Che cos’è l’agopressione? Quali benefici sono stati dimostrati dagli studi? E qual è la differenza con l’agopuntura?

Articolo del 30 Novembre 2021

Efficace almeno quanto un massaggio, ma meno dolorosa dell’agopuntura, l’agopressione sta conquistando milioni di persone in tutto il mondo, a partire dall’estremo Oriente, dove è nata, fino alla Scandinavia, in cui questa pratica ha attecchito fin da subito. Originaria della Cina e del Sol Levante, oggi l’agopressione si caratterizza per la presenza di numerose innovazioni occidentali, che ne hanno favorito la diffusione anche qui da noi. Ma partiamo dall’inizio e cerchiamo di comprendere meglio di cosa si tratta e perché può far così bene alla salute.

Cos’è l’agopressione e quali sono le differenze con l’agopuntura?

Lo studio e la diffusione di queste pratiche ha favorito la comparsa di tantissimi nomi diversi, tutti impiegati per definire tecniche molto vicine fra loro: agopressione, acupressione cutanea, agopuntura cutanea e chi più ne ha più ne metta.

Praticata già in epoche remote in Cina, Giappone e nel sud-est asiatico, l’agopressione ha ben poco a che vedere con la sua parente più stretta (l’agopuntura) e il motivo è semplice: a differenza di quest’ultima, l’agopressione non è un trattamento invasivo.

Se l’agopuntura della medicina tradizionale cinese utilizza centinaia di aghi per penetrare la parte più superficiale della cute, stimolando determinati punti sparsi su tutto il corpo, l’agopressione non prevede l’uso di nessuno strumento invasivo. Niente buchi e niente fori, insomma. L’unica protagonista di questa tecnica che potremmo definire “soft”, così amata dagli svedesi, è la pressione effettuata sulla schiena, sul collo, sulle gambe e sulla pianta dei piedi; un contatto dolce e prolungato su diverse regioni, grazie all’uso di strumenti e tecniche appositamente dedicati, che annoverano il semplice tocco con le dita oppure l’uso di rotelle, sfere massaggianti, bastoncini di legno, martelletti e strumenti più pratici e moderni come i materassini per agopressione. Ma come funziona questa pratica? Scopriamolo insieme.

Come funziona l’agopressione?

In realtà, sia l’agopuntura cinese che l’agopressione condividono alcuni princìpi fondamentali, ovvero l’attivazione dei flussi energetici presenti nel nostro corpo.

Effettuando una pressione sulle aree dolenti del tronco e delle gambe, infatti, è possibile ripristinare queste correnti energetiche e con esse la circolazione sanguigna, puntando sulla conseguente attivazione dei naturali meccanismi di auto-guarigione di cui il nostro organismo è in possesso.

La pelle contiene diversi recettori nervosi che comunicano costantemente, sia internamente che esternamente. Nel caso dell’agopressione e dell’agopuntura, le informazioni dalla pelle vengono inviate ai muscoli, agli organi interni e al cervello. Quando tali informazioni risultano troppo intense, il fastidio e il dolore che avvertiamo non fanno altro che irrigidire i nostri muscoli, soprattutto nelle aree che circondano il collo e la schiena.

Un altro dei punti maggiormente sensibili è il plesso solare, che comprende anche i muscoli dell’addome. Un’aumentata irrorazione cutanea permette ai recettori presenti nella pelle che protegge l’addome e lo stomaco di ritenere le informazioni provenienti dai nervi nella maniera corretta, facendo sì che anche gli organi interni ricevano informazioni corrette: ne consegue un maggior rilassamento dei muscoli e migliorate capacità digestive.

I benefici dell’agopressione

L’agopressione è in grado di giovare ai muscoli e alle articolazioni del tronco, del collo e degli arti, migliorando il benessere fisico e mentale. Per tali motivi, in alcuni Paesi l’agopressione è diventata sinonimo di cura di se stessi.

L’obiettivo principale di questa antichissima tecnica non è combattere la malattia, ma mettere in condizione l’organismo di auto-guarirsi, esprimendo al meglio le proprie innate capacità. Entrando nello specifico, la circolazione sanguigna diviene più efficiente e l’organismo comincia a rilasciare quantità importanti di endorfine, tra cui il ben noto ormone del buonumore (ossitocina), prodotto dall’ipofisi in condizioni che il cervello reputa piacevoli.

Ma tutto ciò cosa comporta? L’ossitocina ha effetti importanti su diverse funzioni organiche: regola la pressione sanguigna, aumenta la temperatura corporea, migliora le difese immunitarie e spazza via le tossine in eccesso. I muscoli si distendono, la pressione sanguigna ne beneficia e il sistema nervoso conosce una condizione di benessere diffuso, che contribuisce a ridurre rapidamente i livelli di stress, nonché dolori o fastidi più o meno frequenti quali mal di testa, mal di schiena, etc.

I campi di applicazione dell’agopressione

I campi di applicazione dell'agopressione

Ma esistono anche cure e obiettivi più specifici. L’agopressione, infatti, si rivolge in particolare ai pazienti affetti da sintomatologia dolorosa, grazie alla sua innata capacità di ridurre la sofferenza.

Le possibili aree di intervento sono tante. La stimolazione a livello cutaneo è ritenuta efficace per curare i disturbi relativi all’apparato tegumentario, digerente, respiratorio, uro-genitale, nervoso, osteoarticolare e circolatorio.

