COVID-19: Vaccino, sperimentazione e responsabilità.
Articolo del 14 Luglio 2020
Il vaccino contro il Covid che dovrebbe arrivare prima è quello di Astrazeneca su cui l’Italia e altri Paesi Ue hanno già opzionato le dosi.
Ma la Fase 3 del vaccino, che a quanto risulta non dovrebbe però dare una completa immunizzazione ma attenuare gli effetti gravi del virus, terminerà solo verso la Pasqua del prossimo anno.
Ma in ogni caso sembra che, visti i primi risultati promettenti, l’Agenzia europea del farmaco potrebbe concedere già entro la fine del 2020 una specie di autorizzazione speciale per l’immissione in commercio del vaccino (serviranno due dosi) in modo da poter iniziare la somministrazione alle fasce più fragili della popolazione europea.
Ma cosa succederà se vi saranno eventi avversi in seguito alla somministrazione? Di chi sarà la responsabilità? Il punto, infatti, è che mediamente per l’immissione in commercio di un vaccino i tempi sono molto lunghi, anche 10 anni, mentre in questo caso ci troveremo di fronte ad un vaccino, che seppur con un notevole sforzo di ricerca e sperimentazione, sarà messo a punto in poco più di un anno. Detto ciò il tema delle responsabilità legali è di attualità e infatti a quanto si apprende è oggetto di trattativa tra l’Ue e l’azienda.
Lo schema su cui si sta ragionando è quello di prevedere che la responsabilità sia degli stati per quanto riguarda la fase precedente alla conclusione della Fase 3. A quel punto vi sarà un periodo di corresponsabilità e alla fine, quando l’iter della sperimentazione sarà completato la responsabilità sarà in capo all’azienda.
Il tema chiaramente è molto caldo, visto lo scetticismo sui vaccini in generale e ancor di più di fronte ad una malattia nuova come il Covid.
Fonte: QuotidianoSanità.it