Voglia di nuove destinazioni e di esplorare senza timori i luoghi in cui si giunge. Ha risposto così quasi il 75% di giovani italiani (su un campione rappresentativo di 4mila individui tra i 18 e i 50 anni) al sondaggio realizzato qualche giorno fa da SpeedVacanze, tour operator specializzato in viaggi di gruppo.

Nell’estate 2021 molti si metteranno in moto solo per il puro piacere, alla ricerca di nuove occasioni di svago e di divertimento. Si tratta della «tribù dei viaggiatori indomiti», una categoria che l’anno scorso contava solo il 35% del totale. Non manca (è il 16%) chi appartiene alla «tribù dei viaggiatori indifferenti», coloro che non si lasciano condizionare dal Coronavirus ma che nella scelta delle vacanze 2021 prenotano solo dopo aver monitorato e confrontato attentamente tutte le possibilità.

Tuttavia, gli appartenenti alla Gen Z e i Millennial si fanno meno condizionare dalle restrizioni sul travel e le preoccupazioni relative al distanziamento sociale. Così, sono un po’ più avventurosi e molti stanno pensando di spostarsi all’estero in quei Paesi che permettono l’arrivo dei cittadini stranieri.

Viaggiare sì, ma in modo più green
Certamente è l’atteggiamento “green” nelle scelte di viaggio che accomuna molti giovani. Secondo uno studio di Booking.com, il 54% della Gen Z sostiene che l’impatto ambientale dei viaggi sulle destinazioni sia un fattore importante quando si sceglie dove prenotare, e il 56% preferisce soggiornare in sistemazioni verdi o amiche dell’ambiente.

L’influenza di Greta Thunberg che rifiuta il viaggio aereo, tra i giovani ha fatto alzare le modalità earth-friendly nella scelta della destinazione. Ecco allora salire le preferenze per quelle destinazioni che possono essere raggiunte in treno oppure in traghetto e oppure le città che si possono esplorare sulle due ruote.

Quello che però accomuna molti è sono alcuni comportamenti: dal riutilizzare gli asciugami e/o le lenzuola per evitare il consumo eccessivo di saponi e acqua al non stampare i biglietti aerei; dal ridurre gli spostamenti al prediligere mezzi pubblici e bike sharing al limitare le risorse in eccesso in hotel (luce e gas); al supportare la cultura locale e ad essere sensibili alle modalità di raccolta dei rifiuti nelle località di vacanza; infine la scelta di destinazioni e strutture ricettive a basso impatto.

In Trentino, montagna green certificata
Impossibile ricordarle tutte ma qualche destinazione sul fronte della sostenibilità ha fatto qualche passo in più. Sul podio delle mete di montagna più green in Italia c’è la Valsugana in Trentino Alto Adige, prima destinazione in Italia e una delle pochissime al mondo a ottenere una certificazione dal GSTC (Global Sustainable Tourism Council,) un’organizzazione indipendente e senza scopo di lucro che ha sviluppato gli standard di riferimento per le due Certificazioni del Turismo Sostenibile (GSTC C-HTO e GSTC CD).

Quest’ultime, riconosciute a livello mondiale e con una validità di 3 anni, permettono alle strutture e alle destinazioni turistiche di dimostrare il proprio impegno nel mettere in atto e promuovere un sistema di gestione sostenibile dal punto di vista della governance, ambientale, sociale ed economico.

La Valsugana ha adottato un approccio alla sostenibilità a 360 gradi, puntando alla tutela dell’ambiente, alla valorizzazione della sua ricca cultura e al coinvolgimento delle comunità locali nella propria strategia turistica. Dal trekking lungo i suoi percorsi alpini alla vela sui due laghi con bandiera blu Levico e Caldonazzo sono molteplici le attività che si possono fare.

