Autotrapianto di muscolo nella cura della nevralgia del trigemino: un’opzione terapeutica innovativa

Articolo del 04 Giugno 2025

La nevralgia del trigemino è una condizione neurologica cronica caratterizzata da un dolore lancinante e intermittente che colpisce il volto, spesso scatenato da stimoli banali come parlare, masticare o lavarsi il viso. Quando i trattamenti farmacologici (come la carbamazepina) perdono efficacia o non sono tollerati, si rende necessario ricorrere a strategie chirurgiche. Una delle opzioni emergenti è l’autotrapianto di muscolo, una tecnica microchirurgica che ha dimostrato promettenti risultati nella gestione dei casi refrattari.

Cos’è l’autotrapianto di muscolo

L’autotrapianto di muscolo consiste nel prelievo di una piccola porzione di tessuto muscolare autologo (spesso dal muscolo temporale o dal muscolo digastrico) che viene impiantata nella fossa del ganglio di Gasser o lungo il decorso del nervo trigemino, con lo scopo di isolare e “ammortizzare” il nervo dalle strutture vascolari circostanti o da zone di compressione.

Meccanismo d’azione

Il razionale della procedura è duplice:

  • Isolamento meccanico: il tessuto muscolare agisce come cuscinetto biologico, proteggendo il nervo da pulsazioni vascolari che possono scatenare crisi dolorose.
  • Effetto neuromodulante: la presenza del muscolo trapiantato sembra influenzare l’attività elettrica del nervo, riducendo l’iperattività patologica responsabile del dolore.

Indicazioni

L’intervento viene solitamente indicato nei seguenti casi:

  • Pazienti con nevralgia del trigemino idiopatica o secondaria (es. sclerosi multipla) non responsiva alla terapia medica.
  • Fallimento o recidiva dopo altre procedure (decompressione microvascolare, termorizotomia, radiochirurgia).
  • Quando si identifica una compressione neurovascolare ma il paziente non è candidato alla decompressione classica.

Tecnica chirurgica

L’intervento prevede un accesso microchirurgico al nervo trigemino, solitamente tramite una craniotomia retrosigmoidea. Una volta individuato il punto critico lungo il decorso del nervo, viene inserito il frammento muscolare tra il nervo e la struttura compressiva. In alcuni casi, il muscolo viene fissato con materiali bioadesivi o microfili per garantire stabilità.

Risultati clinici

Studi preliminari e casistiche ospedaliere riportano una riduzione significativa del dolore in oltre il 70-80% dei pazienti, una bassa incidenza di complicanze (infezioni, deficit neurologici) e una buona durata dell’effetto analgesico, con follow-up positivi a 2–5 anni.

Vantaggi rispetto ad altre tecniche

  • Uso di tessuto autologo (quindi basso rischio di rigetto o infezione).
  • Minore invasività rispetto ad altre tecniche ablative.
  • Possibilità di essere combinato con altre procedure neurochirurgiche.

Svantaggi e limiti

  • Necessita di competenza microchirurgica avanzata.
  • I dati a lungo termine sono ancora limitati e derivano da piccoli studi osservazionali.
  • Potenziale riassorbimento del muscolo nel tempo, che può ridurre l’efficacia.

Conclusione

L’autotrapianto di muscolo rappresenta una frontiera interessante e in evoluzione nella chirurgia del dolore per la nevralgia del trigemino. Sebbene non sia ancora uno standard terapeutico ampiamente diffuso, i risultati iniziali sono incoraggianti e suggeriscono che, in mani esperte, questa tecnica possa offrire sollievo significativo ai pazienti refrattari ad altri trattamenti. Ulteriori studi randomizzati e con follow-up a lungo termine saranno fondamentali per consolidarne l’efficacia e l’indicazione clinica.

Per approfondimenti: LESCIENZE

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