Reflusso e altri disturbi gastrici: si possono risolvere con la Gemmoterapia

Articolo del 28 Maggio 2023

I disturbi riguardanti l’apparato gastro-esofageo rappresentano le forme morbose, sia a livello acuto che a livello cronico, più diffuse in Occidente. Solo in Italia circa 1 persona su 5 lamenta almeno 2 volte a settimana dolori e/o fastidi riconducibili all’area gastrica e/o esofagea. Prescindendo dalle problematiche di natura lesionale rappresentate dalle ulcere gastro-duodenali (anche senza perforazione) e dai tumori, di stretta competenza medica, i casi che attualmente la nomenklatura clinica ha classificato a livello nosologico come situazioni reversibili e non urgenti possono essere:

a)     la gastrite o gastro-duodenite;

b)     la sindrome da reflusso gastro-esofageo.

Reflusso e altri disturbi gastrici: quali le cause?

Tutte le diverse manifestazioni del fenomeno, secondo la visione olistica da noi sostenuta, sono riconducibili ad un’unica origine di tipo psico-emotivo; a questa si aggiungono le predisposizioni costituzionali del soggetto per quanto concerne: i) la pervasività del disturbo in questione nell’insorgenza di altre forme morbose, ii) la ricorrenza dei parossismi, iii) l’evoluzione patologica dei disturbi e iv) le modalità di manifestazione. Circa l’insorgenza e lo sviluppo del fenomeno, invece, sul piano somatico concorrono, con ruolo scatenante e, in alcuni casi, anche aggravante, diverse fattori eziopatogenetici.

Relativamente al caso a), fattispecie afferente tutte quelle forme di infiammazione acuta o cronica della mucosa gastrica e/o duodenale, tali fattori possono identificarsi nell’azione dei farmaci anti-infiammatori (FANS) e degli anti-coagulanti, nonché nell’abuso di alcool e/o caffè, nel reflusso biliare dal duodeno allo stomaco e nel fumo di sigarette. Nel caso di fenomeni di tipo cronico una condizione scatenante o esasperante, oltre a quelle citate sopra, può riscontrarsi nell’azione dell’helicobacter pylori, batterio che si trova molto comunemente nello stomaco umano. Sebbene nella maggior parte delle persone la sua presenza non provochi conseguenze, in alcune può portare alla produzione di disturbi più o meno importanti con conseguenze anche gravi (ulcere o tumori).

Con riferimento, invece, al caso b), la sindrome da reflusso, i fattori eziopatogenetici più probabili possono riscontrarsi: i) nella presenza di un’ernia iatale da scivolamento, ii) e/o nel cattivo funzionamento dello sfintere esofageo inferiore (tiene in basso il bolo nello stomaco) e/o iii) nello svuotamento rallentato dello stomaco (40% dei casi). Anche un’alimentazione errata può avere un ruolo impattante; al riguardo si evidenzia il problema dell’obesità ed il consumo eccessivo di grassi che rallenta lo svuotamento gastrico.

Reflusso e altri disturbi gastrici: quali i sintomi?

A livello di sintomatologia, per quanto riguarda la gastrite/gastro-duodenite, i disturbi possono riguardare: il bruciore, i crampi ed il senso di pienezza a distanza dai pasti. A livello cronico questi risultano più sfumati e possono essere caratterizzati da gonfiore, nausea, eruttazioni complicate dalla pirosi gastrica (dolore retrosternale) che può essere mitigata dal cibo. Nel caso della sindrome da reflusso i sintomi più comuni sono: la pirosi, il rigurgito e la disfagia. A questi si possono aggiungere anche altre forme sintomatiche indirettamente collegate quali: le laringopatie, la tosse stizzosa, le otalgie, l’asma, il dolore toracico e le affezioni polmonari ricorrenti.

Reflusso e altri disturbi gastrici: quando i gemmoterapici sono efficaci

Entrambi i casi a) e b), casi che possono anche convivere cronologicamente, sono trattate dalla medicina convenzionale con farmaci sintetici quali: pro-cinetici, inibitori di pompa, antiacidi ed antibiotici, questi ultimi nei casi riconducibili all’helicobacter pylori. Un approccio integrativo ovvero, quando possibile, alternativo di tipo naturale può essere rappresentato dal ricorso ai gemmoterapici. A questi ultimi una consolidata pratica clinica ha, infatti, riconosciuto, per i due casi in esame quando diagnosticati senza complicazioni (es. esclusione dell’helicobacter pylori), un’efficacia terapeutica alla stregua dei farmaci convenzionali ma con effetti collaterali ridotti o nulli (connessi all’uso prolungato di questi nel tempo).

 

Fonte: SC Scienza Conoscenza

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