COVID-19: Test rapidi. Dopo la scuola si faranno dal medico di famiglia.

Articolo del 05 Ottobre 2020

È partita la campagna d’autunno con milioni di test rapidi nelle scuole. In pista i cosiddetti tamponi rapidi antigenici che assomigliano a quello tradizionali (si usa un bastoncino infilato nel naso) ma danno la risposta in 15-20 minuti e poi quelli salivari da usare per i bambini più piccoli perché meno invasivi. Test questi meno affidabili rispetto al tampone molecolare tradizionale ma che saranno impiegati per fare maxi-screening. L’ultima frontiera ora è lo studio del medico di famiglia: da tempo si evoca la possibilità di fare i test rapidi dal proprio medico. Ora il Veneto, da sempre Regione di punta nei test, ha rotto per prima gli indugi.

La campagna d’autunno con i test rapidi

Questa tipologia di test è basata sulla ricerca, nei campioni respiratori, di proteine virali (antigeni) e danno la risposta in 15-20 minuti. Il ministero della Salute e il Cts hanno recentemente validato il tampone rapido anti-genico – affidabile all’80% – mentre hanno frenato su quello salivare. Le Regioni in ordine sparso stanno aprendo una vera e propria campagna d’autunno di test rapidi. Nel Lazio, dove nelle aule si registrano quasi 300 casi, sono in arrivo un milione di test salivari, come ha annunciato il governatore Nicola Zingaretti, che consentiranno, essendo meno invasivi, di procedere agli esami sui bimbi più piccoli, mentre alle superiori si va avanti con i tamponi rapidi. La Campania ha appena inviato al commissario per l’emergenza Domenco Arcuri la richiesta con il fabbisogno regionale: «Chiediamo – ha detto il governatore test rapidi per un milione di studenti Campania, un milione di test antigenici rapidi e trenta macchinari per la lettura dei test a 15 minuti».

Il Veneto porta i test dal medico di famiglia

Il governatore del Veneto ha appena presentato il suo piano per potenziare gli screening che sfrutteranno un nuovo test rapido. Si tratta di un «nuovo tipo di tampone rapido antigenico – avverte la nota della Regione – dotato di procedure estremamente semplici, di pressochè nulla invasività, di altissima attendibilità, in grado di dare l’esito in dieci minuti, senza dover processare il tutto in laboratorio, ma operando con un tampone e un piccolo apparato in qualsiasi ambiente, ivi compreso, in prospettiva, anche l’utilizzo in autosomministrazione».Saranno utilizzati nelle scuole, ma entreranno anche negli studi dei medici di famiglia come ha spiegato il govenatore veneto Luca Zaia: «Con questo metodo si potrà, ad esempio dotare del kit i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta che lo vorranno e lo riceveranno gratuitamente per eseguirlo ai loro assistiti, evitare le lunghe code di chi vuole sottoporsi al test ai drive in attivati in tutto il Veneto, evitare ai più piccoli il fastidioso tampone tradizionale che li fa soffrire». «Le gare per l’acquisto del necessario sono già partite – ha aggiunto Zaia – e contiamo di poter avviare questo nuovo cammino nel giro di poche settimane».

 

Fonte: Il Sole24Ore