Insegno ballo da parecchi anni insieme a mia moglie, e mi rendo conto che le persone che desiderano imparare a ballare lo fanno per i motivi più disparati. Assai di rado si presenta qualcuno che ci dica che vuole apprendere un certo ballo perché gli piace, ne ama la musica e non vede l’ora di essere in grado di ballarlo in discoteca. Molto più spesso chi si presenta a scuola vuole semplicemente “muoversi un po”” ma non ha voglia di fare un corso di ginnastica oppure vuole conoscere altre persone o semplicemente passare il tempo.Ci è capitato anche chi ci chiedesse di imparare un certo ballo, poi, dopo alcune lezioni, una volta che gliene abbiamo mostrato un altro, ha voluto assolutamente abbandonare il primo ed è diventato un vero fanatico del secondo.Qualcuno, addirittura, si è presentato in palestra dicendo: “Io voglio imparare a ballare: voi che balli fate?”Può quindi essere utile fare un elenco dei balli che più frequentemente vengono insegnati nelle scuole italiane, in modo da dare qualche indirizzo a chi si voglia avvicinare a questo mondo “magico” e possa farlo con maggiore consapevolezza.

Il Merengue

È uno dei ritmi caraibici più popolari in Europa. Si tratta del ballo popolare della Repubblica Domenicana. La sua affermazione in quest’isola ha passato i limiti del mondo della musica e del ballo, facendolo assurgere ad un vero e proprio momento di folclore: essere nella Repubblica Domenicana oggi significa essere sommersi senza sosta da musica Merengue.Questa isola ha avuto una storia assai martoriata: terra di pirati e filibustieri, venne assoggettata dalla Spagna, che successivamente ne cedette il territorio occidentale alla Francia che lo battezzò con il nome, che tuttora conserva, di Haiti. Durante i secoli vi furono conquiste, liberazioni e rivolte di schiavi e ancora oggi, nonostante la ricca industria del turismo, vi sono enormi contraddizioni sociali e sono diffusi l’analfabetismo e la disoccupazione.La popolazione cerca e trova, dunque, in questo ritmo, il pretesto per non darsi pensiero della dura realtà del vivere quotidiano ed il fatto che il Merengue abbia raggiunto una popolarità mondiale li rende fieri e ha fatto scegliere loro questa musica come emblema della loro isola nel mondo.Diversamente da altri balli di origine caraibica, che fondendosi con la tradizione rock e jazz statunitense sono andati incontro a radicali trasformazioni, il Merengue ha mantenuto la propria identità e spontaneità. È un ballo che esprime sensualità, passione e voglia di vivere attingendo dall’energia delle percussioni e riversandola nei movimenti del bacino. In Nordamerica ed in Europa si è accentuata la carica erotica del ballo, tanto che viene insegnato e ballato stando allacciati al partner. In realtà la tradizione domenicana prevede che i ballerini si trovino uno di fronte all’altro ma con i corpi staccati. La carica passionale, in questo modo è meno esplicita, ma pervade comunque la coppia. Personalmente ritengo che stringersi al partner sia un facile trucco per esibire quella sensualità che più difficilmente potrebbe venire espressa stando a distanza. I trucchi possono essere facili scorciatoie, ma non soddisfano lo spirito dei veri interpreti della musica e del ballo.I passi codificati sono in verità ben pochi. Si basa sull’improvvisazione e sulla fantasia, soprattutto dell’uomo, che guida la compagna nelle figure. È il ballo ideale per il principiante: facile, ben ritmato, allegro. L’uomo può imparare facilmente a condurre la donna e questa a rilassarsi per lasciarsi guidare.

