L’obesità riconosciuta come malattia: approvata la nuova legge nazionale
Articolo del 19 Novembre 2025
Il Senato ha dato il via libera definitivo alla legge che riconosce l’obesità come malattia cronica e introduce un programma nazionale dedicato a prevenzione, cura e inclusione sociale. È la prima volta che in Italia questa condizione ottiene un inquadramento normativo così completo.
La norma conferma il diritto delle persone con obesità ad accedere alle prestazioni previste dai LEA, con presa in carico da parte del Servizio Sanitario Nazionale. Il riconoscimento comporta accesso strutturato a diagnosi, terapie e monitoraggio, in forma gratuita o con compartecipazione.
Le principali misure
La legge introduce una strategia multi-settore che coinvolge sanità, scuole, lavoro e informazione pubblica. Tra i punti chiave:
- Programma nazionale per la prevenzione e la cura dell’obesità, finanziato con:
- 700.000 euro nel 2025
- 800.000 euro nel 2026
- 1,2 milioni di euro annui dal 2027
- Fondi destinati a iniziative territoriali, educazione alimentare, promozione dell’attività fisica, sostegno alla genitorialità e all’allattamento.
- Misure per contrastare discriminazioni e favorire l’inclusione delle persone con obesità in ambito scolastico, lavorativo e sportivo.
- 400.000 euro annui per la formazione di medici, pediatri, studenti universitari e operatori del SSN, con l’obiettivo di rafforzare le competenze cliniche sulla gestione dell’obesità.
- Istituzione dell’Osservatorio per lo Studio dell’Obesità (OSO) presso il Ministero della Salute, incaricato del monitoraggio dell’attuazione e della produzione di un report annuale al Parlamento.
- 100.000 euro annui per campagne informative rivolte alla popolazione, in collaborazione con scuole, farmacie, medici e realtà locali.
Cosa cambia per il sistema sanitario e per i cittadini
Il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica rappresenta un passo decisivo verso una gestione più omogenea e strutturata sul territorio nazionale.
Per i cittadini significa maggiore tutela e percorsi di cura più chiari; per il sistema sanitario e gli operatori, l’avvio di un percorso di aggiornamento professionale e potenziamento dei servizi.
Per approfondimenti: QUOTIDIANOSANITA’
