L’aumento delle prescrizioni di ormoni tiroidei: fenomeno e rischi nascosti

Articolo del 19 Agosto 2025

Negli ultimi anni si è registrato, a livello globale e anche in Italia, un significativo incremento delle prescrizioni di ormoni tiroidei, in particolare di levotiroxina, il farmaco più utilizzato per il trattamento dell’ipotiroidismo. Se da un lato questo farmaco rappresenta una terapia salvavita per chi soffre di disfunzioni tiroidee croniche, dall’altro il trend crescente solleva interrogativi sull’appropriatezza delle diagnosi e sull’uso talvolta eccessivo o non giustificato.

Perché aumentano le prescrizioni

Diversi fattori contribuiscono a questo fenomeno:

  • Maggiore sensibilità diagnostica: esami ematici sempre più diffusi consentono di individuare anche minime alterazioni degli ormoni tiroidei.
  • Screening più estesi: la richiesta di controlli ormonali è cresciuta, anche in assenza di sintomi clinici.
  • Soglie diagnostiche controverse: valori leggermente alterati del TSH (ormone tireostimolante) possono spingere alcuni medici a iniziare la terapia in via preventiva.
  • Domanda dei pazienti: la percezione che la levotiroxina possa migliorare energia, metabolismo e benessere generale induce talvolta i pazienti a chiedere la prescrizione.

I rischi dell’uso non appropriato

Un trattamento con ormoni tiroidei in assenza di una reale necessità comporta diversi rischi:

  • Ipertiroidismo iatrogeno: un dosaggio eccessivo può causare tachicardia, ansia, insonnia e perdita di massa muscolare.
  • Osteoporosi: l’eccesso di ormoni tiroidei accelera il turnover osseo, aumentando il rischio di fratture.
  • Disturbi cardiovascolari: aritmie e fibrillazione atriale sono complicanze non rare in chi assume dosi non calibrate.
  • Crisi di astinenza: sospendere bruscamente il farmaco può creare squilibri importanti, rendendo difficile il ritorno alla fisiologia naturale della tiroide.

Appropriatezza terapeutica e linee guida

Le linee guida internazionali suggeriscono di trattare con levotiroxina solo i casi di ipotiroidismo conclamato, cioè quando il TSH è significativamente elevato e i livelli di FT4 sono bassi, oppure quando sono presenti sintomi clinici evidenti. Per l’ipotiroidismo subclinico, la terapia va valutata caso per caso, considerando età, comorbidità e rischi a lungo termine.

Conclusioni

L’aumento delle prescrizioni di ormoni tiroidei riflette sia progressi diagnostici sia una certa tendenza alla medicalizzazione di condizioni lievi o transitorie. La levotiroxina è un farmaco sicuro ed efficace, ma come ogni trattamento deve essere prescritto in modo oculato, con monitoraggi periodici e rivalutazioni costanti. La sfida per i clinici è trovare il giusto equilibrio: garantire la terapia a chi ne ha realmente bisogno, evitando al contempo il rischio di un uso eccessivo che, nel lungo periodo, potrebbe trasformarsi in un problema di salute pubblica.

Per approfondimenti: LALTRAMEDICINA

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