I balli cubani

Tantissime danze, anche se non sempre conosciute in Italia, sono nate a Cuba.Questa isola, collegando l’America Settentrionale e l’America Latina, si è trovata da sempre ad essere un punto nodale strategico ed un luogo d’incontro di civiltà, etnie, usanze di varia estrazione. Ancora oggi, infatti, è una sintesi umana, razziale e culturale, formatasi in secoli di convivenza.Proprio da questa mescolanza nacque e continua a nascere la musica cubana, dove troviamo fusi insieme il ritmo e il clima caldo delle danze africane, arricchito dal largo utilizzo della sincope tipica della musica delle popolazioni nere, lo schema musicale base comune ai balli popolari argentini e brasiliani, la melodia europea, soprattutto nell’espressione calda ed appassionata di origine iberica. Dalla Spagna era infatti approdato lo “zapateado”: una danza popolare caratterizzata da canto e da chitarre nella quale i ballerini battevano ritmicamente e rumorosamente a terra tacchi, suole e punte che ebbe un’enorme importanza nella storia e nell’evoluzione dei balli cubani.Dalle tradizioni delle popolazioni nere, poi, derivavano anche le cosiddette “campesinas”, le “danze delle campagne”, che erano musicate da percussioni e da una speciale chitarra a tre corde e che si dividevano in balli religiosi e d’amore, indirizzati rispettivamente alla preghiera, perché gli dei assicurassero la fertilità delle donne e la prosperità della discendenza, ed al corteggiamento.

La Rumba

È il ballo dei contadini cubani di origine africana, da non confondersi con l’omonimo ballo da sala di origine statunitense che ne rappresenta una recente evoluzione caratterizzata da un’esecuzione diversissima.Le popolazioni nere, cercitivamente introdotte nell’isola, portarono con sé il proprio folclore, che, combinatosi con la cultura cattolica degli spagnoli, favorirono la nascita di balli di suggestione religiosa che descrivevano gli dei del pantheon cubano. Erano i balli della cosiddetta santeria.Altre danze, invece, erano di origine non religiosa e nascevano dai ritmi suonati nelle feste popolari di piazza, come la famosa “Conga”.Durante i secoli della schiavitù in alcune regioni i padroni permettevano circa una volta al mese agli schiavi di incontrarsi per socializzare in feste che duravano tutta la notte. Durante queste feste gli uomini ballavano in modo virile e le donne in modo femminile e seducente. Lo scopo era quello di conquistarsi a vicenda.Nella Rumba la donna muove spalle, fianchi e piedi, con portamento altero o indifferente se vuole respingere il maschio o seducente se invece lo vuole conquistare, mentre il ballerino cerca di approssimarsi a lei con fare disinvolto, per poi tentare di affascinarla e lusingarla con le proprie movenze. È quindi il ballo di seduzione per eccellenza. Spesso viene inserito all’interno della coreografia un gioco di abilità tra l’uomo e la donna, nel corso del quale il primo effettua dei rapidi movimenti pelvici a simulare il rapporto sessuale, chiamati “vacunao”. Questi possono essere anche fatti con un rapido gesto della mano o del piede. La donna deve ripararsi da questi movimenti proteggendosi prontamente l’inguine con una mano, con la gonna o girando le spalle all’uomo. Vince il più abile e veloce.I tre stili più noti di Rumba sono lo Yambù, nel quale è vietato qualsiasi contatto tra i ballerini, il Guaguancò in cui più intensamente le coreografie esprimono il corteggiamento e più espliciti sono i richiami sessuali e il Columbia, vero e proprio rituale riservato all’uomo, in cui questi dà prova della propria abilità, a volte legandosi ai piedi alcuni coltelli, a rappresentare gli speroni con cui il gallo trattiene la gallina durante l’accoppiamento, e si esibisce in virtuosismi sul ritmo impresso dai percussionisti.La Rumba è consigliata a chi sente nel sangue il ritmo delle percussioni e cerca nella danza un momento di sfogo e di abbandono.

