Desmodium: la regina africana del fegato

Articolo del 24 Maggio 2022

Il Desmodio è una pianta erbacea che frequenta solitamente le zone umide e ombreggiate, e cresce avvolgendosi alla base del tronco di altri alberi (come la palma e il cacao).
Raggiunge il metro di altezza e ha piccole foglie alterne, composte da tre foglioline obovate: la fogliolina centrale è più sviluppata delle altre due foglioline laterali.
Il fusto e i rami sottili, coperti di leggera peluria, sono lunghi e striscianti.
I fiori sono piccoli, di colore dal bianco al viola chiaro, sono disposti a grappolo e danno origine ai frutti, che sono baccelli articolati di colore verde.
Il suo tempo balsamico è dopo la fioritura e se ne usano le foglie e i fusti (parti aeree).

Il nome deriva dal greco desmos, cioè “legame”, “fascio”, con riferimento agli stami riuniti a fascio. Il nome della specie, adscendens, si riferisce allo stelo a decorso ascendente, rampicante, della pianta.

Questa pianta medicinale è ben conosciuta in tutte le regioni tropicali e subtropicali dell’America, dell’Africa e dell’India, dove è molto usata nella medicina tradizionale.

Desmodium contiene:

  • Polifenoli: flavonoidi tra cui vitexina e isovitexina;
  • Antociani, tra cui la pelargonidina;
  • Tannini, dalle potenti proprietà antiossidanti e antiradicali;
  • D-pinitolo (o 3-O-metil-d-chiro-inositolo), con proprietà epatoprotettive e anti-epatossiche.

I benefici di Desmodium per la salute

Nella medicina tradizionale africana trova indicazione nel trattamento delle affezioni epatiche e nella prevenzione dell’asma bronchiale. Era anche chiamato l’«erba che cura la malattia degli occhi gialli».

Nella tradizione amazzonica ha molti altri impieghi e indicazioni, quali disturbi nervosi, infezioni vaginali, malaria.
È usato anche come depurativo del sangue, come galattogeno, afrodisiaco e antidolorifico.

L’azione di questa pianta, molto diffusa in Africa (dal Senegal al Congo passando dalla Costa d’Avorio), è stata resa nota da due ricercatori francesi: il dottor Pierre Tubéry e sua moglie, la dottoressa Anne-Marie Tubéry. Loro scoprirono come il Desmodio fosse utilizzato dai guaritori tradizionali per le patologie malattie del fegato.
I ricercatori francesi che hanno introdotto il Desmodio in Europa ne hanno studiato in particolare gli effetti sulla sfera epatica, sulle forme asmatiche e sulle manifestazioni allergiche.1

  • Il Desmodium è epatoprotettivo. In un parere pubblicato nel 2006 a seguito di un rapporto di farmacovigilanza, l’Agenzia francese per la sicurezza alimentare ha indicato che il desmodium è tradizionalmente presentato come un “protettore del fegato”. Questa pianta ne aumenta la resistenza, in particolare in caso di infiammazione di origine tossica o infettiva, come un trattamento farmacologico o la chemioterapia.2, 3 È di efficace supporto contro l’epatite virale.4
  • Stimola il sistema immunitario. Contribuisce al buon funzionamento delle difese dell’organismo e quindi aiuta a proteggere dalle infezioni, in particolare otorinolaringoiatriche.
  • È antiallergico. Aiuta a trattare le allergie, l’asma bronchiale e le intolleranze digestive. Ha effetti broncodilatatori che danno sollievo in caso di attacco d’asma o shock anafilattico. Infine, lenisce anche le reazioni cutanee come l’orticaria e l’eczema da contatto.
  • È rilassante. Il Desmodium può essere usato in caso di contratture muscolari, crampi e dolori. Lenisce anche il mal di schiena.

Quando integrare con Desmodium

Ecco le diverse indicazioni per il Desmodium.

  • Per proteggere il fegato in caso di trattamento farmacologico pesante (chemioterapia e terapia antibiotica) o a lungo termine, come parte del trattamento di una malattia cronica.
  • Per migliorare le condizioni asmatiche o allergiche.
  • Per un migliore “invecchiamento”: agisce infatti nell’ambito della prevenzione delle malattie cardiovascolari, dei dolori muscolari, del miglioramento delle difese immunitarie antinfettive, che tendono a deteriorarsi con l’età.

Desmodium e effetti sul fegato

Il fegato è la ghiandola più voluminoso del nostro organismo e fornisce un lavoro colossale, essenziale per la vita.
Ma è costantemente attaccato. Tabacco, alcool, rifiuti metabolici, cibi industriali, medicinali… se non lo sosteniamo, si affatica.

Il fegato è un organo vitale che:

  • permette l’assimilazione degli zuccheri, delle proteine e dei grassi;
  • sintetizza le proteine a partire dagli aminoacidi, il colesterolo e i sali biliari che costituiscono la base essenziale all’assorbimento dei grassi;
  • « detossica » dalla maggior parte dei veleni assorbiti con l’alimentazione (farmaci inclusi) e li trasforma in composti non tossici;
  • garantisce (con i reni) l’eliminazione dei rifiuti prodotti dal nostro metabolismo.

Riveste un ruolo così importante che, nel nostro corpo,  è l’unico organo in grado di rigenerarsi (ogni metà del fegato può riprodursi in un fegato completo).

