La piattaforma online che mostra il rischio di entrare in contatto con il virus.
Articolo del 12 Ottobre 2020
Quanti positivi al Covid-19 potrebbero esserci al matrimonio a cui sono stato invitato? E vale davvero la pena correre il rischio di andare a quel convegno, anche se è interessante? Adesso possiamo scoprirlo grazie a un progetto italiano, da pochi giorni online: Eventi e Covid-19, sviluppata dalla Fondazione ISI di Torino, infatti, è una piattaforma interattiva e accessibile a chiunque, che mostra il rischio di essere esposti a Sars-Cov-2 partecipando a un evento collettivo in Italia, provincia per provincia.
Come funziona
La piattaforma, che rientra nel progetto internazionale “Covid-19 Event Risk Assessment Planning Tool”, in collaborazione con Georgia Tech e Northeastern University, è molto intuitiva: sulla homepage c’è una mappa dell’Italia suddivisa nelle diverse province. Ogni territorio presenta gradazioni di colore che vanno dal grigio al giallo: più la provincia è colorata di giallo, maggiore sarà la probabilità, in un evento organizzato in quella zona, di essere esposti ad almeno un caso di Covid-19. Per ottenere la stima, gli sviluppatori del progetto sono partiti dai dati di prevalenza (ovvero il rapporto tra il numero di casi positivi e la popolazione presa in esame) del virus sul territorio italiano rilasciati dalla Protezione Civile, che vengono aggiornati quotidianamente: in questo modo si ha uno strumento non solo intuitivo e accessibile, ma anche dinamico, che si modifica con l’evolvere della pandemia in Italia.
Più un evento è grande, maggiore è il rischio
Michele Tizzoni, fisico ed esperto di epidemiologia digitale della Fondazione ISI, uno dei ricercatori che ha coordinato il progetto, spiega a Galileo come vengono ottenuti questi numeri. “Per avere una stima dell’eventualità che, in una data situazione, si possa trovare almeno un caso di Covid-19, è più facile partire dalla probabilità che nessuna delle persone coinvolte sia positiva. Questa, conoscendo la prevalenza del virus, è facile da calcolare: per esempio, se in Italia, con una popolazione di 60 milioni di persone, ci sono 1000 infetti, la probabilità non si incontri neanche un positivo è molto alta. In termini di scommesse, parliamo di un evento favorevole 60000 a 1”. I problemi cominciano quando si considerano tante persone contemporaneamente. “Mentre per il singolo una situazione del genere è un’ottima prospettiva, le cose cambiano di molto se vogliamo calcolare la probabilità che, in un evento di 50000 persone, nessuna di queste venga in contatto con un positivo al Covid-19. Si tratterebbe di vincere la scommessa di prima per 50000 volte, che non è facile”, dice il ricercatore. “Questo spiega perché, anche con valori di prevalenza molto bassi, la dimensione dell’evento fa crescere in maniera esponenziale la possibilità finale di entrare in contatto con una persona positiva”.
Come cambiano i numeri
Per avere una stima più precisa, l’utente può modificare, attraverso un pannello di controllo, tre diversi parametri: il numero delle persone che parteciperanno all’evento (da 10 a 20000, in modo da poter considerare ogni tipo di occasione, dalle feste private a una partita di calcio), se considerare i nuovi casi rilevati nei 7 o nei 10 giorni prima dell’evento e, infine, quanto dare peso al cosiddetto fattore di sottostima. La sorveglianza sanitaria su Covid-19, infatti, non riesce a individuare tutti i contagi: l’indagine sierologica Istat ha sottolineato, infatti, che, durante i primi mesi della pandemia, il numero dei casi positivi effettivi è stato di 6 volte maggiore rispetto a quelli riscontrati; modificare il fattore di sottostima (che, nella più ottimistica delle ipotesi, stima un positivo sfuggito al sistema sanitario per ogni nuovo caso rilevato, mentre, nella peggiore, utilizza l’approssimazione 1 a 6 dell’indagine Istat) permette all’utente di valutare il rischio ipotizzando diversi scenari. Sulla mappa ci si può rendere conto nella pratica di quanto la grandezza di un evento incida sulla probabilità di entrare in contatto con un caso positivo di Covid-19: considerando la provincia di Roma, per esempio, partecipando a un evento con 100 persone, oggi si ha l’8,9% di probabilità di entrare in contatto con una persona affetta da Covid-19. Man mano che aumenta l’affluenza, aumenta anche il rischio: se partecipassimo a un evento con 5000 persone, almeno una di quelle sarà positiva al coronavirus con una probabilità del 99%.
C’è rischio e rischio
Abbiamo chiesto all’epidemiologo cosa vogliono dire questi numeri nella pratica. “L’interpretazione dei valori che l’utente può trovare sulla piattaforma è soggettiva”, dice Tizzoni, “magari una persona più vulnerabile non è disposta a rischiare, anche con probabilità relativamente basse”. Il ricercatore ci spiega che il rischio che la piattaforma calcola non è certo quello di contrarre il virus, in quanto dipenderebbe da troppe variabili. “Quella che viene mostrata dal sito non è una stima della probabilità di contrarre l’infezione, perché il contagio è determinato da tante condizioni: dipende dalla durata dell’evento, dallo spazio in cui si svolge, dalle misure di precauzione come mascherine e distanziamento, oltre che dai comportamenti dei singoli individui.”
Il progetto quindi nasce come una guida, per offrire, ai cittadini e soprattutto a chi organizza eventi, una maggiore consapevolezza, specie in questa fase, dove i contagi hanno ricominciato a salire. “La scala di colore di Eventi e Covid-19 rileva probabilità anche inferiori al 5%. Se avessimo consultato la mappa un mese fa, per eventi di 100 persone avremmo avuto l’1-2% di probabilità di essere esposti al virus. Adesso, circa il 10%. Quando si comincia a parlare di decine in percentuale, non si tratta più una possibilità remota, ma una probabilità sostanziale. Aumentando il numero di persone e raggiungendo valori superiori al 50%, valutare di essere esposti o no al Covid-19 è come lanciare una moneta. Per questo la nostra piattaforma è uno strumento molto utile soprattutto per chi intende organizzare un evento, che sia una conferenza o un ricevimento di matrimonio”, conclude Tizzoni. “Si può valutare la situazione del contagio nel territorio di riferimento, stimare il rischio a seconda dei partecipanti previsti e decidere di conseguenza quali misure adottare: se, per esempio, è il caso di ridurre il numero di partecipanti o rinviare l’appuntamento”.
Fonte: Galileo