Il Mambo

Negli anni ’30 a Cuba vi fu un periodo di forti agitazioni sociali: scioperi, manifestazioni, movimenti sindacali, eccetera. Si susseguirono alla presidenza diversi uomini: Machado, Martìn, Batista. In questo periodo di profondi cambiamenti sociopolitici vi furono notevoli rivolgimenti anche in campo musicale. Nella classica orchestra di “charanga”, l’orchestra tipica di musica cubana, fu introdotto lo strumento delle congas: uno strumento a percussione di origine africana.Ciò fece sbocciare immediatamente nuovi ritmi, il primo dei quali fu il Mambo, nome dedicato al dio della guerra, creato da Oreste Lopez nel 1938 con il nome provvisorio di “Danzon del Ritmo Nuevo”.Grazie al famoso musicista Perez Prado, l’autore di “Mambo n. 5”, questo ritmo, scandito da una valanga di percussioni ed accompagnato dai fiati, soprattutto trombe, venne fatto proprio dalle big band americane degli anni ’40 che lo resero celebre prima in Messico, poi negli Stati Uniti ed infine in tutto il mondo.Immediatamente i ballerini si accinsero ad elaborare un modo per ballare questo nuovo ritmo suonato dalle band ed il ballo Mambo divenne un fatto di costume popolare. In molti paesi venne considerato scabroso per le movenze degli interpreti, ed in alcuni, come ad esempio la Colombia, venne addirittura proibito.In Italia il Mambo divenne famoso anche grazie al cinema, dove comparve nella colonna sonora di film famosi come “La dolce vita” e “Riso amaro”.Diffondendosi in tutto il mondo è stato interpretato dai ballerini dei vari paesi nei modi più diversi. In particolare, negli Stati Uniti si sviluppò in modo autonomo e diverso. Qui all’inizio degli anni ’30 l’economia era in ginocchio a causa della crisi del 1929. Nel 1932 il presidente Roosvelt diede inizio al cosiddetto “New Deal”, il sistema di interventi statali volto a risanare l’economia del paese. La crescita economica che cominciò a registrarsi dal 1935 diede vita anche ad un risorgimento culturale della musica afroamericana, che negli anni precedenti aveva subito un collasso, che raggiunse l’apice della propria celebrità tra il 1935 ed il 1945, con quella che venne definita “era dello swing”. Nacquero le orchestre jazz di Luis Armstrong, Duke Ellington, Glenn Miller e Benny Goodman.I locali più famosi di New York, come il “Cotton Club” ed il “Palladium”, erano quelli dove venivano alla luce le nuove mode. Fu proprio qui che il Mambo ed in seguito il Cha Cha Cha, suonati da grandi orchestre, decollarono verso la fama mondiale. Tuttavia, mentre il modo di ballare il Cha Cha Cha rimase sempre piuttosto aderente all’originale cubano, il Mambo mutò e divenne un ballo di coppia.Al celebre Palladium di New York nacquero artisticamente i più famosi ballerini di Mambo americani. Influenzato dallo swing e dal Tip Tap, il Mambo divenne un ballo per solisti che si sfidavano in virtuosismi durante lunghi assoli, personalizzati con passi articolati ed elaborati, che vennero chiamati “Mambo Shines”. “Shine”, in inglese, significa “brillare”, ed era riferito alle scarpe dei ballerini, nere e sempre tanto lucide da essere assolutamente sfavillanti.

