La ricerca giapponese: un cerotto bioelettrico per inocularsi da soli i vaccini

Articolo del 08 Marzo 2021

Lo studio è stato pubblicato su una rivista scientifica. Il problema è che nel Paese, come nel resto del mondo, i sieri anti-covid sono in netto ritardo. Considerando che il Comitato olimpico vuole accendere la fiamma il 25 marzo (e che per i Giochi arriveranno almeno 70 mila persone), la corsa per fare bene agli occhi del mondo non è detto che vada a meta.

Sarà presto possibile vaccinarsi contro le infezioni – dall’influenza fino al coronavirus – applicandosi sul braccio un cerotto apposito che permetterà un rapido assorbimento del vaccino. Così si legge in uno studio pubblicato dalla rivista scientifica britannica Nature Communications, condotto dal professor Nishizawa Matsuhiko dell’Università del Tohoku, che insieme al suo gruppo di ricerca ha sviluppato un “cerotto con microaghi a energia biobattery” in grado di far assorbire molto più in fretta i vaccini rispetto a qualsiasi cerotto al momento in commercio.

“Vogliamo che in futuro siano le persone stesse a somministrarsi i nuovi vaccini. Sto facendo del mio meglio perché questa tecnologia sia usata proprio per il Covid-19” afferma il professore al Japan Times.

Il gruppo di Nishizawa è riuscito a migliorare la capacità di dosaggio dei cerotti in commercio, usando elettricità a basso voltaggio che permette ai molti microaghi del cerotto di rilasciare più sostanza e più velocemente sulla pelle.

L’elettricità necessaria viene alimentata da un nucleo biocarburante, tecnologia sviluppata dallo stesso gruppo di ricerca che genera elettricità sulla superficie dell’epidermide usando degli enzimi.

Al momento tuttavia, la vaccinazione dei cittadini sta procedendo lentamente a causa delle poche dosi disponibili che in marzo dovrebbero ammontare a 2,66 milioni di flaconi con ognuno dei quali potere somministrare 6 iniezioni.

Il secondo stato di emergenza proclamato per un mese fino al 7 marzo verrà fra l’altro quasi certamente esteso per altre due settimane come affermato dal premier Suga Yoshihide, per l’area metropolitana di Tokyo e le prefetture di Kanagawa e Saitama, mentre è già stato sospeso in sei prefetture del Paese fra cui Kyoto e Osaka.

La situazione nelle tre zone ancora in emergenza rimane preoccupante con un declino troppo lento dei contagi che nella capitale si aggirano sui 300 casi giornalieri, cifre non del tutto ritenute veritiere da molti cittadini parecchio critici sull’effettiva tracciabilità delle infezioni, dato i pochi test proposti e quelli che si eseguono privatamente senza renderli noti alle autorità competenti.

C’è una ragione fondamentale che spinge il Giappone a svolgere le Olimpiadi di Tokyo 2020 ad ogni costo – dal 23 Luglio all’8 agosto di quest’anno – che si sintetizza con il termine “Cina”.

La Terra di Mezzo è il maggiore partner commerciale del Giappone ed anche la più grande minaccia alla sua sicurezza nazionale, come si evince quotidianamente dalla presenza di navi cinesi e giapponesi che si controllano a vicenda al largo delle isole nel Mar Cinese Orientale, e che entrambi i paesi si contendono. Oltre al problema della difesa, sarà proprio la Cina a ospitare i Giochi Olimpici Invernali del 2022 e già ora vanta di avere raggiunto il controllo sull’epidemia da coronavirus, realtà che spinge ancor di più i vertici giapponesi a fare in modo che le Olimpiadi giapponesi si svolgano al meglio. Quello che doveva essere il fiore all’occhiello di Tokyo offrendole la possibilità di mostrare le proprie capacità organizzative agli occhi del mondo, si è trasformato in un mezzo incubo che gli addetti ai lavori stanno cercando di riportare a un sogno con l’inizio del viaggio della torcia olimpica previsto per il 25 di questo mese. Tokyo non vuole assolutamente perdere la faccia nei confronti del suo principale rivale.

Così da questo mese si permetterà agli atleti che parteciperanno alle Olimpiadi di entrare in Giappone senza richiedere loro l’auto isolamento di due settimane, sebbene potranno girare liberamente solo per allenarsi negli impianti sportivi e nelle abitazioni assegnate. Il quotidiano economico Nikkei riporta che per i Giochi entreranno nel Paese più di 70.000 persone fra atleti, allenatori e funzionari e che il limite di spettatori previsto negli stadi e luoghi di svolgimento delle gare potrebbe aggirarsi fino a 10.000 persone, con punte di 20.000 spettatori in alcune prefetture.

La NHK, radio-televisione pubblica giapponese, ha chiesto chiarimenti al Comitato per l’Educazione di Tokyo, circa un problema che sta agitando il mondo della scuola superiore. Si tratta di scuole che impongono regole obsolete ai propri studenti fra le quali quella secondo cui a ragazzi e ragazze viene vietato tingersi i capelli, pena l’espulsione dalle lezioni o altre punizioni. Sembra inoltre che circa 79 scuole superiori di Tokyo su un totale di 177, richiedano agli studenti di presentare appositi certificati che confermino che i propri capelli (se non visibilmente neri) non siano stati alterati artificialmente, dichiarazioni correlate dalla firma dei genitori.

Tali certificazioni non sono formalmente obbligatorie, ma vengono comunque richieste scatenando le proteste delle nuove generazioni, spesso figli/e di coppie miste (Hafu) il cui colore dei capelli può naturalmente essere castano o di altre gradazioni non di confortante “nero nipponico”.

 

Fonte: Il Fatto Quotidiano

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