Effetti del lockdown: calo record delle emissioni di anidride carbonica

Articolo del 20 Dicembre 2020

Il lockdown generalizzato indetto per rallentare la diffusione della pandemia da Covid-19 ha avuto anche un effetto sull’inquinamento atmosferico, e in particolare sull’emissione di gas serra: uno studio appena pubblicato sulla rivista Earth System Science Data, condotto dai ricercatori della University of East Anglia, ha infatti mostrato che le emissioni di anidride carbonica da combustibili fossili nell’atmosfera sono diminuite quest’anno di circa 2,4 miliardi di tonnellate. Un calo record, mai registrato finora: i più significativi, prima di questo 2020, erano stati quelli del 1945, del 1992 e del 1981, tutti di gran lunga inferiori. I ricercatori stimano che quest’anno le emissioni di anidride carbonica provenienti da combustibili fossili si attesteranno a circa 34 gigatonnellate, il 7% in meno del 2019. In totale, considerando anche l’anidride carbonica proveniente da altre sorgenti, nel 2020 immetteremo in atmosfera circa 39 gigatonnellate di CO2.

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Che il “merito” sia del lockdown è abbastanza scontato: il contributo più significativo al calo arriva infatti dalla diminuzione delle emissioni dei mezzi di trasporto: in particolare, spiegano gli scienziati, l’anidride carbonica emessa dai mezzi di superficie (principalmente automobili e autotreni) è diminuita di circa la metà durante la primavera, nei mesi del primo lockdown. E anche in questo momento le emissioni totali dovute a trasporto di terra e aviazione sono rispettivamente del 10% e del 40% inferiori rispetto a quelle del dicembre dello scorso anno.

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Chiaramente, è molto presto (nonché estremamente azzardato) per fare delle previsioni: gli esperti non sono infatti riusciti a quantificare il “rimbalzo” delle emissioni previsto per il 2021 – anche perché non è chiaro se ci saranno nuove restrizioni – né a capire se e quanto eventuali incentivi per la ripresa dell’economia e delle attività industriali impatteranno lo sfruttamento di combustibili fossili. “Non abbiamo ancora messo in atto tutte le misure necessarie alla decrescita stabile delle emissioni globali”, ha puntualizzato Corinne Le Queré, ricercatrice della School of Environmental Science alla University of East Anglia, tra gli autori dello studio, “e temiamo che le emissioni torneranno lentamente ai livelli del 2019. Ai governi suggeriamo di intraprendere azioni finalizzate non solo a stimolare la ripresa dell’economia, ma anche a tenere sotto controllo le emissioni. Per esempio, incentivi per promuovere la diffusione delle auto elettriche o potenziamento dei mezzi pubblici e delle piste ciclabili nelle città più congestionate”.

La diminuzione delle emissioni è stata particolarmente pronunciata negli Stati Uniti (-12%) e nell’Unione Europea (-11%), dove le restrizioni del lockdown si sono sommate a provvedimenti già precedentemente in atto per ridurre le emissioni derivanti dall’uso del carbone. Discorso diverso per la Cina, paese in cui si è registrato un calo dell’1,7%, probabilmente anche a causa del fatto che il lockdown è stato imposto prima e ha avuto una durata minore.

 

Fonte:  Galileo

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