Il raffreddore è più vecchio dell’umanità

Articolo del 05 Agosto 2021

Grazie ai genomi di virus della preistoria, gli esperti hanno ricostruito l’origine del raffreddore. Che faceva starnutire già i primi bambini della nostra specie, e i nostri predecessori.

Con ogni probabilità i primi esseri umani erano già infettati dai virus del raffreddore che ci affliggono ancora oggi. Un gruppo di ricerca guidato da Sofie Holtsmark Nielsen, dell’Università di Copenaghen, è arrivato a questa conclusione analizzando due genomi di virus di oltre 31.000 anni fa, ricostruiti da due denti da latte trovati in Siberia. Come riferisce il gruppo, in un lavoro pubblicato su “bioRxiv” in attesa della peer review, i virus antichi appartengono ai tipi 1 e 2 dell’adenovirus C umano, che tutt’oggi causa lievi raffreddori nei bambini, e differiscono poco dai loro parenti odierni. In base alle differenze genetiche, gli esperti hanno calcolato che le linee evolutive dei due tipi si sono separate l’una dall’altra circa 700.000 anni fa, centinaia di migliaia di anni prima della comparsa degli esseri umani moderni. Presumibilmente, quindi, questi virus hanno infettato le specie umane che ci hanno preceduto e i primi esemplari della nostra, e sono giunti fino a noi semplicemente rimanendo a bordo.

I due denti da latte, appartenenti a due bambini diversi, provengono dal sito di Jana nella Siberia nord-orientale, quasi 500 chilometri a nord del Circolo Polare Artico. Il clima artico ha probabilmente contribuito a preservare il materiale virale. I virus sono entrati nei denti attraverso il flusso sanguigno; poiché la maggior parte delle cellule dei denti non si rinnova, i denti da latte contengono una vera e propria biblioteca dei virus con cui i bambini sono venuti in contatto fino a quando non hanno perso questi denti, all’età di 10-12 anni. Oltre ai virus del raffreddore, il gruppo ha anche identificato i frammenti di quattro diversi Herpesvirus, tra cui il citomegalovirus. Il gruppo ha analizzato i genomi altamente degradati sequenziando singoli frammenti di geni e confrontandoli con i genomi di riferimento dei virus moderni (tenendo conto degli eventi di ricombinazione, in cui i virus si scambiano grandi porzioni del loro materiale genetico).

Questo ha rivelato che i due adenovirus, strettamente correlati, differivano molto di più l’uno dall’altro che dai rappresentanti moderni dei loro rispettivi tipi. Basandosi sulle differenze tra i virus di Jana e le loro controparti moderne, il gruppo di ricerca ha calcolato il tasso approssimativo di mutazioni casuali nel genoma. Usando questo dato, e le differenze tra i virus di Jana, il gruppo ha infine calcolato che i tipi 1 e 2 si sono separati circa 700.000 anni fa. In realtà questo valore è ancora estremamente incerto, perché si basa solo su due genomi.

In ogni caso, la scoperta che alcuni patogeni sono stati con noi fin dalla preistoria e si sono evoluti insieme a noi non è una sorpresa. Tra gli altri casi, gli esperti sospettano che diverse specie di plasmodio della malaria colpissero già i primi esseri umani.

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