Mare blu, eco spiagge
Per chi predilige il mare blu e va alla ricerca del mare più bello vale la pena seguire le indicazioni della classifica di Lega Ambiente-Touring Club che quest’anno ha assegnato il massimo punteggio (cinque vele) a Maremma (primo posto), l’Ogliastra con il comprensorio di Baunei, in provincia di Nuoro in Sardegna e al Cilento in provincia di Salerno (terzo posto).

Anche l’Emilia-Romagna è una delle regioni che vanta maggiore sostenibilità, grazie al primato per il più alto numero di Eco-Spiagge. La regione annovera varie spiagge Bandiera Blu e Verde, hotel Ecolabel compatibili con aree protette e riserve naturali, oltre a varie campagne di educazione ecologica e programmi di risparmio energetico e spiagge attrezzate. Inoltre, molte strutture regionali emiliane hanno aderito al progetto Woof (World-Wide Opportunities on Organic Farms) che consente di sperimentare la vita rurale e la vendita a km zero e di stagione, grazie a 170 mercati contadini. Un circuito di parchi naturali e percorsi di trekking all’interno della regione sono raggiungibili mediante percorsi stradali tracciati e adeguati per il cicloturismo come la prima Velostazione d’Italia e la Tangenziale delle Biciclette a Bologna.

Per chi predilige la sostenibilità merita una sosta anche la costa toscana, tra Livorno e la Maremma. Qui 34 comuni hanno adottato delibere plastic free. Inoltre, una delibera regionale plastic free vieta l’usa e getta negli stabilimenti balneari. Nella zona è stato realizzato il primo progetto in Italia per una filiera del mare senza rifiuti che coinvolge i pescatori che possono recuperare le plastiche raccolte durante la pesca.

Il riconoscimento delle 5 vele di Legambiente assegnate a Distretto Maremma Toscana e Distretto Costa d’Argento e Isola del Giglio (ben 10 comuni) è indicatore della qualità delle acque e dell’ambiente, nonché della buona presenza di servizi per il turismo. Di fatto, più di 40 strutture sono accreditate eco-compatibili e ci sono varie azioni che contribuiscono a rendere sostenibile la costa come la ciclopista tirrenica, il progetto Intense e il progetto Ciclopico che prevedono lo sviluppo di un turismo sostenibile, integrato con mobilità dolce.

Alcune isole da tempo sono votate alla sostenibilità, lontane da grossi flussi turistici, come Capraia dove si gira solo a piedi (auto vietate). L’isola è parte del Santuario Internazionale per i mammiferi marini Pelago, a nord del Mar Tirreno tra le coste della Provenza, Principato di Monaco, Sardegna e Toscana.

In cammino nei parchi nazionali meno noti
La Puglia con i suoi parchi nazionali (Gargano e Murge), la Calabria con il Pollino e l’Aspromonte, Le Dolomiti Friulane, patrimonio dell’Unesco, la Sicilia (con il Parco Naturale Regionale dell’Etna), le Marche e l’Umbria con il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e l’Abruzzo con la rete dei suoi parchi nazionali condividono la possibilità di mettersi alla prova con dei cammini e dei trekking dove sono stati recuperati vecchi sentieri come quello dei tratturi in Abruzzo.

Ad accogliere gli escursionisti sul Pollino ci sono i pini loricati. Degli alberi antichi e contorti, arrivati migliaia di anni fa dai Balcani, che crescono abbarbicati alle vette e alle rocce del più esteso Parco nazionale italiano. Più in basso sono canyon e altissime pareti di roccia, altopiani erbosi e faggete, borghi dall’aspetto medievale Si tratta di territori unici, di intatta suggestione, spesso poco battuti dove saperi e sapori autentici segnano il paesaggio naturale e culturale in ogni sua sfumatura.

Proprio qualche mese fa i parchi nazionali dell’Aspromonte in Calabria e della Majella in Abruzzo sono stati inseriti dall’UNESCO nella rete mondiale dei Geoparks. Un importante riconoscimento internazionale delle eccellenze naturalistiche italiane e alla tutela di un patrimonio collettivo di biodiversità e sostenibilità dell’ambiente e degli habitat.

