Tempi di attesa per le terapie oncologiche innovative in Italia: un’ostacolo alla cura?

Articolo del 23 Maggio 2025

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica in ambito oncologico ha portato a importanti progressi terapeutici. Immunoterapie, terapie a bersaglio molecolare e farmaci innovativi rappresentano oggi una concreta speranza per molti pazienti affetti da tumori. Tuttavia, in Italia, l’accesso tempestivo a questi trattamenti può risultare problematico a causa di una serie di ostacoli burocratici e organizzativi.

Il percorso dell’innovazione: dall’autorizzazione all’erogazione

Il processo di introduzione di una nuova terapia oncologica nel sistema sanitario nazionale (SSN) prevede diversi passaggi: l’approvazione da parte dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), la valutazione dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), la negoziazione del prezzo, e infine l’inserimento nei prontuari regionali. Questo iter può richiedere, in media, dai 12 ai 18 mesi. Durante questo periodo, il farmaco, pur essendo approvato a livello europeo, non è ancora disponibile per la maggior parte dei pazienti italiani.

Le disparità regionali

Uno degli aspetti più critici riguarda le diseguaglianze regionali. Alcune regioni riescono ad attivare più rapidamente i nuovi trattamenti, mentre in altre l’accesso può essere significativamente ritardato. Questo fenomeno, noto come “regionalismo sanitario”, crea un sistema a doppia velocità, penalizzando i pazienti che risiedono in territori meno efficienti o con bilanci sanitari più rigidi.

Il ruolo degli studi clinici e dell’accesso compassionevole

In attesa dell’approvazione formale, alcuni pazienti riescono ad accedere ai nuovi farmaci attraverso studi clinici o programmi di uso compassionevole. Tuttavia, queste opportunità non sono equamente distribuite e richiedono un forte coinvolgimento dei centri oncologici e una buona informazione ai pazienti. Inoltre, non tutte le strutture sono attrezzate per partecipare a sperimentazioni avanzate.

Le conseguenze per i pazienti

I ritardi nell’accesso alle terapie oncologiche innovative possono avere conseguenze gravi: non solo in termini di esiti clinici, ma anche in termini psicologici e sociali. I pazienti e le famiglie spesso vivono un duplice dramma: la diagnosi di cancro e l’attesa incerta per una cura potenzialmente salvavita.

Le proposte di riforma

Negli ultimi anni, esperti e associazioni di pazienti hanno avanzato numerose proposte per velocizzare l’accesso alle cure oncologiche innovative. Tra queste:

  • Snellire i processi di valutazione AIFA.
  • Migliorare il coordinamento tra Stato e Regioni.
  • Creare un fondo nazionale dedicato alle terapie oncologiche innovative.
  • Rafforzare la trasparenza nei tempi di approvazione e distribuzione.

Conclusioni

Il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione Italiana, non può essere soggetto a ritardi amministrativi o disuguaglianze territoriali. Garantire un accesso tempestivo e uniforme alle terapie oncologiche innovative è una sfida urgente che richiede un impegno collettivo da parte delle istituzioni, dei professionisti sanitari e della società civile.

Per approfondimenti: ILSOLE24ORE

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