Il Reiki è un’antica tecnica spirituale che affonda le sue radici in Giappone ed è utilizzata per migliorare le condizioni psico-fisiche e ridurre lo stress.

Il termine Reiki deriva da due parole giapponesi: rei’ (spirituale) e ki (energia) le quali esprimono l’energia spirituale su cui si basa questa disciplina.

I principi teorici del Reiki prevedono che nell’universo vi sia un’energia vitale e che questa energia possa essere utilizzata per scopi terapeutici. Durante la seduta l’operatore effettua una scansione del corpo del paziente per identificare le aree che presentano squilibri di energia: queste zone possono essere energeticamente stressate, sovraccariche o spente. A seconda delle modalità scelte dall’operatore, l’energia vitale verrà trasferita sul paziente attraverso picchiettamento, strofinamento o semplice pressione delle mani sulle zone interessate.

Reiki e energia universale

È bene sottolineare che il Reiki si distanzia dalla Pranoterapia: mentre in quest’ultima utilizza direttamente l’energia dell’operatore, tanto che al termine della seduta esso può avere l’esigenza di ricaricarsi; nel Reiki l’operatore fa scorrere l’energia vitale esterna attraverso le sue mani sul ricevente. Il reikista dunque non utilizza la propria energia, ma attinge dall’inesauribile fonte di energia alla base dell’universo che viene fatta scorrere lungo le braccia, per poi uscire attraverso le mani, pronta per essere trasferita a se stessi o agli altri.

Ma come è possibile che la sola energia possa curare e perfino guarire?

Secondo la visione olistica, l’uomo è composto da corpo, anima e mente; in questo senso, la malattia è considerata come un disallineamento di questi tre elementi. Durante la malattia l’energia universale non scorre più libera all’interno del corpo, ma si crea un disequilibrio che crea malessere e turbamenti.

Il reiki agisce proprio su questa asimmetria: l’utilizzo delle mani, sull’operatore stesso o su altri, ristabilisce il corretto fluire dell’energia universale, stimolando la capacità del corpo di rigenerarsi e ritrovare l’equilibrio perso. Così come la malattia influisce sulla totalità dell’uomo, allo stesso modo il reiki apporta benefici sia fisici che emotivi e spirituali.

Che benefìci apporta il Reiki sull’organismo?

A livello fisico questa tecnica favorisce il riequilibrio energetico dell’organismo, il rilassamento e in generale la riduzione dello stress. Il benessere fisico si accompagna a quello mentale ed emozionale: l’azione del Reiki agisce nella più profonda interiorità dell’essere umano, indaga gli eventi spiacevoli del passato, le rigidità, gli schematismi, calmando dunque l’ansia e stati depressivi.

Il Reiki conduce ad una importante crescita interiore: il soggetto si riconnette con il proprio io, con la propria essenza e riesce a riconoscersi, riscoprirsi e accettarsi, ri-conquistando la consapevolezza che lo stato di sofferenza aveva sottratto.

Oggi il Reiki è praticato in numerosi ospedali in tutta Italia e nel il mondo come terapia di supporto alla medicina tradizionale: i pazienti che hanno usufruito di questa pratica hanno affermato di averne tratto beneficio psico-fisico. Questa tecnica è stata ampiamente utilizzata con pazienti oncologici, i quali hanno evidenziato un considerevole calo dell’ansia sostituita da un effetto di rilassamento generale e da un notevole miglioramento dell’umore.

Ospedali in Italia dove viene praticato il Reiki sui pazienti

  • Regina Elena di Roma
  • San Carlo Borromeo di Milano
  • San Giovanni Battista di Torino
  • Cardinal Massaia di Asti

 

Fonte: SC Scienza Conoscenza

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