Così hanno provato a vendermi il vaccino di Pfizer su Internet

Articolo del 15 Marzo 2021

Ho passato una settimana a cercare vaccini anti Covid-19 fra i marketplace più nascosti di internet. E la cosa più preoccupante non è solo che io sia riuscito a trovarli, ma anche che siano alla portata di tutti. Proprio così: non servono competenze informatiche particolari per imbattersi in siti che propongono il prodotto di Pfizer, ma anche quelli di Moderna, AstraZeneca e il russo Sputnik V. Basta un Pc e una connessione a Internet. Due strumenti a disposizione di ognuno di noi, insomma.
Meglio chiarire subito che non ho portato a termine l’acquisto di alcun prodotto, e che non c’è alcuna certezza rispetto al fatto che – dopo un eventuale pagamento – avrei ricevuto a casa un vaccino contro il Coronavirus. Anzi, molte cose mi lasciano pensare che avrei solo buttato via i miei soldi. Ma il mercato nero dei vaccini esiste, e nasconde truffe che hanno ingolosito i criminali, pronti a tuffarsi in un mercato floridissimo, spinto dalla voglia delle persone di vaccinarsi e magari agevolato in alcuni Paesi dove la quantità di vaccini a disposizione è scarsissima.

Cosa si trova online

Dopo aver installato un browser alternativo ai vari Google Chrome o Firefox, ho iniziato a navigare su siti con estensione “.onion”. Ed è assurdo come in pochi clic, Internet smetta di essere l’eldorado di informazioni, connessioni e socialità virtuale che conosciamo, per trasformarsi in un postaccio. I marketplace del darkweb sono un ricettacolo di illegalità di ogni genere. C’è chi vende droghe: dalla meta-anfetamina all’hashish, fino alla cocaina. 28 grammi di Marjuana prodotta in Australia mi vengono proposti a 233 dollari, mentre 4 grammi di hashish marocchino, in arrivo dall’UK, costano 50 dollari. Poi ci sono anche armi di ogni tipo (pure i kalashnikov) e farmaci come lo Xanax e il Viagra, acquistabili chiaramente senza prescrizione. Ma da qualche mese, fra le inserzioni sono arrivate anche quelle relative ai vaccini.

I vaccini

Le inserzioni sui vaccini sono decisamente più fugaci rispetto a quelle di altri prodotti. Mi è capitato di vederne una su un particolare sito, salvare il link per monitorare il prezzo, e non trovarla più dopo poche ore. Ciò che lascia più perplessi è che l’affidabilità dei venditori che propongono i vaccini – che sui marketplace si basa sui feedback lasciati dagli utenti – è sempre a livelli molto alta (vicina al 100%). È molto difficile, tuttavia, capire se quei feedback sono relativi a compravendite di vaccini. Il vaccino di Pfizer è quello più ricercato, e forse anche per questo quello con maggiori inserzioni. È quello che trovo più facilmente.
Viene proposto a 500 dollari, poi un altro venditore ne chiede 1200. Da pagare, chiaramente, solo in bitcoin o altre criptovalute come Monero e Litecoin. Impossibile pagare con carta di credito, poiché una transazione del genere lascerebbe tracce che i criminali non possono permettersi. Nei dettagli sulla spedizione, i venditori promettono di spedire il tutto in due/tre giorni, all’interno di contenitori appositamente refrigerati con del ghiaccio secco. È chiaro che – anche se il vaccino fosse reale – solo un folle potrebbe fidarsi dello stato di conservazione di un siero (per esempio quello di Pfizer) che deve rimanere a temperature molto basse.
Nell’inserzione compare anche il contatto per parlare col venditore su Telegram o su Wickr, altra piattaforma di messaggistica istantanea protetta da crittografia end-to-end. Sembra di acquistare un paio di scarpe, insomma. Invece ti stanno vendendo un vaccino (o almeno così dicono).