Con l’agopressione, gli specialisti in genere curano: difficoltà digestive, le coliche addominali, la colite, la cistite, la psoriasi, la sinusite, la cervicalgia, la lombalgia, l’ipertensione e l’ipotensione e persino l’eiaculazione precoce e altri disturbi afferenti la sfera sessuale. Inoltre, questa pratica interessa sia l’area emotiva che estetica, essendo in grado di contribuire alla risoluzione di problematiche fastidiose quali insonnia, ansia, nevrosiattacchi di panicoobesità e ritenzione idrica. Inoltre, l’agopressione e la digitopressione hanno mostrato una buona efficacia anche nel velocizzare il recupero in seguito a lesioni causate da infortuni, traumi e distorsioni.

I principali studi scientifici che ne attestano l’efficacia

In riferimento alla risoluzione di problemi alla regione lombare tramite l’applicazione delle digitopressione e dell’agopressione esistono diversi studi, tra cui uno commentato dal sito dell’Ansa nel 2019. Secondo l’articolo in questione, dolori cronici alla parte bassa della schiena possono migliorare attraverso il ricorso alla digitopressione, una tecnica derivante dalla medicina tradizionale cinese.

I dati emersi da una ricerca dell’Università del Michigan, pubblicata sulla rivista scientifica Pain Medicine, indicano l’azione lenitiva della digitopressione e la sua innata capacità di alleviare il dolore.

I ricercatori hanno spiegato come la digitopressione e l’agopressione siano già state protagoniste di numerosi studi scientifici in grado di dimostrarne i benefici nelle terapie del dolore per osteoartrosi e tumori.

Lo studio si è focalizzato sui dati forniti da 67 pazienti affetti da lombalgia cronica, sottoposti ad alcune sedute di digitopressione lunghe circa 30 minuti ognuna. Lo studio è durato 6 settimane. Dopo circa 40 giorni di trattamento, la totalità dei pazienti che avevano seguito i suggerimenti offerti loro aveva notato un miglioramento del dolore. Ad affermarlo è stata Susan Murphy, docente di riabilitazione e medicina fisica che ha condotto lo studio. Questa ricerca ha quindi aperto la strada a nuovi ed innovativi percorsi terapeutici, destinati ai pazienti con sintomatologia dolorosa moderata. Secondo la ricercatrice, la scienza dovrebbe focalizzarsi sulla ricerca di trattamenti alternativi per il dolore cronico più efficaci di quelli attualmente esistenti. La maggior parte di quelli offerti dalla medicina ufficiale, infatti, sono farmaci con numerosi effetti collaterali che, in determinati casi, possono aumentare il rischio di abuso e/o dipendenza.

Un’altra area su cui sarebbe opportuno insistere con la digitopressione e l’agopressione è la pianta dei piedi.

La riflessologia plantare è una delle terapie olistiche più diffuse ed efficaci in assoluto.

Si tratta di una pratica antichissima, basata sui princìpi della medicina tradizionale cinese e sugli studi di terapia zonale effettuati dal medico statunitense William H. Fitzgerald. La riflessologia plantare si basa su un assunto ben preciso, secondo il quale la stimolazione di alcuni punti specifici del piede può influire sugli organi ad essi collegati, regolando gli eventuali squilibri cui è soggetto l’organismo. Tali punti riflessi consentono al terapeuta di accedere ad aree del corpo normalmente non accessibili, apportando benefici a determinati organi grazie alla pressione su uno o più punti del piede. La riflessologia plantare consente di rilassare l’apparato muscolo-scheletrico, migliorare la mobilità delle articolazioni, depurare l’organismo dalle tossine in eccesso, facilitare la digestione, migliorare la circolazione, ridurre il dolore

Il ruolo dei materassini per agopressione

Chi pensa all’agopressione va inevitabilmente con l’immaginazione a tutte quelle tecniche e quegli strumenti tipici della cultura orientale. In realtà, oggigiorno è possibile volgere il pensiero e lo sguardo anche ad Occidente e in particolare ai Paesi Scandinavi. È dalla Svezia, infatti, che arrivano i materassini per agopressione, strumenti comodi ed efficaci pensati appositamente per la pratica dell’agopressione fai da te.

Ad inventarli è stato un insegnante sovietico di musica trasferitosi in Svezia. Ivan Kuznetsov realizzò un particolare materassino imbottito e munito di micro punte non invasive, esattamente come quelle che vengono utilizzate sui moderni materassini per agopressione.

La maggior parte di questi prodotti sono realizzati in tessuto e imbottiti in gommapiuma o fibre vegetali. Gli aghi, invece, sono sostituiti da particolari applique circolari leggermente appuntite. Queste micro punte servono ad esercitare una pressione superficiale sulla pelle, distribuita in maniera omogenea.

La conformazione particolare del tappetino impone l’assunzione di una postura corretta; non appena il paziente l’avrà trovata, comincerà a beneficiare di tutti i vantaggi offerti da questi materassini. Il corpo inizierà a riscaldarsi e a rilassarsi e il sangue a fluire più velocemente.

Oggi è possibile scegliere tra numerosi modelli di tappetini, che combinano all’agopressione fondamenti di magnetoterapia e riflessologia.

Quanto tempo trascorrere sul materassino per agopressione?

I benefici che questi materassini sono in grado di apportare sono tanti. Una seduta di poco più di 10 minuti permette un effetto rigenerante ed energizzante, essendo in grado di stimolare il rilascio di endorfine, tra cui l’ossitocina. Arrivando a 30 minuti e più, sono destinati a diminuire anche i livelli di stress. Sedute costanti, a patto che siano effettuate correttamente, garantiscono un miglioramento della circolazione sanguigna e del sistema linfatico. Oltrepassando i 45 minuti, infine, si otterrà un importante effetto analgesico, molto simile a quello offerto dall’agopuntura, tecnica in grado di lenire le infiammazioni e il dolore ed incrementare l’attività metabolica.

 

Fonte: My Beautik

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