Le proprietà dei superfood

Articolo del 21 Marzo 2021

«Superfood», ovvero supercibo: con questa denominazione gli inglesi amano indicare degli alimenti eccezionali dal punto di vista salutistico, delle vere e proprie «bombe». Gli elenchi di queste panacee si sprecano; alcuni comprendono una decina di nomi, altri addirittura un centinaio.

Come si diventa superfood?

È necessario contenere vari elementi preziosi tra cui antiossidanti, flavonoidi, vitamine, carotenoidi e fitonutrienti. Non a caso, nella lista non mancano mai broccoli, cavoli, arance, mirtilli, soia, zucca, noci, pomodori. È indubbiamente vero che questi cibi sono fondamentali per molte ragioni, ma non bisogna cadere nella trappola di farne gli unici alimenti della dieta, senza rispettare la varietà alimentare e la stagionalità. Perciò l’ideale è ricorrere a questi supercibi nell’ambito di un’alimentazione varia ed equilibrata, scegliendo sempre tra i prodotti di stagione.

Ora che la primavera comincia ad affacciarsi, ci sono vari ortaggi e frutti che non dovremmo dimenticare di presentare in tavola per le loro tante proprietà. Forse non faranno tutti parte dell’elenco ufficiale dei superfood (peraltro inesistente), ma sicuramente potranno entrare a pieno merito nella lista di supercibi dei lettori di Terra Nuova.

Foglie di primavera

La stagione delle foglie nuove e del verde tenero ci offre un bell’assortimento di verdure, a cominciare da quelle che crescono nei campi e che hanno nomi ormai dimenticati: caccialepre, acetosa, pimpinella, rucola, raperonzolo, borragine, lattughino, cicorino, crescione acquatico, tarassaco, erba stella e cime di finocchietto, insomma le erbe selvatiche crude che formavano (e speriamo formino ancora) la saporita e sana misticanza dell’Italia centrale.

È una buona idea andare a caccia di erbe spontanee, se conosciamo dei prati indenni dall’inquinamento, visto che proprio queste insalatine selvatiche, con le loro proprietà depurative e diuretiche, sono ritenute un importante fattore per la longevità di popoli come i cretesi. All’interno della misticanza ricordiamo in particolare il crescione d’acqua, che vanta effettivamente il titolo di «superfood». Questa erba delle crucifere, caratterizzata da un gusto gradevolmente e lievemente piccante, ha belle foglioline carnose che chiedono soltanto di essere mangiate crude o cotte, per esempio in insalata o in un panino, o sotto forma di zuppa.

Meglio comunque preferire l’uso a crudo di questa erba, perché altrimenti rischiano di andare persi i suoi preziosi nutrienti, il cui lungo elenco comprende calcio, cloro, ferro, fosforo, potassio, vitamine del gruppo B, E, C e betacarotene, oltre all’1% di fibre. Il crescione si rende utile come diuretico, depurativo, espettorante, stimolante, purgativo, sudorifero, aperitivo, ipoglicemico. Scusate se è poco! La medicina popolare gli attribuisce anche proprietà anticancerogene e, date le premesse, non è difficile crederci. Del crescione ci sono comunque due cose da sapere. La prima è che il prodotto coltivato è più sicuro di quello selvatico, perché quest’ultimo può essere infetto da un parassita non proprio simpatico. La seconda è che un uso eccessivo può dare disturbi a livello di stomaco e vie urinarie.

Restando nel mondo delle foglie, ecco l’umile, trascurata e dimenticata ortica dalle cento virtù. A renderla tanto utile è il suo contenuto di clorofilla (che ha proprietà anticancerogene, antianemiche e antiossidanti), vitamina E, ferro, calcio, manganese, potassio ecc. Come il crescione è un valido depuratore, in più regola le funzioni intestinali, stimola la digestione, ricarica l’organismo di minerali. Si può usare esattamente come gli spinaci (per esempio in zuppe o torte salate, ma anche risotti), però a differenza di questi non contiene acido ossalico e quindi non infastidisce i reumatici. Anche con le ortiche non bisogna eccedere, se non si vogliono rischiare difficoltà al momento di urinare. Per coglierle, basta munirsi di un paio di guanti e scegliere esemplari giovani. Dopo la pioggia le ortiche sono meno urticanti; il loro gusto, però, non è mai pungente, anzi particolarmente delicato e gradevole.

Bulbi e radici

La primavera ci offre anche l’aglio fresco e i ravanelli. Il prezioso aglio ha l’inconveniente di lasciare pesanti strascichi sull’alito, perciò spesso viene – a torto – messo da parte. Lo ammetto, non ci sono antidoti «all’alito da aglio», e l’unico rimedio si rivela la condivisione del gustoso bulbo con gli amici, così mal comune… Del resto non dimentichiamo che l’aglio ha proprietà antibatteriche, antisettiche, antivirali, decongestionanti. È un vero e proprio antibiotico naturale, capace inoltre di abbassare il colesterolo e la pressione.