Il Cha Cha Cha

Negli anni ’50 a Cuba la situazione politica continuava ad essere vacillante e confusa. Una grande fetta della nazione viveva in povertà. D’altra parte c’era un altro aspetto di Cuba: quello del turismo internazionale e del fasto e l’Havana era appunto ricca di cabaret, case da gioco e night club, tra cui il rinomatissimo Tropicana.Tale concentrazione di luoghi di intrattenimento musicale e di bravi musicisti favoriva la genesi di nuovi stili musicali e fu proprio così che nel 1951 nacque il Cha Cha Cha, che all’epoca si chiamava Mambo-Rumba.Avendo un ritmo molto più lento di quello del Mambo, non lo si poteva ballare con le consuete figure del Mambo, realizzate per un ritmo assai più rapido. I ballerini cubani, quindi, concepirono un metodo di ballo che si fondava principalmente sul movimento ondeggiante dei fianchi. Ai tre cha cha cha corrispondeva dunque un triplo ancheggiamento.Successivamente al movimento dei fianchi si abbinò quello dei piedi ed ebbe origine il caratteristico triplo passo.Come nasce il nome cha cha cha? Vi sono diverse ipotesi. La voce può essere onomatopeica: rappresenterebbe cioè il suono di uno strumento di accompagnamento che all’origine ne segnava la cadenza del ballo, oppure lo scalpiccio prodotto sul terreno dai piedi dei ballerini, dato che sulle prime si danzava in aperta campagna o su spiazzi e piazzole coperte di erba e terra o di altri materiali sui quali era difficile scivolare.Cha-cha, però, è anche il termine con cui si indica uno speciale sonaglio realizzato col baccello di alcune piante. Nelle feste di piazza, nelle danze rituali e nelle celebrazioni religiose, i leader popolari, che conducevano le manifestazioni, ricorrevano a tale percussione per cadenzare il tempo e per marcare l’alternarsi delle fasi del programma.Durante le feste, i giovani cubani cominciarono a ballare il Cha Cha Cha in coppia, poi in circolo o in “rueda”, cioè a ruota, scambiandosi i partner sotto la guida di uno dei ballerini.A paragone del Mambo, il Cha Cha Cha aveva il considerevole vantaggio di essere facilmente praticabile dal grande pubblico. La sua esecuzione, infatti, non esigeva peculiari capacità tecniche o doti atletiche ed aveva quindi i requisiti per affermarsi come ballo di società.Fu infatti subito un enorme trionfo e le grandi orchestre da ballo dell’epoca lo resero popolare in tutto il mondo. In Italia raggiunse la sua celebrità soprattutto negli anni ’60, grazie a molti successi discografici ed alla soubrette Abbe Lane, partner di Xavier Cugat, che, tramite la televisione, il mezzo mediatico che si andava maggiormente affermando, conquistò il cuore degli Italiani grazie alle sue movenze.

La Salsa

A Cuba, a metà degli anni ’50, mentre i giovani si riunivano nelle sale da ballo a scatenarsi nel Cha Cha Cha, Fidel Castro dava vita alla rivoluzione.Tra il 1958 ed il 1961 la moda del rock and roll e del boogie woogie cominciò a oltrepassare le frontiere statunitensi. Questo modo di ballare arrivò come una valanga a Cuba, dove il regime di Batista favoriva l’importazione di cultura, turismo e dollari dagli Stati Uniti, e mutò profondamente lo stile musicale e del ballo. Il Cha Cha Cha, così influenzato, si sviluppò e divenne un ballo nuovo, che fu chiamato “Casino”, perché tale era il nome dei locali dove i giovani si recavano per ballare, ed è quello che noi oggi chiamiamo “Salsa Cubana”. Il nome Salsa venne utilizzato per la prima volta dalle case discografiche statunitensi alla fine degli anni ’50 per indicare all’epoca la musica cubana in generale. Come una salsa è ricca di ingredienti che formano un tutt’uno omogeneo, così questo genere includeva Rumba, Son, Danzon, Mambo, Cha Cha Cha, influenzati dal Rock and Roll statunitense. Ancora oggi con il termine Salsa si indica un’infinità di generi accomunati dalla medesima tecnica di ballo.Ecco quindi perché, a seconda delle canzoni, con la Salsa si può esprimere allegria come tristezza, sensualità come spiritualità.La Salsa Cubana o Casino viene ballata singolarmente, in gruppo, in coppia o in rueda.Si tratta probabilmente del ballo più diffuso in Italia in questo momento. È conosciuto soprattutto nella sua versione di ballo di coppia. In Europa i ballerini tendono ad eseguire anche figure molto complicate, caratterizzate da complessi intrecci delle braccia. La tradizione caraibica, invece, prevede figure più semplici, ma un più sapiente uso del corpo. I movimenti delle pelvi, del torace, delle spalle, dei fianchi, che attingono dalla ricca tradizione rumbera, sono al centro del ballo dei danzatori d’oltreoceano. Personalmente non sono contrario all’esecuzione di figure complesse ed articolate, ma talvolta mi viene da pensare che queste siano un rifugio in “calcio d’angolo” per chi dovrebbe muovere il corpo in un certo modo e non riesce a farlo.In Italia vengono insegnati diversi stili di Salsa: Cubana, Venezuelana, Portoricana, Domenicana, Free Style, eccetera. Ritengo che il principiante dovrebbe avvicinarsi in primo luogo alla Salsa Cubana: in fondo rappresenta la base su cui si sono sviluppate le altre ed è ricca di sfumature interpretative che fanno sì che i ballerini non si annoino mai nella sua esecuzione.