Anche i certificati

Ma siccome la strada della patente di immunità si fa sempre più probabile, cosa me ne faccio di un vaccino che non potrò certificare? Sul darkweb vendono anche quelli: i falsi certificati di vaccinazione. Anche in questo caso, la validità di questi certificati è tutt’altro che sicura. Anzi, le possibilità di buttare via i soldi è altissima. Perché basterebbe un semplice controllo nella banca dati dei vaccinati, attraverso la scansione di un codice a barre, per far emergere la frode.

La truffa è dietro l’angolo

Per comprendere meglio questo mondo, ho chiesto l’aiuto di Dmitry Galov, ricercatore russo che lavora per Kaspersky e che nei giorni scorsi aveva pubblicato un bel reportage sul mercato dei vaccini nel deepweb. «Il punto centrale – mi dice Dmitry in un lungo collegamento su Teams – è che ci sono due risultati per i potenziali users che vogliono comprare qualcosa (inclusi i vaccini) su questi siti che vedi: la prima è che si possano trovare dei truffatori che prendono il denaro e spariscono. L’altro aspetto è che anche se trovi un vero venditore, non sai cosa ti sta vendendo perché non ci sono prove o certificati che ti stia vendendo vaccini reali. Ci sono molti problemi relativi per esempio al trasporto, o ai requisiti di temperatura richiesti per il trasporto dei vaccini. Alcune compagnie hanno creato degli appositi frigoriferi per il trasporto del vaccino e loro invece ti stanno dicendo “va bene, faremo del nostro meglio, li confezioneremo con il ghiaccio secco, utilizzeremo un tipo di consegna espressa…”. È molto pericoloso per le persone comprarli e non solo per la cyber security o per i soldi persi, ma per la loro salute».
Insomma, non ci sono prove sufficienti a disposizione di chi acquista. È tutto basato sulla fiducia. Ma come mi fa notare il ricercatore russo «si può avere fiducia in un criminale?». Il messaggio di Dmitry è chiaro: «dobbiamo salvare le persone e renderle consapevoli del pericolo che c’è là fuori, di non cadere nella trappola dei truffatori e dei criminali: non lo fate».

Un mercato senza geografia

Ho chiesto a Dmitry chi si nascondesse dietro queste truffe. Se ci fosse un mercato particolare, un gruppo di criminali noto. Ma la risposta racconta le difficoltà anche degli inquirenti: «Non lo sappiamo. Non abbiamo parlato con loro, o comprato qualcosa da loro. Non puoi avere alcun tipo di indizio perché alcuni dicono che queste dosi sono state sistemate dalle organizzazioni mediche oppure sono scorte di vaccini avanzati, oppure qualcuno può produrre flaconi simili a quelli dei vaccini ma in realtà c’è acqua dentro. Ma posso dire che questi non sono cyber-criminali, ma semplicemente truffatori o criminali. Perché questa storia non ha molto a che vedere con la cyber security».

Non fatelo

Proprio al ricercatore di Kaspersky Lab, che quotidianamente ha a che fare con situazioni di questo tipo, ho chiesto che consiglio si possa dare ai cittadini che magari hanno intenzione di provare a procurarsi un vaccino in modo illegale, utilizzando Internet: «Il migliore consiglio che io possa dare è di non farlo. Sappiamo che in alcuni paesi la situazione è difficile, le persone aspettano che i vaccini arrivino negli ospedali è questo non è bello, ma è meglio aspettare il vostro turno, perché se decidete di fare una cosa del genere andate incontro a diversi tipi di problemi: acquistare vaccini online è illegale, perdereste i vostri soldi, molto probabilmente non riceverete nulla a casa, e nell’ipotesi in cui riceveste qualcosa, quel siero potrebbe far male alla vostra salute. Tutti i risultati sarebbero pessimi per voi.Penso che in generale, al di là dei vaccini, comprare nei mercati online illegali qualunque tipo di medicinale o droga sia molto pericoloso: per la vita, per i soldi e per la propria salute. E questo non lo dico da esperto di cyber security, ma da cittadino».
Fonte: 24+ de IlSole24Ore

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