Secondo un’analisi del British Medical Journal negli ultimi 30 anni è aumentata in modo drammatico l’incidenza del diabete di tipo 2. Le donne sotto i 30 anni le più colpite.

Il diabete è uno dei grandi killer del nostro secolo e nel mondo 442 milioni di persone convivono con il diabete di tipo 2, quattro milioni solo in Italia. La malattia aumenta il rischio di andare incontro a determinate patologie che a loro volta possono causare gravi complicanze: la malattia renale può portare a dialisi, la retinopatia a cecità, i disturbi cardiovascolari a infarto e ictus, le ulcere al piede diabetico che può sfociare anche in un’amputazione.

L’impennata di casi in tutto il mondo

L’incidenza del diabete sta aumentando ovunque, anche nei Paesi con stili di vita apparentemente diversi da quelli del mondo occidentale. Ma quel che è peggio è che l’epidemia silenziosa sta dilagando anche tra i giovanissimi tra i 15 e i 39 anni di tutto il mondo: l’incidenza della malattia ha subito un’impennata passando da 117 casi ogni 100 mila giovani registrati nel 1990 a 183 casi nel 2019. Questo significa anche che sono aumentati il numero di anni vissuti con qualche disabilità da 106 a 150 individui ogni 100 mila abitanti. L’allarmante fotografia di una situazione mondiale sempre peggiore è stata pubblicata sul British Medical Journal e condotta da Fan Wang dell’università di Harbin in Cina. Lo studio si è basato sui dati raccolti nel Global Burden of Disease Study relativi a 204 paesi del mondo.

Sovrappeso

Il fattore di rischio principale per i giovani sotto i 40 anni è il sovrappeso, tuttavia influiscono anche l’inquinamento atmosferico, il fumo e la dieta povera di frutta. Secondo i ricercatori il controllo del peso è fondamentale per ridurre l’incidenza del diabete di tipo 2 a esordio precoce e tutti i Paesi dovrebbero promuovere politiche specifiche per affrontare il problema in modo più efficace di come è stato fatto fino ad ora. Nell’analisi appena pubblicata emerge che il problema riguarda soprattutto le donne sotto i 30 anni e gli uomini sopra i 30: l’aumento dei casi tra i giovani si concentra soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

Il rischio di malattie precoci

Secondo gli autori lo studio dimostra la necessità di lavorare sugli stili di vita e sull’alimentazione per invertire questo pericoloso trend epidemico di una malattia che normalmente si diagnostica durante la mezza età o ancora di più in età anziana e si porta dietro diverse gravi complicanze come la perdita di vista, problemi cardiovascolari e maggior rischio di morte. Rischi conosciuti che a causa del diabete precoce riguarderanno sempre più spesso anche la popolazione più giovane.

 

Fonte: Corriere della Sera

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