La condizione di obesità è il principale fattore determinante di disabilità e morte. E per alcuni paesi della regione europea, si prevede che nei prossimi decenni supererà il fumo come principale fattore di rischio per il cancro prevenibile. La prevalenza di bambini italiani tra i 5 e i 9 anni in sovrappeso e obesi arriva al 42% (la media nella regione europa del 29,5%) e quella dell’obesità si attesta sul 17,8% contro una media europea dell’11.6. 

IL REPORT

Un’epidemia globale non infettiva di vaste proporzioni considerata dall’Oms tra i più gravi problemi di salute. L’obesità è la spada di Damocle del XXI secolo, uno dei principali fattori di rischio per molte malattie non trasmissibili (Ncd). Nella Regione europea dell’Oms (52 Stati) vivono in condizioni di sovrappeso e obesità il 58,7% degli adulti (62,9% gli uomini e il 54,3% le donne) e il 29,5% dei bambini tra i 5 e i 9 anni (32,1% dei maschi e 26,6% delle femmine). E i tassi sono in crescita. Stime recenti suggeriscono poi che siano il quarto fattore di rischio più comune per le malattie non trasmissibili nella regione, dopo l’ipertensione, i rischi alimentari e il tabacco. Ma non solo, l’obesità è anche il principale fattore determinante di disabilità, causa di 13 diversi tipi di cancro ed è legata a una maggiore morbilità e mortalità da Covid-19.

Scenari a tinte fosche quindi, in particolare in Italia dove sovrappeso e obesità colpiscono soprattutto i più piccoli. Se, tutto sommato, la popolazione italiana adulta assume stili di vita più salutari rispetto a quella degli altri Stati, non tutela invece i più piccoli. La prevalenza di bambini tra i 5 e i 9 anni in sovrappeso e obesi è del 42% (a fonte del 29,5% medio della regione europea Oms) e quella dell’obesità si attesta sul 17,8% contro una media europea dell’11.6.

Questa la fotografia scattata dall’Oms nel Report Europeo regionale sull’obesità 2022 che esamina la sfida crescente e l’impatto dell’obesità nella Regione europa. Il Rapporto, basandosi sulle pubblicazioni passate e allineandosi con le iniziative per combattere il cancro, si concentra sulla gestione dell’obesità durante tutto il corso della vita e sulla lotta agli ambienti obesogenici; considera anche le sfide più recenti, tra cui il marketing digitale problematico per i bambini e l’impatto della pandemia di Covid-19 sulla prevalenza dell’obesità. Soprattutto avverte dei gravi rischi per la salute associati all’aumento dei livelli di obesità, per questo suggerisce agli Stati della regione europea, azioni ad hoc per arginare l’epidemia. La limitazione della commercializzazione di alimenti non salutari ai bambini, la tassazione delle bevande zuccherate e il miglioramento della risposta del sistema sanitario per la gestione dell’obesità sono attualmente tra le aree politiche più attivamente discusse nella regione europea dell’Oms.

“L’obesità non conosce confini. In Europa e in Asia centrale, nessun singolo Paese raggiungerà l’obiettivo globale per le malattie non trasmissibili (Ncd) dell’Oms per fermare l’aumento dell’obesità – ha affermato Hans Henri P. Kluge, Direttore regionale dell’Oms per l’Europa – i paesi della nostra regione sono incredibilmente diversi, ma ognuno è chiamato alla sfida. Creando ambienti più abilitanti, promuovendo investimenti e innovazione nella salute e sviluppando sistemi sanitari forti e resilienti, possiamo cambiare la traiettoria dell’obesità nella regione”.

Gli scenari

L’obesità potrebbe superare il fumo come principale rischio di cancro prevenibile. Sovrappeso e obesità sono al quarto posto come fattore di rischio di morte, dopo l’ipertensione, i rischi alimentari e il tabacco. L’obesità è una malattia multifattoriale complessa che presenta un rischio per la salute, è associata a molte malattie non trasmissibili (Ncd), comprese le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2 e il cancro. Per alcuni paesi della regione europea, si prevede che nei prossimi decenni l’obesità supererà il fumo come principale fattore di rischio per il cancro prevenibile. Il rapporto evidenzia inoltre che l’obesità è una condizione, non solo un fattore di rischio, che deve essere trattata e gestita in modo specifico.

