Microplastiche e resistenza agli antibiotici: una minaccia nascosta per la salute umana e ambientale

Articolo del 05 Maggio 2025

Negli ultimi decenni, due fenomeni allarmanti stanno attirando sempre più l’attenzione della comunità scientifica: la diffusione delle microplastiche nell’ambiente e l’aumento della resistenza agli antibiotici. Ciò che preoccupa maggiormente oggi è il possibile collegamento tra questi due problemi, che potrebbe rappresentare una nuova minaccia per la salute pubblica.

Cosa sono le microplastiche?

Le microplastiche sono frammenti di plastica di dimensioni inferiori ai 5 millimetri, derivanti dalla degradazione di materiali plastici più grandi oppure prodotte direttamente a queste dimensioni, come i microgranuli usati nei cosmetici. Sono ormai diffuse ovunque: nei mari, nei fiumi, nell’aria, nel suolo e perfino negli alimenti e nell’acqua potabile.

Come si collega la resistenza agli antibiotici?

La resistenza agli antibiotici si verifica quando i batteri sviluppano la capacità di sopravvivere all’esposizione a farmaci progettati per ucciderli. Questo fenomeno è accelerato dall’uso eccessivo o scorretto degli antibiotici in medicina e in agricoltura. Tuttavia, studi recenti indicano che anche le microplastiche potrebbero avere un ruolo nella diffusione di questa resistenza.

Un ponte per i geni resistenti

Le microplastiche possono agire come “vettori” o superfici di adesione per batteri, comprese specie patogene. Su queste superfici si forma un biofilm, una sorta di pellicola batterica all’interno della quale i microrganismi possono scambiarsi materiale genetico, inclusi geni di resistenza agli antibiotici (ARG – antibiotic resistance genes). Questo scambio può avvenire più facilmente in presenza delle microplastiche, che offrono un ambiente protetto e favorevole alla proliferazione microbica.

In ambienti contaminati – ad esempio corsi d’acqua vicini a ospedali, impianti di depurazione o allevamenti intensivi – le microplastiche possono raccogliere batteri già resistenti e trasportarli su lunghe distanze. Questo aumenta le possibilità che i geni resistenti si diffondano tra diverse specie batteriche, anche in aree dove gli antibiotici non sono presenti.

Impatti sulla salute umana

L’interazione tra microplastiche e batteri resistenti ha implicazioni dirette per la salute umana. Le microplastiche possono entrare nella catena alimentare e potenzialmente veicolare batteri patogeni resistenti fino al nostro organismo. Anche se i rischi esatti sono ancora in fase di studio, la possibilità che questo meccanismo contribuisca all’insorgenza di infezioni difficili da trattare è concreta.

Cosa si può fare?

Affrontare questa minaccia richiede un approccio integrato:

  • Riduzione dell’inquinamento da plastica, attraverso la limitazione della plastica monouso e il miglioramento dei sistemi di riciclo.
  • Monitoraggio ambientale, per individuare la presenza di microplastiche e batteri resistenti in ambienti sensibili.
  • Controlli sulle acque reflue, per ridurre la diffusione simultanea di microplastiche e antibiotici nell’ambiente.
  • Ricerca scientifica, per comprendere meglio le dinamiche di interazione tra microplastiche e resistenza antimicrobica.

Conclusione

Il legame tra microplastiche e resistenza agli antibiotici rappresenta un esempio emblematico dell’interconnessione tra inquinamento ambientale e salute pubblica. Agire in maniera preventiva e informata è fondamentale per contrastare una minaccia invisibile, ma potenzialmente devastante.

Per approfondimenti: FOCUS

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