Solo quando la disponibilità dei vaccini non sarà più un problema e quando le categorie più fragili e più esposte al rischio saranno state vaccinate potrebbe rientrare in gioco chi decide di rinunciare ad AstraZeneca.
Il via libera dell’Ema al vaccino AstraZeneca fa ripartire già da venerdì 19 marzo le somministrazioni a tappeto in tutta Italia. Con l’incognita però delle diserzioni di chi, malgrado le rassicurazioni, rifiuterà di vaccinarsi con questo siero. Una parte delle persone prenotate non si presenterà.

Operazione fiducia

Tanto che si moltiplicano le voci che chiedono una strategia informativa istituzionale per convincere gli italiani a vaccinarsi contro il Covid, che vedrebbe politici e ministri utilizzare il vaccino AstraZeneca. «Sarebbe importantissimo se le autorità, come il ministro Speranza, il premier Draghi o il presidente dell’Aifa si vaccinassero con AstraZeneca, un gesto convincente per la popolazione», dice Silvio Garattini, direttore dell’Istituto farmacologico Mario Negri. Sulla falsariga di quanto annunciato dal premier britannico Boris Johnson, cui venerdì sarà somministrato il vaccino anglo-svedese.

Quando è possibile rientrare in gioco

Dopo il pronunciamento dell’Ema, è chiaro che chi rinuncia a un vaccino considerato sicuro rischia di scorrere a fine lista. Sia nel caso che non si presenti ad un appuntamento già prenotato, sia nel caso non si prenoti prima della scadenza prevista per la propria categoria, che sia una fascia d’età oppure professionale, come gli insegnanti. In concreto vuol dire che chi non si presenta o non fa domanda potrebbe essere vaccinato tra vari mesi. Solo quando la disponibilità dei vaccini non sarà più un problema e quando le categorie più fragili e più esposte al rischio saranno state vaccinate potrebbe infatti rientrare in gioco chi decide di rinunciare ad AstraZeneca.

D’Amato (Lazio): chi rifiuta Astrazeneca va in coda

«Quando il vaccino è approvato, è sicuro ma questo non significa che non ci siano reazioni avverse. Nel Lazio abbiamo avuto poche cancellazioni delle prenotazioni per AstraZeneca. Chiaramente le sconsigliamo perché chi lo farà, finirà in coda ed è un rischio rilevante» ha precisato nei giorni scorsi l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato, rispondendo alle domande sulle disdette per il vaccino AstraZeneca.
Fonte24 Italia de IlSole24Ore

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