Eritritolo: il dolcificante “naturale” sotto accusa per i rischi cardiovascolari

Articolo del 23 Luglio 2025
Negli ultimi anni, l’eritritolo è diventato uno dei dolcificanti più utilizzati al mondo, apprezzato per il suo basso contenuto calorico e per la sua origine “naturale”. Ma recenti studi scientifici hanno acceso i riflettori su possibili effetti negativi sulla salute cardiovascolare, sollevando interrogativi importanti, soprattutto per chi consuma regolarmente prodotti “senza zucchero”.
Cos’è l’eritritolo?
L’eritritolo è un polialcol (o alditolo), presente in natura in piccole quantità in frutta e alimenti fermentati, ma prodotto industrialmente in grandi quantità per dolcificare cibi e bevande dietetiche. È circa il 70% dolce quanto il saccarosio, ma con zero calorie nette, perché viene assorbito nel tratto intestinale e poi eliminato quasi interamente attraverso le urine, senza essere metabolizzato.
Per questo è considerato sicuro da organismi regolatori come l’EFSA e la FDA, ed è spesso raccomandato per diabetici o persone che cercano di ridurre l’apporto calorico.
I nuovi studi
Studio del 2023 – Nature Medicine: uno studio internazionale condotto su più di 4.000 persone in Europa e negli Stati Uniti ha rilevato una forte associazione tra alti livelli di eritritolo nel sangue e un aumento del rischio di eventi cardiovascolari gravi come infarto e ictus ischemico. Le persone con le concentrazioni plasmatiche più elevate avevano quasi il doppio del rischio di eventi cardiovascolari nei tre anni successivi. L’effetto persisteva anche dopo aver corretto per fattori come età, diabete, pressione alta e obesità. In un esperimento clinico, soggetti sani che avevano bevuto una bevanda contenente 30 g di eritritolo (pari a una lattina di bibita “zero”) mostravano livelli di eritritolo elevati nel sangue per oltre 48 ore.
Meccanismi sospettati
L’eritritolo sembra aumentare l’aggregazione piastrinica, rendendo il sangue più incline a coagulare. I ricercatori hanno osservato una maggiore tendenza alla formazione di trombi, fattore chiave in infarti e ictus. Altri esperimenti in vitro hanno mostrato alterazioni della funzione endoteliale, con riduzione dell’ossido nitrico (NO), importante per la dilatazione dei vasi sanguigni.
Un rischio per tutti?
Non necessariamente. Lo studio non dimostra che l’eritritolo causa direttamente infarti o ictus, ma suggerisce che potrebbe contribuire ad aumentare il rischio in persone già vulnerabili, come:
- diabetici
- ipertesi
- persone con pregressi eventi cardiovascolari
- individui con predisposizione genetica alla trombosi
Perché è importante?
Il consumo di dolcificanti artificiali è aumentato drasticamente negli ultimi anni, anche tra bambini e adolescenti. Mentre sostituire lo zucchero può essere benefico per evitare obesità e diabete, non tutti i sostituti dello zucchero sono necessariamente innocui.
L’eritritolo, pur essendo “naturale”, non è privo di effetti sul metabolismo e sul sistema vascolare, come dimostrato da diversi studi emergenti.
Cosa fare in pratica?
- Non abusarne: se consumi quotidianamente barrette proteiche, bibite zero, chewing gum o dolci dietetici, leggi le etichette e cerca di limitarne l’assunzione.
- Preferisci dolcificanti con profilo più sicuro: la stevia o il frutto del monaco (monk fruit) sembrano avere meno effetti collaterali documentati. Anche una graduale riduzione della dolcezza percepita può aiutare.
- Consulta il medico: se hai fattori di rischio cardiovascolare o stai seguendo una dieta a basso indice glicemico, parlane con il tuo medico o nutrizionista prima di usare dolcificanti quotidianamente.
Conclusione
L’eritritolo resta un’alternativa valida allo zucchero in molte situazioni, ma le nuove evidenze indicano che non è del tutto “neutro” per la salute cardiovascolare, soprattutto se consumato in quantità elevate e per lunghi periodi. Come per ogni sostanza, la dose fa il veleno: evitare gli eccessi e preferire una dieta basata su cibi naturali, poco processati, rimane il consiglio più sicuro.
Per approfondimenti: FOCUS