L’ideale è consumarlo crudo, tritato finemente al momento dell’uso e aggiunto a verdure crude o cotte o a cereali. Per i più coraggiosi c’è l’aioli – ottima se fatta in casa – mentre per i meno audaci c’è la testa di aglio cotta intera in forno, con buccia e tutto. Alla fine basta estrarre lo spicchio (la buccia si toglie facilmente), schiacciarlo con un po’ di olio e gustarlo: è delicato e dolcissimo. Con la testa di aglio cotta in forno si possono preparare salse versatili e squisite. Rosso e croccante, il ravanello è particolarmente apprezzato in insalata.

Il gusto è tutt’altro che delicato, a volte è proprio intenso e piccante, ma proprio per questo molti lo gradiscono. Tuttavia non sempre i suoi apprezzatori, né i suoi detrattori, conoscono tutte le proprietà di questa radice colorata. Valido antisettico delle vie respiratorie e dell’intestino, il ravanello è poi tonico, digestivo, diuretico.  Ecco un consiglio per trasformare un piccante mazzetto di ravanelli in una delicata zuppa fredda: frullate gli ortaggi ben lavati con yogurt e acqua fino a ottenere un composto fluido e spumoso.

L’aggiunta di sale marino integrale o gomasio e olio extravergine completa perfettamente il piatto. Ancora più interessanti sono le foglie, che andrebbero consumate in insalata insieme alla radice. Per il loro contenuto di minerali (ferro, calcio, potassio) e di vitamine (A e C) queste parti si rivelano antinfettive, antianemiche, ricostituenti, capaci di agevolare la visione notturna, protettive della pelle.

Frutti rossi

Sta per arrivare il momento delle fragole, e dopo un po’ sarà la volta delle ciliegie. Se possibile, le fragole andrebbero mangiate a morsi al naturale, senza zucchero; meglio ancora se le gustiamo a digiuno, prima del pasto. A rendere questi frutti tanto utili è prima di tutto l’abbondanza di calcio e vitamina C (più che nell’arancia). Anche questi frutti sono in prima linea nella depurazione e disintossicazione dell’organismo. Inoltre sono diuretici, antiossidanti, ipotensivi, lassativi e capaci di rafforzare le difese immunitarie. Le fragole non sono un cibo per tutti: come sappiamo, in alcuni casi possono causare problemi di orticaria.

Rosse o rosate, a volte gialline, bianche o scurissime, tonde o cuoriformi, invece, le ciliegie sono sempre polpute e tentatrici: non a caso si dice che una tira l’altra… Anch’esse sono depurative, antiossidanti e antinfiammatorie, e perfino i diabetici e gli obesi possono gustarle.

Per tutte le stagioni

Ci sono anche supercibi che non conoscono stagione. Eccone una piccola panoramica.

• Tè verde.  Dà una bevanda dalle proprietà antiossidanti, con un buon tenore di vitamine del gruppo B e sali minerali (in particolare fluoro). Al tè verde vengono attribuite proprietà anticancerogene, soprattutto nel caso di tumori al pancreas e al colon, oltre che protettive dell’organismo dagli effetti delle radiazioni. La bevanda stimola senza eccitare e non ha gli effetti negativi del tè nero che, ad alte dosi, potrebbe risultare cancerogeno.

• Germogli.  Digeribilità, ricchezza di vitamine e di sali minerali, proprietà disintossicanti, stimolanti per le difese immunitarie: ecco i pregi dei germogli, saporiti e croccanti alimenti che danno gusto e vitalità alle insalate – e non solo: sono da provare anche nelle zuppe o nelle verdure cotte, dopo essere stati scottati appena.

• Semi di lino.  Dotati di proprietà antinfiammatorie, i semi di lino sono la più importante fonte vegetale di acidi grassi della serie omega 3. Oltre a ciò, contengono vitamina E, minerali e lignani, che sono sostanze dal potere anticancerogeno. I semi di lino vanno usati crudi, macinati al momento con un macinacaffè e aggiunti a insalate, bevande o minestre tiepide.

• Quinoa.  Ben digeribile, questo pseudocereale proveniente dall’America latina contiene proteine, grassi insaturi, fibre, minerali (calcio, ferro, magnesio…) e vitamine, in particolare la B3. Ricordiamo anche che la gustosa e versatile quinoa è priva di glutine.

• Mandorle.  Non sono soltanto buone, sono anche un alimento completo, capace di fornire all’organismo sali minerali (calcio, magnesio, fosforo, zinco), acido folico e vitamine del gruppo B. Come se non bastasse le mandorle sono energetiche, riequilibrano il sistema nervoso e aiutano a combattere lo stress.

 

Fonte: TerraNuova.it

LEGGI TUTTE LE ALTRE NEWS