Celiachia e Gluten Sensitivity.

Articolo del 22 Novembre 2020

Si parla sempre più spesso di gluten sensitivity, una condizione di sensibilità al glutine, non una vera e propria intolleranza come nel caso della celiachia. Ma quali sono le differenze con la celiachia in termini di sintomi e di evidenze laboratoristiche? come si distingue la gluten sensitivity e quali i consigli per chi ne è affetto? lo abbiamo chiesto al Prof. Giovanni Cammarota, Specialista in Gastroenterologia d Endoscopia Digestiva, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, Roma che ci ha spiegato come la Sensibilità al Glutine – la cosiddetta Gluten Sensitivity non celiachia  – è una condizione clinica, fra virgolette, che sta emergendo negli ultimi anni, e si differenzia tipicamente dalla celiachia per alcune caratteristiche basilari: da una parte c’è una comune intolleranza,  diciamo così avversione, nei confronti degli alimenti contenenti glutine, e per glutine si intende una serie di proteine contenute nel frumento, quindi la base di intolleranza verso questo tipo di alimenti è comune. Però la gluten sensitivity, al contrario della celiachia, non crea dei danni intestinali nei pazienti che assumono il glutine. Mentre per la celiachia si ha una reazione immunologica a livello locale intestinale che crea un danno di assorbimento nell’individuo affetto, nella gluten sensitivity questo danno non c’è. La seconda differenza è che mentre per la celiachia esistono dei criteri diagnostici avanzati molto accurati basati su prelievi ematici e sulla biopsia  del duodeno, per quanto riguarda la gluten sensitivity non esistono ancora dei criteri  diagnostici validati, per cui molto spesso bisogna ricorrere all’esclusione e poi alla re-introduzione guidata di alimenti contenenti glutine nella dieta per poter arrivare alla diagnosi. La terza differenza fondamentale è che mentre per i pazienti celiaci l’esclusione del glutine dalla dieta deve essere totale per far star bene il paziente, nella gluten sensitivity questa esclusione non deve essere totale. Sostanzialmente c’è una intolleranza verso il glutine ma non è totale per cui molto spesso è sufficiente ridurre la quantità di glutine nella dieta per un certo periodo di tempo e non è da escludere che nel futuro lo stesso soggetto possa pian piano re-introdurlo nelle quantità normali. Una quarta ed ultima differenza è legata alla sintomatologia, perchè i pazienti che hanno la gluten sensitivity hanno tipicamente una sintomatologia più focalizzata sul tratto gastrointestinale con gonfiore, meteorismo, dolori addominali, mentre i pazienti celiaci molto spesso sono  completamente asintomatici e possono non sospettare di avere la malattia celiaca.

E’ quindi importante che sia il gastroenterologo, in sinergia con il nutrizionista a stabilire un piano nutrizionale adeguato e personalizzato sulla base del profilo di ogni singolo paziente.

 

Fonte: Medicina e Informazione

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