Covid. Vaccino Pfizer-BioNtech efficace al 90%.

Articolo del 10 Novembre 2020

Il candidato vaccino contro il COVID-19 di Pfizer e BioNtech ha un’efficacia superiore al 90%, di gran lunga superiore al 50%, minimo richiesto dalla FDA per prendere in considerazione l’autorizzazione all’uso di un vaccino contro il COVID.

Il dato di efficacia emerge dallo studio di Fase III ed è stato annunciato da Albert Bourla, presidente e CEO di Pfizer. Le due pharma prevedono di chiedere già a novembre l’autorizzazione all’uso di emergenza alla FDA.

La richiesta di autorizzazione dovrebbe riguardare gli adulti dai 16 agli 85 anni. Per centrare questo obiettivo, Pfizer e BioNtech hanno bisogno di due mesi di dati sulla sicurezza, relativi a circa la metà dei 44.000 partecipanti allo studio. Questi dati dovrebbero essere disponibili proprio alla fine di novembre.

“Stiamo raggiungendo questo fondamentale obiettivo stabilito nel nostro programma di sviluppo di un vaccino in un momento in cui il mondo ne ha più bisogno, con tassi di infezione che fanno segnare nuovi record, ospedali che si avvicinano al collasso ed economie che lottano per ripartire”, ha sottolineato il CEO di Pfizer.

All’annuncio le azioni di Pfizer sono aumentate del 6% alla Borsa di New York e quelle di BioNTech sono cresciute del 18%.

Pfizer e BioNTech hanno un contratto da 1,95 miliardi di dollari con il Governo statunitense per la fornitura di 100 milioni di dosi di vaccino. Inoltre, hanno chiuso accordi di fornitura con l’Unione Europea, il Regno Unito, il Canada e il Giappone.  Nel 2021 la produzione del candidato vaccino dovrebbe raggiungere 1,3 miliardi di dosi.

I dati di efficacia del candidato vaccino devono ancora essere sottoposti a peer-review o pubblicati su una rivista medica. Pfizer ha annunciato che lo farà quando avrà i risultati completi dell’intero studio.

Il vaccino di Pfizer e BioNTech utilizza la tecnologia basata sull’RNA messaggero (mRNA). progettata per indurre una risposta immunitaria senza usare patogeni come vere particelle virali.

 

Fonte:  Quotidiano Sanità

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