Il saturimetro come il termometro: «Uno in ogni famiglia per evitare le polmoniti».

Articolo del 01 Novembre 2020

Lo strumento, facile da usare e dal basso costo, può aiutare il medico a fare una diagnosi a distanza o a capire se è il caso invece di andare al pronto soccorso.

Qualcuno lo aveva detto già a marzo scorso durante la prima ondata. Ora gli esperti del Comitato tecnico scientifico tornano a ribadirlo all’inizio della seconda: meglio avere in casa un saturimetro per misurare l’ossigenazione nel sangue e capire così se si ci sono i primi segnali di una polmonite, quando magari ancora non è chiaro allo stesso paziente positivo al Covid. «I saturimetri sono straordinariamente utili», ha detto il presidente del Consiglio superiore della Sanità e membro del Cts, Franco Locatelli. «Ogni famiglia dovrebbe averne uno, come il termometro», ha spiegato Luca Richeldi pneumologo e anche lui membro del Cts.

In casa come il termometro

«I saturimetri sono straordinariamente utili per considerare la compromissione respiratoria anche all’inizio, con bassi livelli di saturazione dell’ossigeno. Lo sforzo che verrà discusso e che sarà messo in campo- ha spiegato Locatelli – è quello di dotare i medici di medicina generale e quindi i soggetti infettati di saturimetri, evitando situazioni critiche dei pazienti e pertanto anche l’affanno delle strutture di pronto soccorso degli ospedali». Ancora più netto è Luca Richeldi che oltre a essere membro del Cts e anche direttore di Pneumologia al Gemelli di Roma. Per lui il saturometro «deve entrare nell’armamentario delle famiglie come il termometro che ci dice se abbiamo la febbre. Ma se avere 38 o 39 non fa questa differenza sapere invece il valore di saturazione dell’ossigeno può dirci se abbiamo una polmonite in corso». «Magari – spiega Richeldi – uno si sente bene in quel momento ma il suo livello è invece basso e non se ne accorge. Con il covid può essere importante avere questo strumento che è facile da usare e dal basso costo e può aiutare il medico a fare una diagnosi a distanza o a capire se è il caso invece di andare al pronto soccorso al più presto».

Facili da usare

Ma come funziona il saturimetro? È uno strumento che grazie agli infrarossi misura la percentuale di ossigeno nel sangue di una persona. Questa presenza di ossigeno si esprime con una percentuale che indica la saturazione emoglobinica arteriosa. In condizioni normali tale percentuale è compresa tra il 95 e il 100 per cento: un valore compreso tra il 90 e il 95 per cento indica una presenza di ossigeno ridotta, ma è sotto il 90 per cento che bisogna preoccuparsi. In alcuni casi un basso livello di ossigeno si accompagna al respiro corto, ma non sempre: potrebbe anche non dare sintomi. Ai malati di Covid in quarantena a casa i medici di famiglia forniscono dei saturimetri in modo che, misurando da soli il livello di ossigeno nel sangue, possano tenere monitorato il decorso della malattia e rilevare per tempo eventuali peggioramenti. Non si tratta di un apparecchio complicato: chiunque può imparare a usarli e costano circa 20-30 euro.

 

Fonte:  IlSole24Ore