Le cellule “natural killer” potenziate: la nuova frontiera contro le malattie autoimmuni

Articolo del 08 Settembre 2025
Un nuovo approccio terapeutico potrebbe cambiare le carte in tavola per chi soffre di gravi malattie autoimmuni come lupus o sclerosi sistemica. Si tratta delle cellule “natural killer” (NK) ingegnerizzate, che nei primi test clinici hanno mostrato la capacità di colpire e distruggere le cellule responsabili della produzione di autoanticorpi, i principali colpevoli degli attacchi contro i tessuti sani.
L’idea nasce dall’esperienza con le terapie CAR-T, che hanno già rivoluzionato la cura di alcuni tumori del sangue e, più recentemente, di alcune patologie autoimmuni. Ma le CAR-T hanno un problema: ogni trattamento deve essere realizzato “su misura” per il singolo paziente, un processo che richiede tempo, risorse e costi molto elevati. Risultato? Solo un paziente su quattro riesce oggi ad accedervi, nonostante il bisogno sia enorme: i malati autoimmuni sono cinque volte più numerosi rispetto ai pazienti oncologici.
Le cellule NK potrebbero cambiare questo scenario. A differenza delle CAR-T, infatti, possono essere prelevate da donatori sani, modificate in laboratorio e conservate pronte all’uso. Basta una donazione di sangue cordonale per produrre centinaia di dosi standardizzate, con un notevole abbattimento dei costi e tempi di accesso molto più rapidi.
I primi studi hanno fornito segnali incoraggianti. Curiosamente, quello che in oncologia era considerato un limite – la breve durata delle cellule NK nell’organismo – potrebbe rivelarsi un vantaggio nelle malattie autoimmuni. Una permanenza temporanea, infatti, potrebbe bastare per eliminare le cellule “difettose”, permettendo al sistema immunitario di ripartire da zero. E se necessario, il trattamento si potrebbe ripetere.
Non a caso, importanti aziende del settore hanno deciso di puntare tutto su questa nuova strada, lasciando da parte la ricerca oncologica.
Il prossimo passo sarà confermare questi risultati in studi più ampi. Ma se i dati saranno confermati, le CAR-NK potrebbero diventare una delle armi più promettenti contro patologie che oggi costringono milioni di persone a terapie croniche e immunosoppressive. Una svolta che potrebbe rendere i trattamenti più accessibili, rapidi e sostenibili.
Per approfondimenti: QUOTIDIANOSANITA