I viaggi esperenziali
Dopo due anni di clausura tra i giovani c’è anche tanta voglia di fare viaggi esperenziali che consentono di mettersi alla prova, magari proprio per la tutela dell’ambiente oppure nel rispetto di essa. C’è anche chi vuole usare il periodo estivo donare tempo e energie, magari con un’esperienza di volontariato. Per gli appasionati della natura e per chi vuole cimentarsi con degli Itinerario geologico, naturalistico ed archeologico ci sono i viaggi organizzati dal WWF che prevedono al presenza di guide.

In alcuni casi sono biologi che accompagnano a scoprire gli spettacolari vulcani della Sicilia e della Campania, alla scoperta del fascino potente della natura e degli incredibili cataclismi che si sono abbattutti sulle civiltà passate. Oppure a bordo di un’imbarcazione si può partecipare ad una crociera whale watching. In compagnia un esperto biologo, lo skipper, deciderà i migliori itinerari per l’osservazione dei grandi cetacei che popolano i nostri mari.

Oltre a divertimento e relax, l’obiettivo della viaggio è l’avvistamento di delfini, balene e altri cetacei. Da sempre in prima linea per la tutela dell’ambiente e lo sviluppo di un turismo sostenibile, Kel 12 e National Geographic Expeditions si sono unite nel progetto “Sentinelle del Mare”, ideato e promosso dal Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Bologna per la salvaguardia del Mediterraneo e una maggiore consapevolezza ambientale.

Questo parte dal coinvolgimento di tutti gli amanti del mare che salgono a bordo della barca a vela Dream 1, di Kel 12 e National Geographic Expeditions, impegnati nel monitoraggio della biodiversità e dello stato di salute del mare. Si parte dalla Liguria e si arriva a sud del Tirreno.

Volontari sull’isola di Lampedusa per Caretta caretta
Un’occasione per quanti, appassionati della natura, vogliono prendersene cura svolgendo attività utili ed entusiasmanti, in uno dei luoghi più belli del Mediterraneo, meritevole di essere salvaguardato per la sua bellezza e per la sua grande importanza naturalistica, è il campo di lavoro che organizza Lega Ambiente nella Riserva Naturale “Isola di Lampedusa”. L’area protetta si estende per circa 360 ettari lungo un’ampia fascia incontaminata della costa meridionale dell’isola con lo scopo di conservare le specie più significative della fauna e della flora presenti sul territorio.

La spiaggia dei Conigli è stata per anni oggetto di ogni forma di abuso e degrado, ma grazie agli interventi di recupero ambientale, controllo e sensibilizzazione dell’Ente Gestore oggi è un modello di gestione e promozione di un turismo sostenibile, che ha saputo coniugare conservazione della natura con la fruizione del territorio.

I campi di volontariato si svolgono proprio sulla spiaggia dell’Isola dei Conigli, dove la tartaruga marina Caretta caretta ha scelto ormai da anni di depositare le sue uova con un duplice obiettivo: contribuire alla tutela della spiaggia, intensamente frequentata, per favorire le condizioni ambientali idonee all’ovodeposizione di Caretta caretta, controllando l’impatto antropico sul sito; sorvegliare e proteggere i nidi di Caretta caretta, dalla deposizione alla schiusa.

Valorizzare un borgo dormendo in un albergo diffuso
Turismo ecosostenibile vuol dire anche ridare vita a luoghi destinati all’abbandono, spesso in luoghi rurali e in contesti lontani dai circuiti classici . Ecco allora che grazie agli alberghi diffusi all’interno di suggestivi borghi italiani antichi edifici in abbandono vengono rimessi a nuovo e dedicati a un turismo di pura sostenibilità ambientale e autenticità.

