Assai frequentemente capita di riscoprire le proprietà di alcune sostanze e ritornare a prenderne in considerazione l’uso con nuova consapevolezza, alla luce di studi scientifici che ne comprovano l’efficacia, quella stessa efficacia già nota ai nostri antenati, seppur su base empirica.

È il caso del rame, elemento chimico con simbolo CU, tornato alla ribalta ultimamente, per la sua azione batteriostatica e biocida, usato nei secoli per disinfettare liquidi, solidi e tessuti umani. Ad accendere i riflettori in questi ultimi tempi sul metallo rosso, è soprattutto la sua capacità di degradare i virus che atterrano sulla sua superficie, tanto che si propone un ritorno al suo utilizzo in luoghi pubblici e soprattutto negli ospedali, dopo essere stato rimpiazzato negli ultimi decenni in molte applicazioni edilizie da materiali come plastica, alluminio e acciaio inossidabile, facendo passare di moda i classici pomelli, corrimano ed infissi in ottone.

Già nel 2015 il ricercatore di microbiologia presso l’Università di Southampton Bill Keevil, indaga sulla proprietà battericida del rame, rivolge la sua attenzione agli effetti di questo sul Coronavirus 229E, parente del COVID-19, che causa il comune raffreddore e la polmonite, realizzando uno studio che dimostra come il rame sia in grado di inattivarlo. In questo caso il rame ha eliminato il virus in pochi minuti mentre è rimasto infettivo su superfici di acciaio inossidabile e vetro. La ricerca è andata avanti e ha prodotto un recentissimo studio che riguarda questa volta l’azione dell’elemento rame sul SARS-CoV-2.

Gli esiti dello studio sono stati tali, che attualmente le superfici in rame sono state riconosciute come le più efficaci nella degradazione del virus (4 ore), al punto di trovare applicazioni innovative anche in altri campi come quello tessile.

Questo non dovrebbe meravigliare se si pensa che il rame è uno dei metalli usati dagli esseri umani, praticamente da sempre. Il suo impiego nella realizzazione di utensili va rintracciato nella preistoria e sembra risalire a 10000 anni fa, con ritrovamento di oggetti del 9000 a.C..Il suo nome deriva dal latino cuprum aggettivo riferito a Cipro che in epoca Greco-Romana era il luogo di maggior estrazione.

Anche l’uso ai fini medici è conosciuto sin dall’antichità, ed il rame fu forse uno dei primi metalli ad essere usato in tal senso. Per gli Egizi, identificato con il nome ankhera simbolo dell’eterna vita, e veniva da loro utilizzato, cosi come del resto da Assiri, Sumeri e Fenici nella preparazione di diversi farmaci. Ma anche nella antica tradizione medica greca e romana si trovano testimonianze di un largo impiego del cuprum nella preparazione di rimedi ad azione antinfiammatoria.

In Mesopotamia nel 6000 a.C. il popolo dei Caldei utilizzava i bracciali di rame per contrastare le infezioni, e perfino nell’antico Testamento si menziona la sua importanza nel trattamento delle infezioni, tanto che nell’Esodo, Dio impartisce a Mosè, purificazioni giornaliere per mezzo di abluzioni in una conca di rame piena di acqua.

In Cina con il nome di qi è simbolo della salute. Nella millenaria tradizione ayurveda, il rame, è il metallo antimicrobico, antiossidante e anti-infiammatorio per eccellenza e ancora oggi, l’assunzione di acqua purificata e ionizzata in un recipiente di rame, è una pratica comune che prende il nome di Tamra JalL’acqua così trattata è un antiossidante naturale che aiuta a bilanciare i tre dosha del corpo kaphavata pitta (i dosha nella medicina Ayurvedica rappresentano il punto di incontro tra mente e corpo, consentendone il dialogo) condizione essenziale per conservare lo stato di salute.

Per fare acqua Tamra Jal è sufficiente un recipiente di rame puro, senza additivi di altri metalli. L’acqua va lasciata almeno 8 ore all’interno del contenitore e poi bevuta, preferibilmente la mattina a digiuno, uno al massimo due bicchieri al giorno.

In questo caso il rame aiuta a purificare e disintossicare lo stomaco per garantire il corretto smaltimento dei rifiuti e dei prodotti nocivi, regola le funzioni del fegato, dei reni e della tiroide e contribuisce al corretto assorbimento dei nutrienti dal cibo.

Il rame è un elemento che non è prodotto dal nostro organismo, e quindi può essere assunto solamente tramite l’alimentazione o l’integrazione qualora la nostra alimentazione fosse deficitaria in tal senso. Secondo l’OMS sono necessari da 1 a 3 milligrammi al giorno. Negli alimenti lo troviamo ben rappresentato nei semi oleosi come quelli di girasole, nelle arachidi, nelle noci del brasile, ed anche nel fegato.

Può essere assunto anche sotto forma di oligoelemento da solo o in associazione ad altri, come il Manganese, il Cobalto, lo Zinco ed anche l’Oro e l’Argento, scegliendo il giusto connubio in base all’azione terapeutica di cui si necessita.

Di fatto è uno dei minerali più importanti per il corretto funzionamento del nostro organismo, che guida una serie di reazioni chimiche come co-fattore per numerosissimi enzimi. I sistemi che più necessitano della sua presenza sono:

– il sistema nervoso, dove svolge un’importante azione protettiva della guaina mielinica, sostanza fondamentale per la corretta trasmissione dei segnali nervosi, nonché partecipa alla sintesi dei neurotrasmettitori.

– il sistema immunitario, dove regola il livello dei globuli bianchi.

– il cuore e il sistema circolatorio, come co-fattore indispensabile per la coagulazione sanguigna ed elemento che determina l’elasticità ed il buono stato delle arterie e del muscolo cardiaco.

– il sistema cutaneo e l’apparto osteoarticolare dove è essenziale nella sintesi del collagene, che contribuisce alla buona salute delle ossa che necessitano di collagene per mantenere la giusta elasticità e la giusta resistenza meccanica, tanto che una carenza di questo micronutriente, si trova spesso in pazienti affetti da osteoporosi, stesso motivo per cui è importante per il mantenimento di elasticità nella pelle, oltre a partecipare in questo caso anche alla sintesi di melanina.

Infine il rame è un elemento indispensabile nel metabolismo del ferro fondamentale per la funzione respiratoriatrasforma il ferro in FeIII, forma ferrica utilizzabile ed assimilabile dal nostro organismo. Ecco perché è un micronutriente molto importante per contrastare talune anemie.

 

Fonte: Rewriters

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