Il Tango Argentino

Per quanto possa sembrare incredibile vedendolo ballare, anche il Tango Argentino nasce dalle danze africane degli schiavi deportati a Cuba durante i secoli della tratta. Si sviluppa, nel modo in cui noi oggi lo conosciamo, nei quartieri popolari di Buenos Aires, in un ambiente povero e malsano, durante gli ultimi decenni dell”800. Con il passare degli anni e l’avvento del ‘900, il Tango cessa di essere solo un ballo popolare, ma diventa prima un genere musicale a sé stante e poi un’occasione di spettacolo. Nacquero infatti in America ed in Europa locali nei quali si poteva cenare ed assistere a spettacoli basati sul Tango.È un ballo che richiede grande capacità, da parte del cavaliere, di guidare la dama, mentre questa deve essere abile nel capire i comandi che l’uomo le dà con le mani, le braccia ed il corpo. È il ballo ideale per chi ha un/una partner fisso/a con il quale può così sviluppare un’ottima intesa di coppia.


Il Samba

In tutto il pianeta l’immagine del Brasile è associata ai festosi e colorati ritmi del Samba. Questo ritmo è divenuto popolare ovunque per la sua forza turbinosa accompagnata spesso da una vena di tristezza. Il Brasile è infatti un’enorme terra, capace di offrire grandi speranze, ma anche di graffiare con brucianti disinganni. La fame è spesso compagna dei contadini e la miseria è sempre pronta a ferire: forse è proprio per questo che la musica Samba, per quanto festosa, allegra e colorata, è sempre velata da una vena di malinconia.Il nome Samba tradisce le sue evidenti origine africane: nella terra oggi corrispondente all’Angola i giovani indigeni ballavano una danza locale chiamata Semba per propiziare la divinità collegata all’amore ed alla fertilità.La forza di questa musica sta certamente nel ritmo, tanto travolgente da travalicare i confini nazionali e continentali e da diventare presto ovunque un sinonimo di festa. Il Samba è diventato quindi un vero e proprio ambasciatore del Brasile in tutto il mondo.La moderna versione del Samba nasce tra il 1910 ed il 1920 dall’esigenza di contenere le movenze scatenate dei ballerini all’interno degli spazi angusti delle sale da ballo. Il suo ascendente diretto è probabilmente il Samba Carioca, così chiamato perché veniva ballato dai contadini della regione del fiume Carioca. All’inizio del ‘900 i neri delle province che si recavano a Rio de Janeiro in occasione del tradizionale carnevale, vi introdussero questo ballo. Quando, nel 1933, Fred Astaire e Dolores del Rio portarono il Samba sul grande schermo venne fatto il grande salto internazionale.Normalmente si tratta di un tipo di musica molto ricco, impreziosito dalla fusione di un’infinità traboccante di strumenti e di armonie. Le composizioni finalizzate al ballo sono caratterizzate dalla presenza imperante delle percussioni, mentre quelle scritte più per un fine di ascolto puntano maggiormente sull’esplosività dei fiati e sulla solarità degli arrangiamenti.In Italia il Samba è famoso soprattutto per due cose: dal punto di vista musicale per le sue interpretazioni da parte di famosi artisti della canzone e, dal punto di vista del ballo, per il trenino, che abbiamo tutti sicuramente visto o addirittura ballato in qualche festa.

