Siamo convinti che la melatonina sia la molecola del sonno. Ultimamente si sente anche parlare della melatonina come di un ormone. Ebbene tutte queste affermazioni sono inesatte. Occorre fare chiarezza.

Che la melatonina sia l’espressione chimica della notte è un dato di fatto dato che ogni cellula del corpo umano possiede all’interno del proprio genoma un 10 – 15% di geni che rispondono ai messaggi circadiani dettati dalla melatonina.

Siamo di fronte ad una molecola che esiste da 3 miliardi di anni con una struttura che non è mai cambiata nel corso dell’evoluzione ed è presente in ogni specie vivente animale e vegetale.

Inoltre è una molecola che non presenta tossicità a qualsiasi dosaggio (è stata sperimentata fino a 6 grammi al giorno senza problemi).

Un luogo comune da sfatare è che la melatonina abbia solo una azione centrale sull’epifisi, perché viene sintetizzata dalle cellule di tutto il corpo in degli organuli endocellulari, i mitocondri, centraline energetiche capaci di produrre grandi quantità di ATP (adenosina tri-fosfato), che ha il ruolo di trasportare e fornire alle cellule l’energia necessaria per le loro funzioni.

La melatonina non è la molecola del sonno, ma la molecola del buio, in quanto si produce al buio (può aprire le porte al sonno, ma non è la molecola del sonno).

La produzione della melatonina è stimolata dal buio e inibita dalla luce compresa tra 460 e 480 nm.

L’orologio centrale dell’organismo (che ha un ritmo di 12 ore acceso e 12 spento) è il nucleo sopra chiasmatico, da qui il messaggio procede per via nervosa fino ad arrivare al segnale simpatico tonico mediato dalla noradrenalina a livello della ghiandola pineale.

Dalla noradronalina, insieme al triptofano ematico, attraverso un insieme di reazioni chimiche si arriva alla melatonina che viene direttamente immessa in circolo e non viene immagazzinata.

La melatonina endogena periferica viene prodotta direttamente nei mitocondri con azione autocrina sullo stesso mitocondrio e paracrina sulle cellule adiacente e non viene immessa in circolo, ma ha un’azione locale.

Molte azioni della melatonina endogena centrale e periferica sono mediate da recettori specifici, ma esiste una funzione ancora più importante e filogeneticamente più antica che è quella antiossidante contro i radicali liberi dell’ossigeno e dell’azoto.

Nel mondo vegetale ed animale la prima funzione della melatonina è stata quella antiossidante.

Ogni molecola di melatonina antagonizza 10 molecole di radicali liberi con un potere 10 volte superiore al glutatione; ricordiamo che quest’ultimo interviene nel mantenimento del corretto stato di ossidoriduzione intracellulare, agendo come molecola scavanger nei confronti dei radicali liberi dell’ossigeno, ebbene la melatonina possiede un potere 10 volte superiore.

La seconda azione della melatonina quella immunomodulante è comparsa circa 600 milioni di anni fa dopo quella antiossidante.

A livello immunomodulante modula la sintesi di inteferone, delle cellule natural killer e della sintesi e delle funzioni dei linfociti T e B.

Questa molecola regola la risposta immunitaria in base al dosaggio terapeutico: basse dosi stimolano il sistema immunitario, alte dosi stimolano la risposta antinfiammatoria.

Abbiamo quindi visto un’azione di regolazione dei ritmi circadiani, anti-ossidante, di modulazione immunitaria ed antinfiammatoria, di regolazione del metabolismo a livello mitocondriale a cui va aggiunta l’azione di riequilibrio neurovegetativo vago simpatico.

Regola infatti l’equilibrio del sistema nervoso autonomo, dopo 90 giorni di terapia con soli 3 mg di melatonina. E indipendentemente dalle dosi è in grado di regolare la situazione biochimica generale in quel momento.

È importante sottolineare che anche di giorno si raggiungono nel corpo umano valori di decine di milligrammi di melatonina.

La melatonina terapeutica che si da dall’esterno non interferisce con la produzione di melatonina interna, in quanto la melatonina NON è un ormone, ha azione simil ormonale, ma non è sottoposta a meccanismi di feedback come gli ormoni.

La melatonina che si trova in commercio come integratore alimentare è stata limitata da alcuni anni a 1mg, dose praticamente insignificante per attivare tutte le proprietà appena descritte.

Ultimamente è entrata in commercio anche la versione liposomiale spray che avendo un assorbimento totale attivo può essere dosata molto meglio nelle varie situazioni.

Per entrare in un argomento di attualità, l’infezione da Sars cov 2, si è visto che questo virus è in grado di bloccare sia la melatonina endogena periferica che quella centrale, e quindi le loro azioni immuno-modulanti ed antinfiammatorie, da cui l’utilizzo di dosi terapeutiche in prevenzione e in integrazione ad altre terapie nell’infezione propriamente detta è utilissima.

 

Fonte: Rewriters

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