Rispetto ad un tradizionale albergo è la dislocazione orizzontale e non verticale degli alloggi, che sono sparsi per le vie del paese, ma con un’unica reception e un’unica sala colazione. Come ha ricordato al National Geographic Giancarlo Dall’Ara, ideatore del concetto di Albergo Diffuso, soggiornare in un albergo diffuso è come stare “in un romanzo che racconta la storia di una cultura”, immersi nella cultura locale, accolti dal calore genuino dei gestori, valorizzando le realtà più belle e sconosciute del nostro paese.

Dalla Carnia ai piedi del monte Zoncolan al Piemonte nell’antico borgo di Preit; dall’isola di Burano a Monte Acuto in Toscana; da Santo Stefano di Sessanio in Abruzzo al cuore dell’Irpinia e nel Borgo di Castelvetere fino al centro storico di Cisternino nella Valle d’Itria ( Borgo Canonica). E ancora in Basilicata tra Matera e la costa ionica nel borgo di Montescagioso mentre in Sicilia a 20 km da Taormina si può dormire nel borgo di Savoca oppure nell’albergo diffuso di Scicli.

In Europa: dalla Slovenia alla Grecia passando per il Portogallo
A livello europeo Lubiana, in Slovenia, già capitale Verde d’Europa nel 2016, è ormai un modello di sostenibilità ed è la meta ideale per chi vuole viaggiare in bicicletta. Si può pedalare tra le bellissime architetture, lungo il suo fiume e attraverso i suoi ponti oppure con il Kavalir, veicolo elettrico che può essere fermato a richiesta La sua struttura è quella tipica medievale, le testimonianze lasciate dai numerosi popoli passati di qui sono infinite, eppure questa città con una storia millenaria conserva un animo giovane, capace di sorprendere.

In generale però è tutta la Slovenia ad essere una green destination , grazie al “Programma verde del turismo sloveno” lanciato dal Governo e volto ad unire le destinazioni urbane e montane del paese, nonché altri luoghi turistici, sotto un ombrello di iniziative eco-compatibili per promuovere lo sviluppo sostenibile del turismo.

L’iniziativa classifica le sue destinazioni nazionali come oro, argento e bronzo secondo il Green Destination Standard internazionale che si basano su fattori come l’ambiente & clima, il benessere sociale, la natura & scenario e la sostenibilità delle imprese e del settore dell’ospitalità. Più di 100 destinazioni slovene (dai comuni agli hotel alle spiagge) hanno guadagnato almeno la classifica bronzea. I viaggiatori possono ora dirigersi quasi ovunque nel paese e soggiornare in sistemazioni certificate “Green”, visitare attrazioni gestite in modo sostenibile e passeggiare lungo spiagge pulite o sentieri di montagna.

Valencia, terza città più grande della Spagna, a partire dal 2019 ha avviato una revisione ambientale per costituire la base della sua strategia per il turismo sostenibile 2030 (è stato adottato un piano generale per essere destinazione neutra in termini di emissioni di carbonio entro il 2025).

Da qualche anno il Portogallo sta lavorando per diventare destinazione di riferimento per il turismo sostenibile, puntando al turismo rurale grazie alle caratteristiche ecologiche, geologiche e culturali di ogni area naturale. Nel 2019 è nata l’iniziativa Revive Natura con la quale si vuole ripristinare una serie di edifici pubblici senza uso, in piena integrazione dei luoghi in cui sono inseriti. Intanto, Lisbona, se nel 2020 è stata nominata “Capitale Verde Europea”, nel 2021 è “Capitale della Bicicletta”, visto che si presta particolarmente all’uso della bicicletta, mezzo di locomozione pratico, economico e completamente sostenibile (quest’anno completerà i 200 km di rete ciclabile). Così, nonostante le sue sette colline caratteristiche e conosciute in tutto il mondo, a Lisbona viene incoraggiato e sostenuto l’utilizzo quotidiano della bicicletta.

