Le polizze Long Term Care

Articolo del 26 Maggio 2017

Le polizze Long Term Care servono per coprire le spese che si devono sostenere in seguito alla perdita dell’autosufficienza per infortunio, malattia o vecchiaia.

Sono spesso proposte come garanzia complementare alle polizze vita, ma possono anche essere sottoscritte separatamente. La prestazione viene erogata nel momento in cui si verifica l’incapacità di svolgere in modo permanente un numero minimo delle seguenti attività ordinarie della vita quotidiana (Activities of Daily Living – ADL): lavarsi, vestirsi, alimentarsi, andare in bagno, capacità di muoversi e spostarsi.

Le polizze Long Term Care possono essere di due tipi: ad accumulazione o a ripartizione.

Le prime sono collegate al ramo vita e prevedono l’accumulo di un capitale che in caso di non autosufficienza verrà convertito in una rendita immediata da corrispondere fino a che sussiste la condizione di non autosufficienza. I principali vantaggi di questa soluzione sono dati dal fatto che l’assicurato, anche se non diverrà non autosufficiente, ha la possibilità di rientrare in possesso almeno di una parte del capitale maturato e che, optando per il capitale a scadenza, ha maggiore autonomia su come gestirsi la propria non autosufficienza.

Le seconde, invece, sono collegate al ramo malattia e non accumulano i premi versati, pertanto non restituiscono nulla se non si verifica l’evento assicurato. La prestazione che la compagnia assicurativa deve in caso di non autosufficienza può consistere nel pagamento di una diaria, di un capitale, nel rimborso delle spese sanitarie o nell’erogazione diretta dell’assistenza infermieristica o domiciliare. I vantaggi di questa tipologia di polizze sono costituiti da un minor costo, sono adatte alle persone già anziane e possono coprire anche i casi di non autosufficienza giovanile.

premi versati per le polizze Long Term Care attualmente godono della detrazione di imposta ai fini IRPEF pari al 19% dei premi versati entro il limite massimo di 1.291,14 euro; mentre le rendite percepite in caso di perdita dell’autosufficienza sono esenti dall’imposta sul reddito delle persone fisiche.

♦ Prospettive future

La crescente importanza delle polizze Long Term Care si riflette nell’innalzamento della vita media, la percentuale e il numero di non autosufficienti e il fatto di non poter più contare con certezza, sui figli e sullo Stato; rappresentano, quindi, un’importante strumento di tutela.

Nei Paesi più sviluppati, infatti, l’allungamento della vita media amplifica i rischi di malattie debilitanti in età avanzata e il numero delle persone che hanno bisogno di assistenza socio-sanitaria è destinato a crescere. Il risparmio permette di spostare risorse economiche dal periodo lavorativo alla vecchiaia e di proteggersi dagli eventi negativi che richiedono l’impiego di tali risorse.

L’equilibrio fra sostenibilità finanziaria e domanda crescente passa attraverso l’assistenza “informale” fornita dalla rete famigliare: in alcuni paesi europei vengono proposti strumenti di debito innovativo che consentono ai proprietari di abitazione di attingere al capitale senza rinunciare alla proprietà e mantenendo l’uso: prestiti vitalizi ipotecari, la vendita nuda proprietà, la ricontrattazione del mutuo.

Per quanto riguarda la situazione nel nostro paese, il Censis ha rilevato che nel 2010 il 32% delle famiglie italiane ha dovuto affrontare gravi situazioni di disagio legate alla necessità di assistere persone non autosufficienti, malati terminali, portatori di handicap, ma anche di sopperire all’improvvisa perdita di reddito o disoccupazione di un loro congiunto.

Si tratta di disagi gestiti dalle famiglie in totale autonomia a causa dell’assenza o comunque di uno scarso apporto del sistema di welfare che in questi casi presenta, ancor oggi, delle vere e proprie falle. Tutto questo si ripercuote direttamente sui timori dichiarati dai cittadini: l’85,7% degli intervistati ha una forte angoscia per la non autosufficienza e l’82,5% ha paura di non poter sostenere le spese mediche.

Lo stesso Censis, nel 2015, ha evidenziato come ormai la sanità in Italia sia caratterizzata da uno stabile impegno economico delle famiglie e dall’erosione progressiva della spesa pubblica: il 50,2% delle famiglie con una persona non autosufficiente ha a disposizione risorse famigliari scarse o insufficienti.

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