Un farmaco “intelligente” che si accende solo dove c’è il tumore

Articolo del 14 Novembre 2025

Un nuovo approccio farmacologico, basato su una coppia di molecole che si attivano esclusivamente in presenza di cellule tumorali, potrebbe permettere al sistema immunitario di intervenire nel momento più adatto e nel punto esatto in cui serve.

Un meccanismo di allerta già presente nell’organismo

Lo studio, pubblicato su Nature Chemistry, esplora la possibilità di sfruttare in modo mirato la via di segnalazione cGAS-STING, un sistema interno alle cellule che funziona come una sirena d’allarme contro virus e batteri. Quando questo segnale si innesca all’interno di cellule cancerose, richiama sul posto le cellule immunitarie, spingendole ad attaccare il tumore.

Alcuni farmaci in sviluppo puntano proprio ad attivare questa potente risposta. Tuttavia, se il meccanismo venisse erroneamente stimolato anche nei tessuti sani, potrebbero verificarsi reazioni infiammatorie pericolose.

Un attivatore a due stadi

Per superare questo limite, un team di chimici dell’Università di Cambridge ha progettato una strategia basata su “profarmaci”, molecole inattive che diventano operative solo in particolari condizioni del corpo. Il sistema funziona come un doppio interruttore:

  • la prima componente rimane bloccata finché non incontra un enzima prodotto in grandi quantità dalle cellule tumorali, la β-glucuronidasi.
  • solo in presenza di questo enzima la molecola si libera, dando il via all’attivazione della seconda molecola, che completa il processo.
  • quando entrambe le componenti si trovano nello stesso punto – condizione che avviene quasi solo nel microambiente tumorale – si combinano rapidamente e stimolano con precisione la via cGAS-STING, senza coinvolgere i tessuti sani.

Risultati promettenti nei test preclinici

Negli esperimenti condotti su zebrafish e su topi geneticamente modificati per produrre molta β-glucuronidasi, le due molecole si sono unite formando un composto in grado di attivare STING anche a dosi minime. L’effetto si è manifestato quasi esclusivamente nelle zone malate, riducendo al minimo l’infiammazione indesiderata negli organi vitali.

Verso terapie immunitarie più precise

Questo nuovo design potrebbe migliorare sensibilmente l’efficacia delle terapie che sfruttano la via cGAS-STING, finora ostacolate dalla difficoltà di distinguere tra cellule sane e tumorali. Inoltre, il principio alla base del sistema – componenti separate che diventano attive solo nel luogo della malattia – potrebbe aprire la strada a una nuova generazione di farmaci altamente mirati e più sicuri, soprattutto quando si utilizzano molecole molto potenti.

Per approfondimenti: FOCUS

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