Digiuno intermittente: che cos’è, come funziona e quali benefici apporta

Articolo del 07 Novembre 2025
Negli ultimi anni il digiuno intermittente è diventato uno dei metodi più popolari per migliorare la salute, perdere peso e ottimizzare il metabolismo. Ma al di là delle mode, cosa dice davvero la scienza su questo approccio alimentare? Vediamolo insieme.
Che cos’è il digiuno intermittente
Il digiuno intermittente (in inglese intermittent fasting, o IF) non è una dieta nel senso tradizionale del termine, ma un modello alimentare che alterna periodi di digiuno a periodi in cui è consentito mangiare. Non stabilisce quali alimenti assumere, ma quando assumerli.
L’idea alla base è che, limitando le finestre temporali in cui si mangia, l’organismo possa utilizzare in modo più efficiente le proprie riserve energetiche, riducendo i picchi glicemici e favorendo processi cellulari di riparazione.
Le principali tipologie di digiuno intermittente
Esistono diverse modalità, adattabili alle esigenze individuali:
- Metodo 16/8: si digiuna per 16 ore al giorno e si mangia nelle 8 ore restanti (ad esempio dalle 12:00 alle 20:00). È il più diffuso e facile da mantenere nel lungo periodo.
- Metodo 5:2: si mangia normalmente per 5 giorni a settimana, mentre nei restanti 2 si riduce l’apporto calorico a circa 500-600 kcal.
- Eat-Stop-Eat: consiste nel praticare un digiuno completo di 24 ore una o due volte a settimana.
- Alternate-Day Fasting: alterna un giorno di alimentazione normale a un giorno di digiuno o forte restrizione calorica.
Come funziona a livello metabolico
Durante il digiuno, i livelli di insulina nel sangue diminuiscono, consentendo al corpo di accedere più facilmente ai depositi di grasso per produrre energia. In parallelo, aumentano gli ormoni come il GH (ormone della crescita) e la noradrenalina, che favoriscono il mantenimento della massa magra e la combustione dei grassi.
Inoltre, il digiuno stimola processi di autofagia, un meccanismo cellulare che elimina componenti danneggiate o inutili, migliorando la salute generale delle cellule e rallentando l’invecchiamento.
I principali benefici del digiuno intermittente
Numerosi studi scientifici hanno evidenziato diversi vantaggi potenziali:
- Controllo del peso: aiuta a ridurre l’apporto calorico complessivo e a migliorare la sensibilità insulinica.
- Miglioramento della salute metabolica: riduzione dei livelli di zucchero nel sangue, colesterolo LDL e trigliceridi.
- Maggiore chiarezza mentale ed energia: molte persone riferiscono una migliore concentrazione durante i periodi di digiuno.
- Longevità e salute cellulare: l’autofagia e la riduzione dello stress ossidativo possono contribuire a un invecchiamento più sano.
- Semplicità e flessibilità: non richiede contare calorie o eliminare categorie di alimenti, ma solo rispettare gli orari.
Attenzione e controindicazioni
Nonostante i benefici, il digiuno intermittente non è adatto a tutti. Dovrebbero evitarlo o consultare un medico prima di iniziare:
- Donne in gravidanza o allattamento
- Persone con disturbi alimentari o diabete
- Chi assume farmaci che influenzano la glicemia
- Soggetti con problemi di salute cronici
Inoltre, durante le finestre di alimentazione è importante mangiare in modo equilibrato, privilegiando alimenti integrali, verdure, proteine di qualità e grassi buoni.
In conclusione
Il digiuno intermittente non è una soluzione miracolosa, ma un approccio efficace e sostenibile per migliorare la salute e il benessere, se praticato con buon senso e in modo personalizzato. Come sempre, la chiave sta nella costanza e nella qualità complessiva dello stile di vita: alimentazione sana, movimento e riposo adeguato.
Per approfondimenti: MARIONEGRI
