Ecco perché la calotta glaciale della Groenlandia fonde così rapidamente

Articolo del 23 Ottobre 2022

L’aria più calda provoca lo scioglimento della superficie della calotta glaciale e l’acqua di fusione si riversa nell’oceano. Il conseguente rimescolamento locale delle acque marine aumenta a sua volta la perdita di ghiaccio nella regione, come se si agitassero cubetti di ghiaccio in un bicchiere d’acqua.

La calotta glaciale della Groenlandia potrebbe essere ancora più sensibile al riscaldamento del clima rispetto a quanto gli scienziati pensassero in precedenza.

Un nuovo studio rileva infatti che l’aumento della temperatura dell’aria, associato a quello dell’acqua dell’oceano, accelera la fusione dei ghiacciai marini di questa regione. I risultati, pubblicati sulla rivista “Nature Geoscience”, gettano nuova luce sulle forze che determinano la perdita di ghiaccio dalla seconda calotta glaciale più grande del mondo.

Quest’ultima perde, in media, circa 250 miliardi di tonnellate di ghiaccio all’anno. Gli studi hanno rilevato che questa perdita sta accelerando nel tempo e che i processi che la causano sono principalmente due.

Le temperature calde dell’aria provocano la fusione della superficie della calotta glaciale: questo processo è responsabile di circa la metà del ghiaccio che la Groenlandia perde ogni anno. L’altra metà proviene dai ghiacciai ai margini della calotta glaciale che si sgretolano in mare.

Finora le perdite di questi ghiacciai sul mare sono state attribuite principalmente alle acque calde dell’oceano che lambiscono il margine del ghiaccio. Ma la nuova ricerca ha scoperto che anche l’aumento della temperatura dell’aria ha una grande influenza.

L’aria calda provoca la fusione della superficie della calotta glaciale e l’acqua di fusione si riversa nell’oceano. Quando ciò accade, le acque si agitano e la turbolenza aiuta il calore a risalire dalle profondità dell’oceano e a riscaldare le acque che entrano in contatto con il ghiaccio. Questo, a sua volta, fa sciogliere i ghiacciai più velocemente.

L’autore principale dello studio, Donald Slater, ricercatore dell’Università di Edimburgo, ha paragonato il processo ai cubetti di ghiaccio in un bicchiere d’acqua. È chiaro che si sciolgono più velocemente quando l’acqua è più calda. Ma si sciolgono anche più velocemente quando l’acqua viene agitata.

L’aumento della temperatura dell’aria in Groenlandia “provoca effettivamente un rimescolamento dell’oceano vicino alla calotta glaciale, causando una sua fusione più rapida”, ha dichiarato in un comunicato.

I ricercatori hanno utilizzato una combinazione di osservazioni e modelli per studiare i tassi di fusione ai margini dei ghiacciai della Groenlandia che si affacciano sull’oceano, per poi individuare il ruolo dell’oceano rispetto all’atmosfera.

Hanno scoperto che i ghiacciai della Groenlandia meridionale si stanno sciogliendo più rapidamente. Non è una sorpresa: questi ghiacciai sono i più vicini al caldo Oceano Atlantico. I modelli suggeriscono che in queste aree le acque calde svolgono un ruolo dominante nello scioglimento dei ghiacci.

I ghiacciai nelle zone settentrionali della calotta glaciale, invece, sono esposti ad acque più fredde e tendono a fondere a ritmi più lenti. In questi luoghi, l’oceano è ancora l’influenza maggiore, ma le temperature dell’aria hanno un ruolo più sostanziale.

Lo studio conclude che il riscaldamento delle temperature dell’aria ha contribuito in modo determinante ad accelerare le perdite dei ghiacciai della Groenlandia. Secondo la ricerca, se l’atmosfera non si fosse riscaldata negli ultimi decenni, il ritiro dei ghiacciai della Groenlandia nel suo complesso si sarebbe probabilmente ridotto di un terzo. Nel nord-ovest della Groenlandia, potrebbe essere stato ridotto fino alla metà.

“Questo purtroppo si aggiunge alle prove schiaccianti che dimostrano la sensibilità della calotta glaciale della Groenlandia ai cambiamenti climatici, e quindi la necessità di un’azione urgente per ridurre le emissioni di gas serra”, ha dichiarato Slater.

 

Fonte: Le Scienze

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