Fitness connessi: monitorare salute e benessere con i nuovi smartwatch.

Articolo del 17 Novembre 2020

L’estetica mima quella degli orologi analogici, ma il quadrante contiene ben più di data e ora: rilevamento idratazione, gps, cardiofrequenzimetro, analisi del sonno.

Con la giornata ormai alle spalle, la sera è solitamente dedicata al relax: bere un bicchiere di vino, cenare, scrollare in tranquillità il feed di Instagram, leggere qualche capitolo del libro sul comodino o guardare almeno un paio di episodi in streaming di una serie tv. A questo classico rituale si aggiunge sempre più spesso il controllo delle nostre performance fisiche. Il numero dei passi fatti e il consumo delle calorie è stato quello prefissato alla mattina? La frequenza cardiaca è stata regolare? E il sonno? Tutte domande a cui si può dare una risposta indossando uno smartwatch. A differenza dei cosiddetti fitness tracker, che solitamente si presentano come dei braccialetti e sono deputati al monitoraggio delle attività motorie, gli orologi connessi (tramite Bluetooth allo smartphone) hanno una gamma di funzioni molto più ampia, ma mantengono l’estetica di un classico orologio analogico. E, quindi, presentano un design ricercato affiancato, in alcuni casi, all’utilizzo di materiali importanti.

Come l’Apple Watch Hermès Series 6 (da 1.339 euro. Versione con cinturino doppio, 1.489 euro), con la cassa in acciaio di 40 o 44 mm di diametro, una versione più lussuosa dell’ultimo nato tra gli wearable del gigante del tech americano. La collaborazione con la maison parigina riguarda il cinturino in pelle, realizzato seguendo una lavorazione artigianale, rigorosamente a mano, e una fibbia in acciaio inossidabile che ricorda, nel design, quelle usate per fissare le selle dei cavalli. Anche questo Apple Watch, come tutti i Series 6, registra i dati relativi alle attività di fitness, ma presenta un nuovo sensore, il Livelli O2, in grado di rilevare il livello di ossigeno nel sangue. Non manca la funzione dedicata all’elettrocardiogramma. Questo modello non è, ovviamente, un dispositivo medico, ma può fornire informazioni aggiuntive e più dettagliate sullo stato di forma fisica di chi lo indossa.

Funzioni che sono proprie anche del Venu Sq Music Edition (249,99 euro), realizzato da un altro dei giganti del settore, Garmin. Su questo connesso, il controllo del benessere della persona si declina attraverso il sistema di monitoraggio cardiaco Elevate 24/7, creato dal brand stesso, e con l’analisi delle fasi del sonno, grazie al conteggio dei respiri e al sensore Pulse Ox, che permette di conoscere il livello di ossigeno nel sangue. Fra le funzioni, è anche presente il rilevamento dello stress, del livello di idratazione e, se indossato da un polso femminile (informazione che deve essere specificata volontariamente), controlla il ciclo mestruale. Essendo poi una Music Edition, si possono inserire sul dispositivo le proprie canzoni o playlist preferite da Spotify, Deezer e Amazon Music.

Il settore degli smartwatch non è solo appannaggio dei marchi specializzati, anche alcuni brand di orologeria tradizionale hanno intrapreso questo percorso. Che privilegia l’utilizzo di materiali importanti, inserisce dettagli che mirano ad attrarre anche gli appassionati di lancette più classiche, e si appoggia su sistemi operativi dedicati come Wear Os by Google, che anima la terza generazione di Tag Heuer Connected Watch (a partire da 1.700 euro. Nella versione Golf Edition, 2.400 euro). La casa svizzera è stata la prima, nel mondo dell’alta orologeria, a lanciare nel 2015 il suo connesso e presenta oggi un modello accompagnato dall’app Tag Heuer Sports, che monitora le performance di ogni tipo di attività sportiva (e, per il golf, rileva distanza dal green e dagli ostacoli e distanza del colpo, include mappe interattive e segnapunti smart) attraverso il gps integrato e il cardio frequenzimetro. La casa offre poi la possibilità di personalizzare il quadrante con cinque motivi che attingono alla lunga tradizione nel campo del cronometraggio della maison. Il tutto racchiuso in una cassa in acciaio di 45 mm di diametro, con lunetta in ceramica e cinturino in caucciù o braccialato.

Il sistema Wear Os by Google si trova anche su Big Bang e di Hublot (da 5.100 euro) e su Summit 2+ di Montblanc (1.200 euro). Nell’estetica, il modello di Hublot si presenta come un classico Big Bang, con cassa di 42 mm di diametro in titanio o in ceramica, il cinturino in caucciù e un vetro zaffiro che protegge uno schermo touch Amoled. Ma quella che in un orologio tradizionale sarebbe una corona di carica, qui serve anche per azionare i vari controlli del modello. Insieme alle molte app di Google Play dalle quali si può attingere, ecco la funzione Time Only, che trasforma lo smartwatch in un orologio analogico. O quasi. Basta un attimo per scegliere tra le tante complicazioni orologiere da mostrare sul quadrante. Sono 43,5 i mm della cassa in acciaio del Summit 2+ di Montblanc che, oltre alle consuete funzioni per monitorare il fitness, ne offre una che contrasta gli effetti del jet lag e i problemi di sonno. Chiamata Timeshifter, è usata anche da astronauti e atleti professionisti. Il cinturino in pelle pregiata ricalca una delle specialità del brand. Perché il monitoraggio del proprio benessere vada sempre d’accordo con lo stile.

 

Fonte: IlSole24Ore

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