L’ospedale San Giovanni di Roma, insieme ad altri centri in diverse zone d’Italia, da alcune settimane ha avviato un protocollo di sperimentazione per aiutare chi, dopo il Covid, ha perso il gusto e l’olfatto. La terapia si compone di tre fasi: la prima, quella diagnostica, durante la quale si valuta il danno causato dall’infezione del virus, la seconda, sfiammante, a base di una molecola priva di effetti collaterali, il PeaLut, in grado di eliminare l’infiammazione neurologica dei bulbi olfattivi, causa della perdita di gusto e olfatto, e la terza, meglio conosciuta come ”sniff test”, che ha l’obiettivo di risvegliare nuovamente i due sensi. ”Fino al 68% delle persone che ha avuto il Covid-19 manifesta l’anosmia, cioè la perdita di gusto e olfatto – ha dichiarato Arianna Di Stadio, docente di Neuroscienze all’Università di Perugia – abbiamo notato che con questo trattamento i pazienti cominciano a recuperare nell’arco di uno o due mesi.”

Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica European Review for Medical and Pharmacological Sciences è stato avviato per la prima volta in Italia all’ospedale di Fano nel novembre scorso ed è coordinato proprio dal team della professoressa Arianna Di Stadio. ”Questa situazione causata dal coronavirus – ha aggiunto Angelo Camaioni, direttore dell’unità di Otorinolaringoiatria dell’ospedale San Giovanni di Roma – ha spinto molti ricercatori a individuare una corretta diagnostica per testare la perdita olfattiva, sia da un punto di vista quantitativo, ma anche qualitativo. È comunque importante ricordare che più passa il tempo e più difficile è recuperare.”

Per qualsiasi informazione e per segnalare eventuali problemi olfattivi causati da Covid 19 scrivere a: trattamento.anosmiacovid@hotmail.com

Fonte: Il Fatto Quotidiano
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