L’acido ialuronico è un polimero naturale, presente nel nostro corpo e in alcuni alimenti. Conosciuto da oltre un secolo, oggi è noto soprattutto in ambito cosmetico per la sua azione antietà. Tuttavia, questa è solo una delle possibilità di utilizzo di questo polimero.

“In medicina – sottolinea la prof.ssa Avagliano – l’acido ialuronico può essere utilizzato in moltissimi settori come, ad esempio, nel trattamento e nella cura delle cicatrici, per uso oftalmico, urologico, odontostomatologico. È quindi una molecola con molteplici proprietà, che possono essere sfruttate a beneficio della salute, nonché durante la gravidanza”.

La letteratura scientifica suggerisce che l’acido ialuronico abbia un ruolo anche nella gestazione, in quanto gli enzimi deputati alla sintesi di questo polimero sono espressi sui tessuti di entrambi i protagonisti della gestazione, a livello dell’interfaccia materno-fetale.

“Ciò fa intuire la partecipazione dell’acido ialuronico nel delicato e precoce ‘dialogo’ intrauterino tra madre e figlio. Studi sperimentali – aggiunge la studiosa – hanno dimostrato che nelle gravidanze, che purtroppo s’interrompono spontaneamente nelle prime settimane di gestazione, ci possono essere livelli troppo bassi di acido ialuronico, sia nella decidua che nel trofoblasto”.

“L’acido ialuronico ad alto peso molecolare non solo faciliterebbe il dialogo materno-fetale nei primi mesi di gestazione, ma indurrebbe anche l’immunotolleranza materna e stimolerebbe specifici recettori del progesterone, ormone fondamentale per la buona evoluzione della gravidanza”.

“È chiaro – conclude l’esperta – che l’eventuale supplementazione di acido ialuronico non può e non deve sostituire le terapie farmacologiche convenzionali, dove necessarie. L’integrazione di acido ialuronico può però essere un contributo che affianca le terapie standard per aiutare a sostenere il corretto timing della gestazione”.

 

Fonte: In Salute News

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