Un team europeo composto da medici, esperti di politica ed economia sanitaria, statistici e sociologi ha lavorato a uno studio per determinare l’incidenza del livello d’istruzione nella diffusione della patologia oncologica. Ne è uscito un quadro composito, ma con un comune denominatore: il cancro è più diffuso tra i gruppi sociali meno istruiti.

LO STUDIO SU LANCET

La mortalità per cancro in Europa è in gran parte determinata dai livelli e dalle tendenze dei tassi di mortalità per cancro che si registrano fra i gruppi con un grado di istruzione inferiore. Persino i paesi nordici, con una lunga tradizione di politiche eque di welfare e giustizia sociale, rendono conto di un aumento delle disuguaglianze legate al cancro, in questo caso tra le donne.

Questi, in estrema sintesi, i risultati che emergono dal lavoro di un team europeo composto da medici, esperti di politica ed economia sanitaria, statistici e sociologi; lavori che The Lancet Regional Health Europe ha recentemente pubblicato.

Lo studio è stato condotto nell’ambito del progetto LIFEPATH, che ha ricevuto il sostegno finanziario della Commissione europea, e del progetto DEMETRIQ, anch’esso sostenuto dalla Ce.

La metodologia dello studio

Il gruppo di esperti ha raccolto, armonizzato, analizzato e confrontato i dati sulla mortalità specifica per cancro dell’intera popolazione in base alla posizione socioeconomica, al livello di istruzione e al sesso in 18 Paesi europei nel periodo 1990-2015.

Entrando nel merito della ricerca, gli esperti hanno calcolato le disuguaglianze educative assolute e relative, le tendenze temporali – utilizzando variazioni percentuali annue stimate – e la quota di mortalità per cancro legata alle disuguaglianze educative.

Gli europei con un livello di istruzione inferiore presentano tassi di mortalità più elevati per quasi tutti i tipi di cancro rispetto alle loro controparti più istruite, in particolare per i tumori correlati al tabacco o alle infezioni.

Le disuguaglianze sono maggiormente evidenti nell’Europa baltica/centrale/orientale e minori nell’Europa meridionale, anche se tra le donne sono state riscontrate disuguaglianze ampie e crescenti nell’Europa settentrionale. Tra gli uomini, le differenze di tasso (per 100.000 anni-persona) nella mortalità totale per cancro per i gruppi con un livello di istruzione inferiore rispetto a quello superiore variano da 110 (Svezia) a 559 (Repubblica Ceca); tra le donne la variazione è compresa tra circa zero (Slovenia, Italia, Spagna) e 176 (Danimarca).

Tra le donne italiane, spagnole e slovene non si evidenziano sostanziali disuguaglianze.

Il cancro del polmone è la patologia oncologica che contribuisce maggiormente alle disuguaglianze nella mortalità totale per cancro: per gli uomini si va dal 29,1% della Francia al 61,1% del Belgio.

Le donne europee, in questo ambito, fanno registrare una forbice che va dal 9,7% della Lituania al 56,3% dell’Inghilterra/Galles.

Dopo il carcinoma polmonare pesano patologie come il cancro colo-rettale (uomini: 3.1–14.9%; donne : 1.2–15.6%), il tumore alla faringe (uomini: 3.8–12.0%; donne: 0.9–6.7%), il cancro dello stomaco (uomini: 3.9–11.3%; donne: 1.1–11.3%), tumore della cervice uterina (2.7–31.7%).

Il melanoma e il cancro al seno non mostrano invece un chiaro gradiente sociale.

Disuguaglianze nell’arco degli anni

Complessivamente in entrambi i sessi è stata osservata una diminuzione della mortalità per tumore totale nel periodo considerato dallo studio (1990-2015), ma i tassi annuali di diminuzione sono stati maggiori tra gli uomini con un livello di istruzione superiore [EAPC = -1,9% (95% IC: da -2,2% a -1,6%), uomini; −0,9% (da −1,2% a −0,6%), donne] rispetto a uomini con un livello di istruzione inferiore [EAPC = −1,5% (da −1,7% a −1,3%), uomini; −0,7% (da −0,9% a −0,5%), donne].

Disuguaglianze di genere

Sebbene le disuguaglianze assolute e relative siano quasi ovunque più elevate negli uomini rispetto alle donne, queste situazioni stanno rapidamente diventando più sfavorevoli per le donne. Tra gli uomini, le diminuzioni sono generalmente osservate per le sedi tumorali più frequenti, tra cui polmone, faringe, fegato, colon-retto e prostata, con eccezioni per alcune specifiche combinazioni tumore/Paese.

Al contrario, tra le donne, gli aumenti della mortalità per cancro al polmone sono evidenti per tutti i livelli di istruzione nella maggior parte dei Paesi, ma sono più rapidi tra i gruppi con un’istruzione inferiore, soprattutto nei paesi nordici, nell’area baltica/centrale/orientale, in Francia e in Spagna.

Inoltre, sono state osservate tendenze divergenti, con aumenti tra i meno istruiti e diminuzioni o tassi relativamente stabili tra i gruppi più istruiti di donne di alcuni paesi per quanto riguarda il cancro del fegato, della faringe, dell’esofago e della cervice uterina, e tra gli uomini per i tumori alla faringe, al colon retto, al fegato e alla prostata.

 

Fonte: QuotidianoSanità.it

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