La Federazione delle ostetriche commenta il recente question time del Ministro della Pa Renato Brunetta. L’indennità “rappresenta un giusto ristoro e gratificazione per quel che i professionisti sanitari stanno ancora facendo quotidianamente con alto senso del dovere e spirito di sacrificio, anche nell’attuale fase di recrudescenza dei contagi da Covid19”.

“In merito a quanto dichiarato dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, al question time alla Camera sull’erogazione dell’indennità specifica alle professioni sanitarie già dal 1° gennaio, l’auspicio della Federazione Nazionale è che a partire dalla stessa data vi sia solerzia e puntualità nell’erogazione dell’indennità di tutela del malato e per la promozione della salute riconosciuta alla professione ostetrica, unitamente alle professioni sanitarie nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale del triennio 2019- 2021 relativa al comparto sanità, secondo quanto stabilito all’art. 414 della Legge 178/2020″, così il Comitato centrale della Federazione Nazionale Ordini della Professione di Ostetrica/o.

“La misura, infatti, contenuta nella Legge di bilancio rappresenta un giusto ristoro e gratificazione per quel che i professionisti sanitari stanno ancora facendo quotidianamente con alto senso del dovere e spirito di sacrificio, anche nell’attuale fase di recrudescenza dei contagi da Covid19. È sempre augurabile – prosegue la Fnopo – che l’attenzione della politica sia uniformemente applicata a tutti i lavoratori, in particolar modo quando si tratta di corrispondere riconoscimenti – anche di tipo economico – a professionisti del comparto sanità che fronteggiano le stesse gravi criticità sanitarie ciascuno con le proprie specificità professionali”,

“La quarta ondata di contagi da Covid19 – prosegue ancora – sta nuovamente mettendo in crisi il sistema salute, già fortemente provato a partire dal gennaio 2020, quando ha avuto inizio la pandemia. Contagi che non stanno risparmiando i più piccoli e le donne, anche quelle in gravidanza. Le ostetriche/i non hanno mai smesso di assistere e prendere in carico tutte le donne, sia nell’emergenza – urgenza, sia nell’assistenza ordinaria di prevenzione e cura. Dai consultori, agli ambulatori e i pronto soccorso di ostetricia e ginecologia, nonché l’attività libero professionale, nonostante le mille difficoltà di organizzazione per il contrasto e il contenimento della pandemia, le donne possono continuare a contare sulle ostetriche/i – affermano le/i rappresentanti nazionali della professione -. A fronte di tale carico di lavoro e dell’abnegazione, nonché rischi quotidiani con cui viene affrontato, è indispensabile che la politica faccia la propria parte dimostrando parità di attenzione e di trattamento, nonché di rispetto di uguali tempi per erogare riconoscimenti”.

 

Fonte: Quotidiano Sanità

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