Gotta: la malattia antica che sta tornando a crescere in Italia

Articolo del 30 Maggio 2025
La gotta, conosciuta storicamente come la “malattia dei re” per la sua associazione con stili di vita lussuosi e alimentazione ricca di carne e alcol, è tornata oggi a far parlare di sé per un motivo diverso: l’incidenza della malattia è in costante aumento, anche in Italia.
Che cos’è la gotta
La gotta è una forma di artrite infiammatoria causata da un eccesso di acido urico nel sangue, che può cristallizzarsi nelle articolazioni, causando dolore intenso, gonfiore e arrossamento, soprattutto a carico dell’alluce, ma anche di ginocchia, caviglie, polsi e gomiti. Quando i livelli di acido urico restano alti a lungo, si possono formare dei depositi visibili detti tofi, che peggiorano la qualità della vita del paziente.
Crescita della malattia in Italia
Negli ultimi anni, l’incidenza della gotta è in aumento in Italia. Secondo i dati pubblicati da studi epidemiologici e società scientifiche come la Società Italiana di Reumatologia (SIR), oltre 1 milione di italiani soffre di gotta, e i numeri sono destinati a crescere.
Le cause principali di questa crescita includono:
- Invecchiamento della popolazione: la gotta è più comune dopo i 50 anni.
- Cattive abitudini alimentari: diete ricche di proteine animali, fruttosio e alcolici favoriscono l’accumulo di acido urico.
- Obesità e sindrome metabolica: condizioni sempre più diffuse nella popolazione italiana.
- Uso di alcuni farmaci: come diuretici e aspirina a basso dosaggio.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi si basa su esami del sangue, analisi del liquido sinoviale e, a volte, imaging ecografico. La cura prevede l’uso di farmaci antinfiammatori, colchicina per la fase acuta, e allopurinolo o febuxostat per abbassare i livelli di acido urico nel lungo periodo.
Fondamentale è anche il cambiamento dello stile di vita: alimentazione equilibrata, attività fisica regolare e controllo del peso possono ridurre notevolmente le crisi e migliorare la prognosi.
Un problema sottovalutato
Nonostante sia una condizione potenzialmente invalidante, la gotta è spesso sottovalutata. Molti pazienti tendono a ignorare i primi episodi, considerandoli passeggeri, e si rivolgono al medico solo quando la malattia è già in fase avanzata.
Inoltre, la scarsa aderenza alla terapia è un altro problema: solo circa un terzo dei pazienti segue correttamente le indicazioni farmacologiche nel lungo termine.
Conclusione
La gotta non è una malattia superata, ma un problema sanitario reale e in crescita, anche in Italia. Investire in educazione sanitaria, diagnosi precoce e trattamento personalizzato è essenziale per ridurre l’impatto sulla salute pubblica e migliorare la qualità della vita di chi ne soffre.
Per approfondimenti: ILSOLE24ORE