Il presidente della Sis 118 plaude all’iniziativa del Presidente Figc Gravina di voler istituire, dopo quanto accaduto al calciatore danese, un corso di Primo Soccorso per tutti i calciatori: “l’acquisizione delle competenze essenziali da parte della cittadinanza e l’implementazione delle reti di defibrillazione precoce di comunità, sono leve formidabili di supporto alle dinamiche operative tempo dipendenti”.

“La decisione del Presidente della Figc, Gabriele Gravina, di voler istituire a breve un corso di Primo Soccorso per tutti i calciatori, in collaborazione con la Lega Serie A e con la federazione medico sportiva, dopo quanto accaduto durante la partita di calcio Danimarca-Finlandia, quando Christian Eriksen crollato per terra in conseguenza di un arresto cardiaco improvviso, è di importanza ‘storica’ perché centra istituzionalmente nel nostro Paese la necessità inalienabile di affermare il primato assoluto di tutela della vita”.

È quanto ha dichiarato Mario Balzanelli, presidente nazionale Sis18 che plaude all’iniziativa della Figc dopo che il calciatore danese è stato rianimato con successo grazie all’intervento di primo soccorso, immediato ed appropriato, effettuato dal suo capitano, Simon Kjaer, e quindi dai sanitari presenti, previsti dalla organizzazione dell’evento, prontamente accorsi con il defibrillatore.

Per Balzanelli: “Lo sport e il mondo del calcio in particolare, nella persona del Presidente Gravina – con cui la Società Italiana Sistema 118 si congratula vivamente mettendo contestualmente a disposizione il suo enorme pluridecennale bagaglio esperienziale in tema di risultanze gestionali del soccorso ai pazienti vittime di arresto cardiaco improvviso in ambito extraosperdaliero – apre così virtuosamente con questa decisione alla maiuscola prospettiva di civiltà di garantire il più possibile l’acquisizione di competenze salvavita di base da parte della popolazione nazionale. Una barriera efficace, assolutamente determinante nel fare la differenza – concreta e drastica – tra la vita e la morte, come proprio la “restituzione alla vita” di Eriksen documenta con estrema evidenza, peraltro in diretta televisiva davanti a tutto il mondo. Vmpetenze costituite da gesti semplici, da manovre facilmente apprendibili che, negli anni a venire, potranno unicamente evitare innumerevoli tragedie”.

“Va ribadito, ancora una volta, con forza – prosegue – come l’acquisizione delle competenze essenziali del Primo Soccorso da parte della cittadinanza, e l’implementazione delle reti di defibrillazione precoce di comunità, rappresentino le leve formidabili di supporto alle dinamiche operative tempo dipendenti del soccorso poste in essere, h 24, 365 giorni/anno, dai Sistemi di Emergenza Territoriale 118 del Paese, e produrranno finalmente, ma solo quando divenute tangibili realtà operative, ‘la svolta salvavita’ dagli assalti impietosi e quotidiani perpetrati dalla ‘strage della morte improvvisa’, riposizionamento valoriale oggi più che mai affidato al sentimento, alla lucidità, alla responsabilità più alta dello Stato”.

 

Fonte: QuotidianoSanità.it

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