La Lambada

Ballo voluttuoso dal ritmo irresistibile. La sua origine è recente e risale alla seconda metà degli anni ottanta. La presenza caratteristica delle percussioni lascia trasparire radici legate alla tradizione musicale comune trasversalmente a tutta l’America Latina. La sua paternità, infatti, viene rivendicata da almeno tre paesi: Bolivia, Brasile e Cuba.La sua caratteristica più evidente è la vicinanza dei corpi dei ballerini, che entrano in contatto tra di loro con le braccia, le gambe, l’addome, eccetera. Nella Lambada, perlomeno nella sua versione europea pare che tutto sia permesso, purché serva ad esprimere sensualità.Apprese le basi dei passi e dei movimenti, molto è lasciato all’improvvisazione personale ed alla libera interpretazione.Alle sue spalle non c’è una tradizione storico culturale: sia la musica che il ballo sono il risultato di una riuscita operazione di marketing che fece dell’estate del 1989, in tutto l’occidente, la “calda estate della Lambada”.

I “Classici”

Valzer, Mazurka e Polka sono i balli eleganti per eccellenza. Sono i balli delle fiabe, quelli che nella nostra immaginazione vengono danzati dal principe e da Cenerentola alla festa al castello.

Il Valzer
Il termine deriva dal verbo “walzen”, che significa tanto “ruotare”, che “strascicare i piedi”. Sebbene le sue origini, siano da far risalire al Landler, una danza dei contadini bavaresi e tirolesi, in voga negli anni intorno al 1750, è nell’ambiente colto dell’Austria imperiale della prima metà dell’ottocento che trovò la sua massima diffusione, divenendo il ballo più di moda. La sua città d’adozione divenne Vienna, grazie soprattutto alla famiglia Strauss e a Josef Lanner. Successivamente si diffuse in Francia e poi in tutta Europa.

La Mazurka
Ha origine popolari polacche. Alla fine del XVIII secolo divenne famosa in tutta Europa e utilizzata sia come musica da ascolto, sia come ballabile nelle feste borghesi e nobiliari.

La Polka
Di origine cecoslovacca, più precisamente boema, prende il nome dal piccolo passo che la caratterizza, che in boemo viene chiamato “pulka”. Si diffuse velocemente nella prima metà dell’ottocento sia in Europa che negli Stati Uniti.

Questi “classici” sono i balli per chi ama sognare, non vuole farsi trascinare in piste affollate, ma vuole sentirsi leggero ed aggraziato. Essendo questi nell’immaginario collettivo i balli “per eccellenza”, apprenderli significa poter rispondere senza timore di sì quando qualcuno ci chiede se “sappiamo ballare” senza fare ulteriori precisazioni.

Le Danze Folk

Ogni regione ha le sue tradizioni musicali. Avvicinarsi ai propri balli tradizionali significa dare forza alle proprie radici. Non è possibile, in questa sede, descriverle tutte e neanche tracciarne delle linee generali, perché sono molto diverse le une dalle altre.Quelle forse più importanti, non per motivi storici, culturali o tecnici, ma semplicemente perché sono entrate a far parte dei programmi della Federazione Italiana di Danza Sportiva, sono le Danze Folk romagnole.Ne fanno parte Valzer, Mazurka, Polka e Tango, ma sono ballate secondo uno stile totalmente diverso da quelle classiche. Nel diciannovesimo secolo i contadini cominciarono ad imitare, durante le feste popolari, i balli dei nobili e della ricca borghesia e, danzando non su di un pavimento liscio, bensì sulla terra, adottarono uno stile più “saltato” e, per dargli brio, lo arricchirono di giri veloci e piroette.Oggi imparare queste danze significa frullare sulla pista da ballo come trottole, per un divertimento sempreverde che i giovani stanno riscoprendo ed i meno giovani non si stancano di sperimentare.

Il Boogie Woogie ed il Rock and Roll

Questi balli, caratteristici degli Stati Uniti gli anni ’30 e ’60, sono ancora sulla cresta dell’onda, ma infatti chi può resistere al ritmo delle canzoni italiane e straniere realizzate su questi ritmi in quegli anni? Provate ad ascoltare un vecchio successo di Elvis Presley o di Adriano Celentano: vi verrà immediatamente voglia di muovervi e di ballare.Boogie in un dialetto degli Stati Uniti meridionali significa “cattivo”, mentre il Woogie era un’antica danza dei neri della Luisiana. Il Boogie Woogie deriva dalla tradizione jazz e blues e dal ballo Jive, mentre il Rock’n’Roll ne è la naturale evoluzione.L’Europa conobbe il Boogie Woogie grazie ai soldati americani di stanza durante la seconda guerra mondiale e fu un fecondo terreno di crescita per questi stili.La caratteristica più evidente di questi balli è la velocità dei movimenti, necessaria per tenere il tempo delle musiche scatenate e la presenza di figure acrobatiche, ancora più marcate nel Rock’n’Roll. Esistono però anche molte figure semplici e lineari che li rendono adatti anche a principianti non più giovani o non dotati sul piano fisico-atletico.

