Artrosi, malattie autoimmuni, stanchezza cronica e diverse malattie infettive: sono solo alcuni dei campi di applicazione dell’ossigeno-ozono terapia, approccio terapeutico la cui efficacia inizia a essere riconosciuta anche in Italia e che oggi è praticato da diverse migliaia di medici, anche in ambito ospedaliero.

Più nello specifico, ha mostrato effetti benefici nell’alleviare il dolore in caso di malattie quali artriti, lombosciatalgie ed ernia del disco, si è rivelata efficace nel contrastare malattie infiammatorie e autoimmuni, fibromialgia, stanchezza cronica e alcune malattie infettive, come l’Herpes simplex. Inoltre agisce positivamente sull’antibiotico-resistenza, sulla sinusite, è utile per le malattie circolatorie e microcircolatorie, per l’insufficienza venosa e arteriosa, nonché per le ulcere degli arti inferiori e diabetiche.

Alcune recenti pubblicazioni scientifiche1,2,3 ne riconoscono l’efficacia anche sulle complicanze da Coronavirus e nelle sindromi post Covid-19.

«L’ossigeno-ozono terapia è una metodica ormai diffusa in tutto il mondo, dalla Cina agli Stati Uniti. L’Italia, con i suoi quarant’anni di pratica, ha ormai raggiunto un ottimale livello di efficacia nella risposta terapeutica tramite protocolli che comprendono materiali e metodi assolutamente all’avanguardia» spiega il professor Marianno Franzini, fra i massimi esperti nel nostro paese, presidente internazionale della Sioot (Società scientifica di ossigeno ozono terapia) e direttore del master universitario all’Unicamillus di Roma.

«Il trattamento si è dimostrato in grado di inattivare virus e batteri determinando la distruzione locale delle membrane dei batteri, che perdono la capacità di sopravvivere e/o di riprodursi, ed è particolarmente utile nella prevenzione e nella cura delle infezioni in tutti gli ambiti, da quelli ospedalieri a quelli domestici, persino negli allevamenti di animali, oltre che per il trattamento dell’acqua, per esempio per contrastare la legionellosi, e dell’aria. Ci sono precisi protocolli messi a punto dalla Sioot che garantiscono da oltre quarant’anni efficacia e sicurezza e sarebbe auspicabile un aumento consistente del numero di ospedali in cui viene praticata. Inoltre, per la sua azione antinfiammatoria e biostimolante, l’ossigeno-ozono terapia è utile come coadiuvante in tante malattie dell’apparato intestinale, comprese le disbiosi, oggi sempre più conosciute anche come trasmettitrici di batteri nocivi che si diffondono in varie parti del corpo» continua il professor Franzini.

Non mancano però anche alcune resistenze alla sua diffusione in ambito pubblico e ospedaliero, tanto che lo stesso professor Franzini, ribadendo come «l’evidenza terapeutica sia decisamente importante e sostenuta da migliaia di pubblicazioni scientifiche», auspica «un aumento della conoscenza e consapevolezza in ambito accademico e clinico affinché questo approccio non farmacologico trovi lo spazio che merita nella proposta terapeutica».

Animali, agricoltura e acqua

«Anche in ambito veterinario l’ozono è utile per trattare numerose patologie negli animali, in quelli sia d’affezione che da lavoro, come l’artropatia, le intossicazioni, le malattie virali e circolatorie e altro ancora» prosegue Franzini.
«In agricoltura, le proprietà antivirali, antibatteriche e fungicide dell’ozono sono veicolate da un olio ozonizzato brevettato, che non solo fa crescere maggiormente piante come viti, peri, meli, ma sostituisce, a volte anche totalmente, l’utilizzo dei pesticidi e degli anticrittogamici, in modo che sulle nostre tavole arrivino prodotti sani, privi di pesticidi e di altre sostanze chimiche. Inoltre storicamente l’ozono è nato proprio per la depurazione dell’acqua e oggi ha applicazioni a livello mondiale, per esempio è stato utilizzato nella purificazione del lago Michigan e nella potabilizzazione dell’acqua del Po erogata a buona parte della città di Torino, nonché nella purificazione di tutte le acque imbottigliate. Ci sono anche aziende che trattano con ozono l’acqua imbottigliata destinata a diversi Paesi. Poiché il nostro sistema idrico ha grandi problemi di perdite di acqua e quindi facilità alla contaminazione lungo il percorso dalla fonte all’abitazione, il consiglio che diamo alle strutture ospedaliere e alberghiere, nonché ai privati cittadini, è di trattare con ozono l’acqua erogata direttamente in loco».

Le evidenze scientifiche hanno mostrato come l’ossigeno-ozono terapia sia risultata efficace anche nel trattamento del classico e comunissimo mal di schiena, che in Italia affligge dal 40 al 60% della popolazione, in certi casi dovuto a ernia del disco lombare. Si assiste infatti a un utilizzo crescente delle infiltrazioni di ossigeno-ozono per il trattamento di patologie muscolo-scheletriche e le problematiche della colonna vertebrale e del ginocchio appaiono come i campi di applicazione principali in ambito ortopedico nelle quali l’ozono ha dimostrato efficacia. Questo approccio terapeutico, dunque, sta destando sempre maggiore attenzione anche se i margini per un suo ulteriore sviluppo sono ancora molto ampi.

Gli studi proseguono e le evidenze cliniche dovute all’applicazione della terapia paiono destinate a farsi strada.

 

Fonte: TerraNuova.it

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