I bambini vegetariani crescono come gli altri ma rischiano di essere sottopeso

Articolo del 14 Maggio 2022

bambini che seguono diete vegetariane crescono come quelli che mangiano anche carne? I ricercatori del St. Michael’s Hospital of Unity Health Toronto (Canada) hanno paragonato i valori di crescita di quasi 9mila bambini, non rilevando differenze significative. Tuttavia, i bambini che non mangiano carne avrebbero il doppio del rischio di essere sottopeso – sintomo che le diete vegetariane, soprattutto per un organismo che si sta sviluppando, non si improvvisano e possono necessitare di attenzioni e integrazioni particolari. Lo studio è pubblicato sulla rivista Pediatrics.

Crescita ok, ma attenzione al peso

La ricerca ha coinvolto 8.907 bambini di età compresa tra i 6 mesi e gli 8 anni che avevano partecipato a un grande studio di coorte (TARGet Kids) tra il 2008 e il 2019. Di questi 248 seguivano diete senza carne.

Confrontando i valori di indice di massa corporea, altezza, ferro, vitamina D e colesterolo dei bambini vegetariani con quelli dei bambini che consumano anche carne, è emerso che la crescita non è significativamente diversa. Tuttavia, i bambini con una dieta vegetariana avrebbero probabilità quasi due volte maggiori di essere sottopeso. Nessuna associazione, invece, è stata evidenziata con sovrappeso e obesità.

Le diete vegetariane non si improvvisano

Essere sottopeso, sottolineano gli autori dello studio, è considerato un indicatore di malnutrizione e suggerisce la necessità di un’attenta pianificazione dietetica per i bambini che non consumano carne, per soddisfare tutti i bisogni nutrizionali e sostenere la normale crescita.

Insomma, anche se la maggior parte dei bambini può seguire diete vegetariane (che sono considerate sane per via dell’elevato apporto di frutta e verdura, di cereali integrali e fibre e per i pochi grassi saturi), il consiglio per i genitori è di farsi aiutare da operatori sanitari per impostare il corretto regime alimentare e per monitorare la crescita dei bambini.

Servono ulteriori ricerche – ammettono i ricercatori – che considerino anche la qualità delle diete vegetariane e non. Utile sarebbe un ulteriore confronto con regimi che escludano anche gli altri prodotti di origine animale come latticini, uova e miele.

 

Fonte: Galileo

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