È essenziale, per godere di buona saluta, mantenere un fegato sano.

Purtroppo il nostro povero fegato soffre molto, e per tutta la vita, perché i fattori di stress che lo colpiscono sono molti. Tra questi, in primo luogo, l’incredibile consumo di farmaci che caratterizza la nostra società: antidepressivi, sonniferi, antibiotici o la pillola contraccettiva (mali necessari, ma tossici per il fegato).

Anche la nostra dieta, troppo ricca, trafficata o contaminata da pesticidi e conservanti, non lo risparmia.

Ovviamente, l’abuso di alcol è un fattore importante di sofferenza epatica.

Il Desmodium stimola le funzioni di drenaggio del fegato, aiutando così l’organismo a liberarsi delle sue tossine.

È raccomandato in caso di chemioterapia, trattamento antibiotico o malattie croniche.

Per prevenire gli effetti collaterali della chemioterapia, si raccomanda di iniziare la cura 2 giorni prima e di prolungarla 10 giorni dopo il termine del trattamento.

Il Desmodium: indispensabile per diete e detox

Grazie alle sue capacità rigenerative, il fegato è in grado di gestire attacchi ripetuti. Tuttavia, quando le sostanze tossiche sono troppo abbondanti (in genere e numero) può cedere, e provocare quello che viene chiamato il “mal di fegato”: come ad esempio quando si abusa di alcol e cioccolato, o a seguito di alcuni trattamenti farmacologici.

E non è raro che il fegato “ceda” anche quando si fa una dieta dimagrante o una cura detox.

Questo si spiega perché la maggior parte dei veleni che ingeriamo quotidianamente viene immagazzinata dall’organismo nei tessuti adiposi: una dieta che riduce la massa grassa o una detossificazione mirata ad “estrarre” questi veleni, provocheranno degli “eccessi”, mettendo in circolo una quantità significativa di tossine di tutti i tipi.

È quindi imperativo, in queste circostanze, sostenere il lavoro del fegato.

Diverse piante possono aiutarci per questo: il rafano nero, il carciofo selvatico, il cardo mariano… ma la pianta superiore a tutte le altre in questo campo: è senza dubbio il Desmodium Adscendens.

Il Desmodium Adscendens: la cura alternativa per tutte le patologie del fegato

Il Desmodium è particolarmente indicato per smettere di fumare o per trattare la dipendenza dall’alcol, perché stimola le operazioni di drenaggio del fegato (tra cui l’eliminazione rapida e completa dei derivati dell’etanolo).
Molto utile nei primi giorni, o come preparazione prima di una disintossicazione vera e propria.

Responsabili della sua azione di regolatore epatico sono le  saponine.
Uno studio clinico su uomini affetti da epatite B presso l’ospedale di Bamako, in Mali, ha dimostrato che la somministrazione di un decotto di Desmodium causa una rapida diminuzione della bilirubina: un aumento anomalo della bilirubina nel sangue riflette un malfunzionamento del fegato e della cistifellea, e si traduce in un “ittero”.

Il suo impiego poi non potrebbe essere più semplice: basta far bollire per 15 minuti 10 grammi di Desmodium pianta essiccata (steli e foglie) in mezzo litro di acqua e filtrare. La bevanda ottenuta va consumata durante il giorno e si continua la cura fino alla scomparsa dei sintomi.
Più pratico, il Desmodium in fiale o in capsule (a più lento rilascio): in questo caso, preferibilmente, sceglierlo biologico.

Precauzioni per l’uso

Il Desmodium è stato oggetto di un rapporto di farmacovigilanza nel 2006, in seguito ad un caso di danno epatico in una persona che prendeva integratori alimentari contenenti “desmodium” ed estratto di semi di pompelmo. Seguire sempre la dose raccomandata e chiedere consiglio al medico in caso di trattamenti.
L’uso di Desmodium non è raccomandato per le donne in gravidanza o che allattano, e neppure per i bambini.

Effetti collaterali indesiderati

L’assunzione di Desmodium può causare alcuni effetti collaterali: diarrea, vomito, dolore addominale.

Interazione di Desmodium con farmaci o altre piante

L’assunzione di Desmodium può interagire con i farmaci.
Se sei sotto trattamento, previeni il tuo medico prima di prendere questa pianta.
Gli studi hanno dimostrato che il Desmodium può indurre in vitro la produzione del citocromo P450, un enzima epatico che gioca un ruolo importante nell’eliminazione di molte molecole. Può quindi potenzialmente modificare l’effetto di farmaci e ridurre la loro efficacia. È il caso della zoxazolamina, un rilassante muscolare, e del tiopentale, un anestetico.

Tuttavia, in pratica, nessuna interazione tra il desmodium e un farmaco specifico è mai stata riportata dalla stampa scientifica. Il rischio è quindi marginale. Come misura precauzionale, si raccomanda di evitare di prendere il Desmodium allo stesso tempo del farmaco: meglio ad un’ora di distanza o in due momenti diversi della giornata.

Ultima nota: il Desmodium può essere utilizzato anche per compensare gli effetti di altre piante il cui impiego, a dosi elevate, può essere tossico per il fegato, come per esempio la borragine nel trattamento della scarlattina.

 

Fonte: Naturelab

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