La celiachia e la reazione immunitaria al glutine

Articolo del 09 Settembre 2024

La celiachia è una malattia autoimmune cronica che colpisce l’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine, una proteina presente nei cereali come grano, orzo, segale e farro. Si stima che circa l’1% della popolazione mondiale ne sia affetta, anche se molti casi rimangono non diagnosticati. La malattia si manifesta con sintomi gastrointestinali e sistemici, ma può anche causare danni silenziosi, portando a complicazioni severe se non trattata.

Cos’è la celiachia?

La celiachia è una condizione in cui il sistema immunitario del corpo reagisce in modo anomalo alla presenza del glutine. Quando una persona celiaca ingerisce alimenti contenenti questa proteina, il suo sistema immunitario attacca erroneamente i villi intestinali, piccole strutture a forma di dito che rivestono l’intestino tenue e che sono responsabili dell’assorbimento dei nutrienti.

Questo attacco immunitario causa un’infiammazione cronica e il danneggiamento dei villi, che porta a malassorbimento dei nutrienti essenziali come vitamine, minerali e grassi, con conseguenze significative per la salute. Nei bambini, questo può portare a problemi di crescita e sviluppo, mentre negli adulti può causare anemia, osteoporosi e altre patologie.

Il ruolo del glutine

Il glutine è composto da due proteine principali: la gliadina e la glutenina. È la gliadina che scatena principalmente la risposta autoimmune nella celiachia. Quando il glutine arriva nell’intestino tenue, viene frammentato durante il processo digestivo. Nei soggetti celiaci, alcuni di questi frammenti attivano una reazione anomala del sistema immunitario.

La reazione immunitaria

La reazione immunitaria alla base della celiachia coinvolge sia il sistema immunitario innato che quello adattativo, in particolare un tipo specifico di cellule del sistema immunitario chiamate linfociti T.

  • Esposizione al glutine: quando il glutine entra nel corpo, viene parzialmente digerito in peptidi, tra cui una forma modificata chiamata gliadina deamidata. Nei soggetti celiaci, questi peptidi attraversano la barriera intestinale indebolita e raggiungono le cellule immunitarie.
  • Presentazione antigenica: i peptidi della gliadina vengono presentati alle cellule T da una molecola chiamata HLA-DQ2 o HLA-DQ8, proteine presenti in quasi tutti i pazienti celiaci. Queste molecole HLA sono responsabili del riconoscimento di antigeni esterni e della loro presentazione alle cellule del sistema immunitario.
  • Attivazione delle cellule T: quando le cellule T riconoscono i peptidi della gliadina, si attivano e iniziano a produrre citochine, sostanze chimiche che stimolano l’infiammazione. Questa risposta infiammatoria causa danni ai tessuti intestinali e ai villi.
  • Produzione di autoanticorpi: oltre all’attivazione delle cellule T, i pazienti celiaci producono autoanticorpi contro la transglutaminasi tissutale (tTG), un enzima coinvolto nella digestione del glutine. Questi anticorpi, che sono alla base di uno dei test diagnostici della celiachia, contribuiscono ulteriormente al danno intestinale.

Conseguenze del danno intestinale

La distruzione dei villi intestinali impedisce un assorbimento efficiente dei nutrienti, con sintomi che possono variare da diarrea cronica, gonfiore, perdita di peso, fino a manifestazioni extraintestinali come affaticamento, irritabilità e depressione. Inoltre, la celiachia non trattata può portare a condizioni più gravi come malnutrizione, osteoporosi, infertilità e aumentato rischio di linfoma intestinale.

Diagnosi e trattamento

La diagnosi della celiachia si basa su test sierologici per rilevare gli autoanticorpi specifici, seguiti da una biopsia dell’intestino tenue per confermare il danno ai villi. In alcuni casi, i test genetici per gli alleli HLA-DQ2 o HLA-DQ8 possono essere utilizzati per escludere la malattia.

Il trattamento principale della celiachia è una dieta rigorosamente priva di glutine per tutta la vita. Anche piccole quantità di glutine possono innescare la reazione autoimmune e causare danni intestinali, anche in assenza di sintomi evidenti. Una volta escluso il glutine dalla dieta, i villi intestinali possono rigenerarsi, migliorando l’assorbimento dei nutrienti e riducendo i sintomi.

Conclusione

La celiachia è una malattia complessa che coinvolge una reazione immunitaria inappropriata al glutine, causando danni significativi all’intestino tenue. Sebbene non esista una cura definitiva, l’eliminazione del glutine dalla dieta permette ai pazienti di condurre una vita normale e di evitare complicazioni a lungo termine. La consapevolezza e la diagnosi precoce sono fondamentali per gestire efficacemente la malattia e prevenire le sue conseguenze più gravi.

Per approfondimenti: REWRITERS

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