Pesticidi in frutta e verdura: cosa emerge dal nuovo studio e come ridurre l’esposizione

Articolo del 17 Dicembre 2025

Consumare frutta e verdura è fondamentale per la salute, ma alcuni prodotti possono contenere residui di pesticidi più elevati rispetto ad altri. Un nuovo studio dell’Environmental Working Group (EWG), organizzazione statunitense impegnata nella tutela della salute ambientale, ha analizzato il legame tra l’assunzione di questi alimenti e la presenza di pesticidi rilevabili nelle urine.

Lo studio: correlazione tra alimenti e pesticidi nell’organismo

La ricerca ha messo a confronto:

  • i dati sui residui di pesticidi presenti in frutta e verdura rilevati dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA);
  • i campioni di urina raccolti dalla National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES), condotta dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC).

I risultati mostrano una chiara correlazione: un maggiore consumo di frutta e verdura con alti residui di pesticidi è associato a livelli più elevati delle stesse sostanze nelle urine, rispetto a chi consuma prodotti con residui più bassi. Secondo i ricercatori, questa coerenza rafforza l’ipotesi che l’alimentazione rappresenti una fonte significativa di esposizione cumulativa ai pesticidi.

Una valutazione “integrata” della tossicità

A differenza di molte analisi precedenti, lo studio non ha esaminato i pesticidi singolarmente, ma ha considerato l’esposizione combinata a più sostanze chimiche. Un aspetto rilevante, poiché nella dieta quotidiana si può entrare in contatto con decine di pesticidi diversi, ciascuno con potenziali effetti sulla salute.

Alcune associazioni di categoria sottolineano che i limiti fissati dalle autorità regolatorie tengono già conto dell’esposizione complessiva e dei soggetti più vulnerabili. Tuttavia, secondo gli autori dello studio, la nuova metodologia permette di stimare meglio l’esposizione reale e di avviare ulteriori ricerche sugli effetti a lungo termine.

I prodotti più e meno contaminati

I risultati confermano la metodologia utilizzata dall’EWG per la sua guida annuale sui pesticidi, che individua una lista di prodotti con residui più elevati, nota come “Dirty Dozen” (Sporca Dozzina).

Nel rapporto 2025, tra i prodotti con i livelli più alti di pesticidi figurano:

  • spinaci,
  • fragole,
  • cavolo riccio e verdure a foglia verde,
  • uva,
  • pesche e nettarine,
  • pere, mele, more, mirtilli e patate.

Al contrario, tra gli alimenti risultati meno contaminati si trovano:

  • ananas,
  • mais dolce,
  • avocado,
  • papaya,
  • cipolle,
  • asparagi, cavolfiore, anguria, banane, mango, carote, funghi e kiwi.

Pesticidi e salute: attenzione soprattutto ai bambini

Numerosi studi scientifici hanno associato l’esposizione ai pesticidi a potenziali effetti negativi sulla salute, tra cui:

  • aumentato rischio di nascite premature e malformazioni congenite,
  • disturbi dello sviluppo neurologico,
  • problemi di attenzione e apprendimento,
  • alcune forme di tumore.

Secondo l’American Academy of Pediatrics, i bambini sono particolarmente vulnerabili, già durante la gravidanza e nei primi anni di vita.

Nessun allarmismo: frutta e verdura restano essenziali

Gli esperti concordano su un punto fondamentale: non bisogna ridurre il consumo di frutta e verdura, che rimane un pilastro della prevenzione e della salute. È però possibile ridurre l’esposizione ai pesticidi attraverso alcune scelte consapevoli:

  • privilegiare, quando possibile, prodotti biologici per gli alimenti più contaminati;
  • variare spesso le tipologie di frutta e verdura;
  • scegliere più frequentemente prodotti appartenenti alla lista di quelli meno contaminati.

L’importanza di lavare correttamente i prodotti

Anche un’accurata pulizia domestica può contribuire a ridurre i residui:

  • lavare frutta e verdura sotto acqua corrente per almeno 15–20 secondi;
  • strofinare i prodotti con buccia dura (come carote o patate);
  • eliminare le foglie esterne delle verdure a foglia;
  • evitare l’uso di detergenti o saponi, che possono essere assorbiti;
  • asciugare i prodotti con un panno pulito dopo il lavaggio.

Queste indicazioni valgono anche per i prodotti biologici. Fanno eccezione solo le verdure confezionate e dichiarate “triplamente lavate”.

Per approfondimenti: ILFATTOQUOTIDIANO

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