Microbiota intestinale, perché è importante “ascoltarlo” e stimolarlo

Articolo del 15 Marzo 2021

L’immagine dell’apparato digerente come un fiume che attraversa una grande tenuta agricola permette a Maria Rescigno, ricercatrice e grande esperta di microbiota, di spiegare il ruolo e le funzioni di quell’insieme dei microrganismi che tempo fa veniva indicato come “flora batterica”. La tenuta agricola rappresenta l’organismo e i suoi confini equivalgono alla pelle; le rive del fiume ben protette, che lasciano giungere nella tenuta solo prodotti ben selezionati ed utili, rappresentano le pareti dell’intestino mentre le cascine, i campi, gli orti e le attività che si svolgono nella tenuta rappresentano i distretti del corpo con le loro funzioni sempre interconnesse.

Il flusso di alimenti, necessario alla vita, giunge alle diverse parti del corpo proprio attraverso il “fiume” ma deve prima essere trasformato in molecole abbastanza piccole da attraversare la parete intestinale e immettersi nel sistema circolatorio. Le rive del fiume sono fittamente popolate da differenti specie di microrganismi che comprendono batteri, funghi e talvolta anche virus. Alcuni di questi simbionti (con-viventi) sono fondamentali per la nostra esistenza: infatti sono capaci di trasformare le molecole complesse in molecole semplici, mettendo così in circolo anche quelle che il nostro corpo non riesce a produrre come, ad esempio, la vitamina K e alcune vitamine del gruppo B. Altre specie di microrganismi, però, possono provocare infezioni o malattie: sono i patogeni che dall’intestino possono invadere alcuni tessuti e dare origine, ad esempio, a cistiti e vaginiti.

Tuttavia la varietà delle specie di questi nostri conviventi è così ricca, e le loro funzioni così importanti e così integrate a quelle del corpo da suggerire a Joshua Lederberg – un famoso biologo – la possibilità di considerare il microbiota come un organo aggiuntivo, e il suo DNA come parte integrante del nostro patrimonio genetico. Il complesso dei diversi DNA del microbiota viene indicato come microbioma: la sua analisi permette di individuare le diverse specie presenti nell’organismo e, soprattutto, la loro qualità, cioè la loro percentuale all’interno del microbiota.

 

Fonte: Galileo

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