In Grecia tra le piccole e le grandi cicladi il verbo della sostenibilità ha fatto passi da giganti e sono tante le isole plastic free. Nelle piccole Cicladi (Donoussa e Paros sono le antesignane) molte sono impegnate nel programma della Comunità europea Salva Acque. Ma è ad Astypalea, l’isola a forma di farfalla nel mare Egeo, che è in atto una vera rivoluzione sostenibile.

Due terzi dei veicoli stanno infatti per essere sostituiti da auto, bici e scooter elettrici, progressivamente alimentati da fonti rinnovabili. Le attività tradizionali di noleggio di veicoli saranno inoltre trasformate in servizi di mobilità condivisa, che sostituiranno e renderanno più efficiente il servizio di trasporto pubblico: sull’isola sarà organizzata una flotta di car-sharing per residenti e non con un sistema di gestione digitale.

Anche i generatori diesel che garantiscono oggi l’elettricità all’isola saranno eliminati e sostituiti da campi fotovoltaici e turbine eoliche da 3MW entro il 2023. Una rivoluzione che nasce da un accordo tra il governo greco e la casa automobilistica tedesca Volkswagen con il quale si vuole trasformare l’isola in un laboratorio per sperimentare la transizione energetica verso fonti rinnovabili in una micro-comunità.

Paesi nordici sempre in pole position
In Danimarca prima nazione al mondo che ha promosso una legislazione ambientalista, gli appassionati delle due ruote non hanno che l’imbarazzo della scelta. A Copenaghen si possono percorrere ogni giorno 1,1 milioni di Km in bicicletta mentre un altro luogo dedicato al turismo sostenibile è l’arcipelago eco-chic di Fionia.

La Svezia è il secondo paese al mondo ad aver introdotto uno statuto di ecoturismo e patria di ‘Nature’s Best’, il primo marchio ecologico europeo. A Stoccolma c’è Hammarby Sjöstad, quartiere ecologico rinomato in tutto il pianeta. Anche questa città può essere girata facilmente a piedi oppure in bici mentre bus e taxi sono alimentati a biogas e biocarburanti.

La Finlandia è il più piccolo dei paesi nordici eppure si è impegnata a diventare il primo stato sociale a neutralizzare le emissioni di carbonio entro il 2035. A questo proposito ha lanciato il programma Sustainable Travel Finland nel 2019 con l’obiettivo di rendere la sostenibilità una nuova norma nel settore turistico e la Finlandia, una delle destinazioni di viaggio più sostenibili al mondo.

La popolarità del programma STF è stata travolgente e ha superato tutte le aspettative che Visit Finland si era prefissata prima della pandemia. Più di 500 aziende e destinazioni hanno già fatto domanda per aderire al programma. Oggi circa 60 aziende sono state certificate mentre la prima destinazione certificata è Posio. Si trova nella Lapponia finlandese ed è un villaggio di poco più di tremila abitanti nel parco nazionale di Riisitunturi. Al suo interno si trova Korouoma canyon, uno dei più spettacolari della Finlandia.

In Olanda al fascino irresistibile di una città come Amsterdam a circa due di strada si può abbinare un soggiorno nel piccolo paese di Gieethorn. Qui si dorme in una casa antica con il tetto di paglia, ci si sposta solo in barca tra i canali e non ci sono auto perché il paese è tutto pedonalizzato. I dintorni sono ricchi di boschi, laghi e canneti. Ai tour in barca si possono alternare i giri in bici e godersi la lentezza, l’atmosfera, il silenzio.

Diversi sono i ristoranti sull’acqua nei quali trascorrere le ore del pranzo e della cena. Infine, in Europa altra meta sostenibile è l’Irlanda, in particolare la regione dei laghi del Fermanagh. In tutto il paese opera Sustainable Travel Ireland, organizzazione che sta stimolando in tutto il paese l’adozione dei criteri GSTC.

 

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