Oms Regione Europea: trend obesità e sovrappeso
Secondo il Rapporto, la prevalenza dell’obesità negli adulti nella regione europea è più alta che in qualsiasi altra regione dell’Oms ad eccezione della regione delle Americhe. Gli ultimi dati mostrano che il sovrappeso e l’obesità causano più di 1,3 milioni di morti nel mondo ogni anno, ma anche questi numeri potrebbero essere sottostimati. Nella Regione Europea, sovrappeso e obesità hanno raggiunto proporzioni epidemiche, con livelli di prevalenza più elevati tra i maschi (63%) rispetto alle femmine (54%). I tassi tendono ad essere più alti nei Paesi con redditi più elevati.

I livelli più alti di sovrappeso e obesità si trovano nei paesi del Mediterraneo e dell’Europa orientale. Le disuguaglianze educative sono diffuse, con una maggiore prevalenza di obesità riscontrata nelle persone con un livello di istruzione inferiore.

 

 

Focus Italia
Luci e ombre sul nostro Paese emergono dal Rapporto. Gli italiani adulti sono infatti più virtuosi, rispetto agli adulti dei 52 Stati considerati, ma non va altrettanto bene nei bambini. I dati di prevalenza 2016, riferiti a sovrappeso e obesità, tra gli adulti italiani si attestano al 58,6% (65,3 maschi e 51,5 donne), in linea quindi con la media europea (58,7) e quelli relativi alla sola obesità risultano ancora più confortanti: 19,9% (20,1 maschi e 19,5 femmine) contro la media europea del 23,6% (21,8 maschi e 24,5 femmine).

Gli scenari cambiano andando ad analizzare i dati di prevalenza tra i bambini in età scolare (5-9 anni). Nella classifica delle peggiori regioni Europa Oms, l’Italia è al primo posto: la media totale di bambini in soprappeso e obesi si attesa sul 42% (44,7 i maschi e 39,2 le femmine), lontana da quella della regione europea pari 29.5 (32.1 maschi e 26.6 femmine). Condividiamo poi la maglia nera insieme alla Grecia per bambini obesi: il 17,8% (20,5 maschi e 14,9 femmine), contro una media europea dell’11.6 (14 maschi e 9.1 femmine).

Le classifiche cambiano leggermente se guardiamo ai dati di prevalenza per età (7-9 anni) rilevati dall’European Childhood Obesity Surveillance Initiative (Cosi): le percentuali di sovrappeso e obesità in Italia si attestano al 41,9% tra i bambini, con scenari peggiori a Cipro, Grecia e Spagna, e al 38,5 tra le bambine (vanno peggio Cipro e la Spagna). Sono invece obesi il 21% dei maschietti italiani e il 14% della bambine. Avanti a noi i soli bambini di sesso maschile di Cipro (21.5%), mentre le bambine cipriote, greche, spagnole e di Malta presentano percentuali di obesità maggiori di quelle italiane.

 

 

Covid-19 e il problema dell’obesità
La pandemia di Covid-19 ha reso il problema dell’obesità ancora più urgente. I pazienti con obesità hanno infatti maggiori probabilità di avere complicazioni e morte a causa del virus e molti di questi pazienti hanno subito interruzioni nell’accesso ai servizi di gestione dell’obesità. I dati preliminari suggeriscono anche che durante l’attuale pandemia, le persone abbiano avuto una maggiore esposizione ai fattori di rischio dell’obesità, compreso un aumento dello stile di vita sedentario e del consumo di cibi malsani.

Creare ambienti sani: le raccomandazioni dell’Oms ai Governi
“L’obesità è influenzata dall’ambiente, quindi è importante guardare a questo problema analizzandolo in ogni fase della vita. Ad esempio, la vita di bambini e adolescenti è influenzata dagli ambienti digitali, compreso il marketing di cibi e bevande non salutari”, ha affermato Kremlin Wickramasinghe, capo ad interim dell’Ufficio europeo dell’Oms per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili, che ha prodotto il Rapporto sull’obesità 2022.

“Abbiamo imparato nel tempo che una singola azione politica non funzionerà. Per avere successo come Paese o Regione, abbiamo bisogno di un pacchetto completo di interventi. Nessun singolo paese è stato in grado di introdurre tutte le politiche necessarie contemporaneamente. È importante dare la priorità a 2 o 3 politiche da implementare subito e avere un piano fattibile per introdurre il resto degli interventi – ha aggiunto i Wickramasinghe – limitare la commercializzazione di alimenti non salutari ai bambini, la tassazione delle bevande zuccherate e il miglioramento della risposta del sistema sanitario per la gestione dell’obesità sono attualmente tra le aree politiche più attivamente discusse nella regione europea dell’Oms”.

 

Fonte: QuotidianoSanità.it

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