Eccellenze e disuguaglianze: gli ospedali italiani e la sfida del Ministero della Salute

Articolo del 17 Settembre 2025

L’Italia vanta una tradizione medica di eccellenza, riconosciuta a livello internazionale. Nonostante le criticità legate a disparità territoriali e carenze di personale, numerosi ospedali si distinguono per qualità delle cure, ricerca e innovazione tecnologica.

I migliori ospedali italiani

Secondo classifiche indipendenti e rapporti di settore alcuni ospedali spiccano per efficienza, innovazione e risultati clinici:

  • Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma – Leader in oncologia, cardiochirurgia e ricerca biomedica, è spesso al vertice delle classifiche internazionali.
  • Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano – Punto di riferimento nazionale per emergenze complesse, trapianti e neurochirurgia.
  • Ospedale San Raffaele di Milano – Eccellenza nella ricerca biotecnologica e nella chirurgia ad alta specializzazione.
  • Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna – Rinomato per l’oncoematologia pediatrica e i trapianti.
  • Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo – Modello di organizzazione e multidisciplinarità, con forti competenze in pediatria e cardiochirurgia.
  • Policlinico di Padova – Storico polo accademico, all’avanguardia nelle neuroscienze e nella chirurgia innovativa.

A questi si aggiungono altri ospedali di eccellenza diffusi lungo la penisola, come il Regina Margherita di Torino (pediatria), l’Istituto Tumori di Milano, il Meyer di Firenze (pediatria) e il Gaslini di Genova.

Le disuguaglianze territoriali

Nonostante queste punte di diamante, il sistema sanitario italiano presenta forti squilibri tra Nord e Sud. Le regioni settentrionali beneficiano di maggiori investimenti, migliori infrastrutture e tempi di attesa più contenuti. Al contrario, in molte aree del Centro-Sud la carenza di personale e di risorse costringe migliaia di pazienti a spostarsi per cure specialistiche, fenomeno noto come mobilità sanitaria passiva.

Come il Ministero della Salute può riportare equilibrio

Per ridurre le disparità e rafforzare l’uniformità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), il Ministero della Salute può agire su più fronti:

  • Riequilibrio delle risorse – Introdurre criteri di finanziamento che tengano conto non solo della popolazione, ma anche dei fabbisogni sanitari specifici di ciascuna regione.
  • Potenziamento del personale sanitario – Investire nella formazione e incentivare medici e infermieri a lavorare nelle aree carenti, anche con politiche di premialità economica e contrattuale.
  • Digitalizzazione e telemedicina: rafforzare la rete di teleconsulto e teleassistenza, in modo da garantire accesso a cure di qualità anche nelle zone periferiche o insulari.
  • Piani di rientro strutturali: superare la logica dei commissariamenti regionali, affiancando invece piani di investimento mirati e controllati.
  • Rete nazionale delle eccellenze: creare un sistema interconnesso che consenta ai pazienti di accedere ai migliori centri di riferimento, senza disparità economiche o logistiche.
  • Monitoraggio e trasparenza: rafforzare l’attività di Agenas e degli osservatori regionali per misurare le performance ospedaliere con criteri chiari e accessibili ai cittadini.

Conclusione

L’Italia dispone di ospedali di livello mondiale, ma non basta valorizzare poche eccellenze: occorre garantire equità di accesso alle cure per tutti i cittadini. Il Ministero della Salute ha un ruolo cruciale nel riportare equilibrio, promuovendo una sanità realmente nazionale, capace di ridurre le distanze geografiche e sociali, e di assicurare cure di alta qualità in ogni angolo del Paese.

Per approfondimenti: ILSOLE24ORE

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