Tip Tap e Charleston

Questi due balli sono accomunati dal periodo storico che ne vide la massima popolarità, compreso tra gli anni venti e cinquanta, e dagli ambienti in cui venivano ballati. Oggi sono più che altro eseguiti per esibizione che per il puro divertimento dei ballerini.

Flamenco e Paso Doble

Si tratta dei balli spagnoli più conosciuti nel mondo. Integrano la cultura europea con quella araba e nascono come momenti di accompagnamento di fasi della vita delle popolazioni. Anch’essi oggi, in Italia, non trovano grande spazio come danze fatte per il divertimento di chi le interpreta. Sono balli conosciuti e diffusi soprattutto negli spettacoli, dove, tra l’altro, traggono vantaggio dalla bellezza e dall’intensità delle musiche.

I balli della Federazione Italiana di Danza Sportiva In questa sede non affronteremo il vasto tema dei balli praticati dalla Federazione Italiana di Danza Sportiva. Questa è l’unica federazione di ballo riconosciuta in Italia dal C.O.N.I. ed applica in Italia le norme ed i regolamenti deliberati dalla corrispondente federazione internazionale. In queste scuole il ballo si fonde con lo sport e l’apprendimento è finalizzato appunto alla competizione sportiva. Proprio per questo motivo passi, figure e stili devono essere identici in tutto il mondo, per poter essere omogenei e confrontabili dai giudici in sede di valutazione.Purtroppo ciò tende ad allontanare le danze dai loro stili originali e dalle tradizioni folcloristiche.

Alcuni consigli finali

Dopo questo succinto elenco non vi resta che trovare il ballo e la scuola giusti per voi, ma prima di lasciarvi buttare nelle danze, vi do qualche altro suggerimento.In primo luogo ecco due consigli per scegliere quale ballo imparare:

  • Scegliete un ballo di cui vi piaccia la musica. Se siete indecisi, lasciate scegliere al vostro corpo: chiudetevi in una stanza, rilassatevi e ascoltate ad occhi chiusi tutte le musiche ballabili che volete e che pensiate possano interessarvi. Ce ne saranno alcune che vi indurranno a muovervi spontaneamente: quelle sono le musiche dei balli che fanno per voi.
  • Tra quelli individuati al punto 1., selezionate i balli per i quali vi sarà più facile frequentare una sala da ballo dove vengono praticati. Non esistono, infatti, sale dove si balli “tutto” e, per imparare, non è sufficiente frequentare una scuola: occorre soprattutto andare a ballare. Se siete indecisi, scegliete quel ballo che vi sarà più facile frequentare al di là delle lezioni a scuola.

Ed infine, individuato il “vostro” ballo tre consigli per scegliere la scuola giusta:

  • Chiedete di partecipare ad una lezione gratuitamente e senza impegno. Osservate il comportamento e la metodologia didattica del maestro e, se ci sono, dei suoi collaboratori e decidete se è adatta a voi.
  • Tenete presente chi sono gli altri allievi: vi dovete trovare bene con loro, perché li frequenterete e dividerete con loro il vostro hobby comune. Ballando, entrerete in contatto fisico con tutti quelli di sesso opposto al vostro: è importante, dunque, che ci sia un buon feeling con il gruppo.
  • Osservate bene l’insegnante: una delle sue doti principali deve essere la modestia. Se vi sembra presuntuoso ed arrogante, forse teme di non essere all’altezza del suo compito. E se lo teme lui, lo temiamo a maggior ragione anche noi!

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Fonte: Benessere.com

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