La diffusione del Covid è legata anche radiazioni ultraviolette. Lo suggerisce uno studio pubblicato da PLoS One e condotto in Qatar da un team guidato dal ricercatore italiano Giovanni Scabbia.

Le radiazioni ultraviolette sono il fattore meteorologico che più incide sulla trasmissione del COVID-19. L’osservazione arriva da uno studio pubblicato su PLoS One da un team del Qatar Environment & Energy Research Institute della Hamad Bin Khalifa University and Transvalor, in Francia, guidato da Giovanni Scabbia.

Un crescente numero di ricerche suggerisce che il clima può avere un impatto sulla diffusione del COVID-19, ma il modo in cui modifica il rischio e la trasmissione del COVID-19 non è ancora ben compreso.

Nello studio pubblicato da PLos One, i ricercatori hanno analizzato i dati relativi ai casi di COVID-19 provenienti da 196 paesi per un periodo di 14 mesi, usando come variabili i fattori socioeconomici, ambientali e di salute globale. Per capire gli eventuali contributi del clima sui casi confermati di COVID-19, il team ha sviluppato tre diversi approcci analitici: uno statistico, uno basato sull’apprendimento automatico e uno econometrico.

I risultati suggeriscono che mentre il rispetto delle limitazioni imposte dal lockdown e l’esecuzione dei test/vaccini rimangono le strategie più efficaci per prevenire il COVID-19, le radiazioni UV costituiscono il fattore climatico più fortemente correlato con la diffusione dell’infezione: più elevate sono le radiazioni UV associate, minore è la trasmissione del virus.

 

Fonte: QuotidianoSanità.it

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