Auricoloterapia: perché per curarsi ci vuole orecchio

Articolo del 24 Agosto 2021

L’auricoloterapia è una particolare agopuntura auricolare scoperta da un medico francese e molto più efficace dell’agopuntura generale.

Particolare di destra del Trittico del Giardino delle delizie di Hieronymus Bosch, rappresentazione dell’inferno con un simbolo fallico e un simbolo vulvare

Nel video parleremo della Neuromodulazione auricolare, una tecnica terapeutica nata a metà del secolo scorso in Francia col nome di Auricoloterapia o Agopuntura auricolare.

Scoperta e messa a punto da un medico di base francese, Poul Nogier, si è diffusa in tutto il mondo come una forma di agopuntura prima e di riflessologia poi in grado di curare un gran numero di patologie e squilibri che nulla hanno a che fare con l’orecchio, come ingannevolmente si potrebbe pensare. Dai disturbi dell’apparato gastroenterico, alle sinusiti, dalle allergie alle cefalee ed emicranie, dalle forme di ansia, di stress cronico e crisi di panico alla fibromialgia, dalle dipendenze fino alla traumatologia sportiva e ai dolori articolari, l’auricoloterapia si è dimostrata utile con centinaia di sperimentazioni cliniche in tutto il mondo. Fino ad arrivare ad un uso squisitamente neurologico con la neuromodulazione del nervo vago in casi di epilessie, di convulsioni ed emicranie resistenti alle terapie farmacologiche. Vedi anche articolo sulla teoria polivagale messa a punto dal neurofisiologo Stephen Porges.

Infine, una piccola nota esoterica: ci sono dei disturbi della sfera sessuale che trovano nel padiglione auricolare due punti di modulazione del desiderio e dell’orgasmo. Stranamente questi due punti hanno preso il nome del grande pittore fiammingo Hieronymus Bosh, perché da lui dipinti nel Trittico delle Delizie, come si vede nell’immagine di copertina. Per individuarli occorre osservare i due estremi della lancia impugnata dal diavolo all’interno dell’orecchio. È interessante notare anche il simbolo fallico delle due orecchie con la lama del coltello nel mezzo, e in basso l’immagine di una vulva mascherata nell’abito di una suora.

 

Fonte: Rewriters

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