Attenti all’igiene, troppa chimica fa male. Disinfettanti, spray, farmaceutici. L’epidemia ha scatenato manie dannose, causa di allergie e intossicazioni.

Articolo del 28 Ottobre 2020

Sembra impossibile, ma anche l’eccesso d’igiene o l’igiene fai-da-te possono fare male. Perché le sostanze disinfettanti o detergenti non sono acqua fresca: possono inquinare, intossicare o alterare il tasso di batteri “buoni”. Quanto riportato dal principale centro di sorveglianza sulla salute Usa, il Cdc di Atlanta, è allarmante: con Covid è aumentato del 20 % il numero di intossicazioni da disinfettanti. È arcinoto che si fa comunemente un uso strabordante e inutile di antibiotici, con la conseguenza che i germi si “abituano” e diventano  insensibili e invulnerabili; e il coronavirus non risente per nulla dell’uso di antibiotici, che uccidono i batteri ma non i virus. Anche i disinfettanti a tappeto per ripulire da presunti germi le case di persone sane è inutile.

È poi arrivata la moda di usare lampade a ultravioletti, ma l’esposizione a raggi Uv-C è pericolosa per gli esseri viventi, tant’è vero che gli occhiali da sole omologati non li devono lasciar passare e le lampade abbronzanti non li devono produrre. Su questo uso improprio (l’uso proprio è adoperarli in laboratorio per sterilizzare gli strumenti) varie agenzie internazionali si sono pronunciate, tra cui l’Istituto Superiore di Sanità: «I sistemi tradizionali con lampade Uv-C installate a parete o a soffitto, in assenza di protezione dell’utente dall’esposizione, rappresentano un potenziale pericolo […] Pertanto, è indispensabile che la lampada sia accesa solo se è esclusa la presenza di persone nell’area di irraggiamento».

L’eccesso di igiene non è una novità ma oggi, con la paura di Covid, appare sempre più come una mania o una moda, e diventa inquinamento, distruzione di flora batterica “amica” o causa di allergie. E provoca il cosiddetto “effetto Suv”: come chi guida un Suv abbassa l’attenzione alla guida più degli altri perché si sente al sicuro dal subire i danni di un eventuale incidente, così chi abbonda nell’uso di disinfettanti e lampade germicide si sente più sicuro, ma finisce per abbassare la guardia sulle norme igieniche basilari, come per esempio il lavaggio delle mani che si pensa di bypassare con una spruzzata di disinfettante ogni tanto o istallando una lampada Uv-C.

Quindi occorre ribadire che l’igiene è fondamentale, e per igiene si intende la accurata pulizia, non un uso smodato di sostanze che nessuno ha prescritto. E in epoca Covid (ma anche se avete l’influenza o la tosse) igiene vuol dire pure non avvicinarsi alle persone anziane, ai bambini piccoli, alle donne incinte e ai malati cronici.

Insomma, si tratta in sostanza di lavarsi le mani e mantenere le distanze: quello che si chiamava “buona educazione”. Ma sembra essersi persa per strada se occorre imporla per legge.

 

Fonte:  La Repubblica