Quando mi chiedono come si fa ad essere di buon umore in un periodo del genere, è come se affermassero (anziché chiedere per sapere) che è assurdo, che è fuori luogo, che è improbabile esserlo!

Quasi come se essere di buon umore fosse una mancanza di rispetto nei confronti di tanti problemi seri.

Quasi come se essere di buon umore volesse dire ignorare i problemi.

Quasi come se essere di buon umore volesse dire aspettare che i problemi si risolvano da soli, senza fare niente.

Quindi, siccome è una situazione drastica, di crisi, di dolore, di sofferenza, allora bisogna essere di cattivo umore, cubi, tristi, disperati.

È proprio così? Il buon umore è così negativo, inutile e amorale?

Nel momento in cui sto scrivendo c’è ancora la guerra, forse un’altra ne scoppia a Taiwan, una in Israele e altre centinaia di cui nessuno parla… Oltre alla pandemia, al vaiolo delle scimmie e la crisi energetica… che come la spada di Damocle incombono su presente e futuro.

Ecco quindi, con uno scenario del genere:

come si può essere di buon umore?

La maggioranza delle persone pensa che il proprio umore dipenda dall’esterno… e finché anche tu credi questo… mi dispiace ma non sarai mai di buon umore per scelta, ma per colpo di fortuna…

Quando pensi che il tuo umore dipende da cosa fanno o non fanno gli altri, hai controllo o mancanza di controllo? Mancanza di controllo. L’ingrediente principale dello stress nocivo che blocca proprio la serotonina, quindi il buon umore.

Infatti chi crede che sarà di buon umore solo con il bel tempo o quando quella persona si comporterà bene, o quando cambierà, ti fa sentire vittima, senza controllo su presente e futuro, quindi di cattivo umore.

Allora il primo modo per essere di buon umore è volerlo essere.

In questo modo il cervello ha una direzione e si metterà al lavoro per trovare una strada per arrivarci, un po’ come quando nel navigatore inserisci la destinazione con indirizzo e città.

Il secondo modo per essere di buon umore è compiere tutte quelle azioni che favoriscono la serotonina, nell’ordine e in sintesi, sempre secondo Carol Hart:

– Luce solare naturale senza filtri per almeno 20 minuti al giorno

– Esercizio fisico, azioni ripetitive come corsa, bicicletta, camminata veloce

– Cibi ricchi di triptofano (aminoacido) presente in latticini, legumi, carne bianca, pesce, uova, in abbinamento a cereali integrali, carboidrati e fibre

– Attività ripetitive e di concentrazione come decoupage, puzzle, lavorare all’uncinetto, giardinaggio

– Respirazione diaframmatica, meditazione e yoga della risata

Partire dalla cosa più semplice, meno invadente, meno faticosa è il segreto per iniziare perché favorisce il rilascio di dopamina, che ci dona motivazione e piacere nel fare le cose che facciamo.

 

Fonte: Almanacco della Scienza

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